L’Ayurveda, la Medicina Tradizionale Indiana, annovera tra le sue numerose metodiche terapeutiche migliaia di piante che possono rappresentare una notevole fonte di informazione per l’individuazione di specie particolarmente interessanti alla moderna ricerca farmacologica. Per individuare alcune piante potenzialmente attive sui processi di emostasi è stata presa in considerazione una nota preparazione ayurvedica denominata MAK-5, appartenente ad un gruppo di preparazioni denominate Rasayana, che tradizionalmente vengono usate per prevenire le malattie e ritardare o invertire i processi di invecchiamento. Uno studio condotto da Sharma e colleghi ha indagato l’effetto della MAK-5 sull’aggregazione piastrinica evidenziando che questa miscela di piante previene, in vitro, l’aggregazione piastrinica indotta da catecolamine, collagene, acido arachidonico e ADP. Dalla composizione di questa formulazione e da una ricerca etnobotanica sulle numerose piante utilizzate dalla tradizione ayurvedica per il trattamento delle disfunzioni del sangue, è stato possibile identificare le seguenti specie provenienti dall’India: Hemidesmus indicus, Mucuna pruriens, Azadirachta indica, Boerhaavia diffusa, Asparagus racemosus, Aconitum heterophyllum, Withania somnifera, Rubia cordifolia, Terminalia chebula, Convolvulus pluricaulis, Emblica officinalis, Curculigo orchioides, Embelia ribes, Alstonia scholaris, Tinospora cordifolia, Swertia chirata, Terminalia bellerica, Moringa oleifera. Le droghe relative delle varie piante sono state utilizzate per fare un decotto secondo le metodiche classiche ayurvediche. Il liofilizzato è stato utilizzato, a varie concentrazioni, per un saggio in vitro atto a verificarne gli effetti sulla cascata coagulativa. Questo saggio, che misura la generazione di trombina nel plasma umano in tempo reale, ha permesso di valutare con particolare attenzione le variazioni nella fase di innesco e di amplificazione del processo coagulativo. Tra tutti i decotti saggiati, le specie che hanno indotto le variazioni più interessanti sono state Hemidesmus indicus, Rubia cordifolia, Alstonia scholaris oltre naturalmente alla MAK-5. Sono attualmente in corso saggi mirati a dissezionare con precisione gli effetti di questi decotti sulle diverse fasi della cascata coagulativa, incluse le vie inibitorie fisiologiche. Parallelamente si sta procedendo per una caratterizzazione selettiva degli estratti al fine di identificare e quantificare le classi chimiche maggiormente coinvolte nei fenomeni biologici registrati attraverso strategie separative e di caratterizzazione NMR e cromatografica.

Attività sulla emostasi di alcune piante della medicina tradizionale indiana

SACCHETTI, Gianni;GUERRINI, Alessandra;PINOTTI, Mirko;BERNARDI, Francesco;POLI, Ferruccio
2008

Abstract

L’Ayurveda, la Medicina Tradizionale Indiana, annovera tra le sue numerose metodiche terapeutiche migliaia di piante che possono rappresentare una notevole fonte di informazione per l’individuazione di specie particolarmente interessanti alla moderna ricerca farmacologica. Per individuare alcune piante potenzialmente attive sui processi di emostasi è stata presa in considerazione una nota preparazione ayurvedica denominata MAK-5, appartenente ad un gruppo di preparazioni denominate Rasayana, che tradizionalmente vengono usate per prevenire le malattie e ritardare o invertire i processi di invecchiamento. Uno studio condotto da Sharma e colleghi ha indagato l’effetto della MAK-5 sull’aggregazione piastrinica evidenziando che questa miscela di piante previene, in vitro, l’aggregazione piastrinica indotta da catecolamine, collagene, acido arachidonico e ADP. Dalla composizione di questa formulazione e da una ricerca etnobotanica sulle numerose piante utilizzate dalla tradizione ayurvedica per il trattamento delle disfunzioni del sangue, è stato possibile identificare le seguenti specie provenienti dall’India: Hemidesmus indicus, Mucuna pruriens, Azadirachta indica, Boerhaavia diffusa, Asparagus racemosus, Aconitum heterophyllum, Withania somnifera, Rubia cordifolia, Terminalia chebula, Convolvulus pluricaulis, Emblica officinalis, Curculigo orchioides, Embelia ribes, Alstonia scholaris, Tinospora cordifolia, Swertia chirata, Terminalia bellerica, Moringa oleifera. Le droghe relative delle varie piante sono state utilizzate per fare un decotto secondo le metodiche classiche ayurvediche. Il liofilizzato è stato utilizzato, a varie concentrazioni, per un saggio in vitro atto a verificarne gli effetti sulla cascata coagulativa. Questo saggio, che misura la generazione di trombina nel plasma umano in tempo reale, ha permesso di valutare con particolare attenzione le variazioni nella fase di innesco e di amplificazione del processo coagulativo. Tra tutti i decotti saggiati, le specie che hanno indotto le variazioni più interessanti sono state Hemidesmus indicus, Rubia cordifolia, Alstonia scholaris oltre naturalmente alla MAK-5. Sono attualmente in corso saggi mirati a dissezionare con precisione gli effetti di questi decotti sulle diverse fasi della cascata coagulativa, incluse le vie inibitorie fisiologiche. Parallelamente si sta procedendo per una caratterizzazione selettiva degli estratti al fine di identificare e quantificare le classi chimiche maggiormente coinvolte nei fenomeni biologici registrati attraverso strategie separative e di caratterizzazione NMR e cromatografica.
2008
Ayurveda Generazione di trombina Decotti NMR
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