Il genere Citrus (Rutaceae) costituisce una delle fonti naturali di maggiore interesse per la produzione mondiale di oli essenziali. Oggetto del presente lavoro è la caratterizzazione chimica e lo studio di attività biologiche funzionali di 5 oli essenziali di provenienza ecuadoriana ottenuti per distillazione in corrente di vapore di foglie fresche di Citrus limon, C. aurantium, C. nobilis; altri due oli essenziali (miscela di o.e. “agrumi 1” e “agrumi 2”) sono stati ottenuti con le stesse modalità da foglie di differente ed incerta origine specifica, ma certamente appartenenti al genere. Le fonti fresche sono state raccolte ai margini della foresta amazzonica ecuadoriana con il primario interesse di valorizzare sul piano salutistico fonti non autoctone, ma proprio per questo apprezzate dai nativi, per le proprietà rinfrescanti, aromatizzanti, digestive e disinfettanti; secondariamente, lo scopo è quello di individuare aspetti di carattere fitochimico e funzionale che siano espressione di una biodiversità tropicale a forte indice di competizione in cui la pressione evolutiva determina una marcata specializzazione del metabolismo secondario vegetale. La composizione chimica è stata determinata via GC-FID e GC-MS, confermando i componenti principali via NMR: quella dell’olio essenziale di C. limon, con un’elevata percentuale di sabinene, è alquanto anomala rispetto alla letteratura. L’attività antiossidante degli oli essenziali, riscontrata con test in vitro (DPPH, beta-carotene bleaching test) e strumentali (PCL, protocollo ACL), confrontata con l'o.e. di Thymus vulgaris[4], ha evidenziato dati interessanti e coerenti per tutte le metodiche impiegate soprattutto per l'o.e. da C. nobilis e la miscela “agrumi 1”. Infatti, l’inibizione % nel DPPH è del 73,0% e 63,5% contro 75,7% del T. vulgaris; l’attività % nel beta-carotene bleaching è del 48,9% e 35,6% contro 93,8% del T. vulgaris; l’attività valutata su base comparativa a nmoliTrolox/mg nella PCL è pari a 18,0 e 6,46 contro 110 del T. vulgaris. Questo tipo di attività biologica potrebbe essere ricondotta almeno in parte alla presenza di timolo, 9,02% in C. nobilis e 5,50% in “agrumi 1”. Test preliminari di attività antimicrobica condotti su batteri gram negativi e gram positivi mostrano ugualmente interessanti evidenze per gli oli di C. nobilis e “agrumi 1”, seguiti da C. aurantium. L’espressione funzionale è stata estesa alla valutazione di attività antifungina (funghi dermatofiti e fitopatogeni, lieviti di interesse antropico) in cui dati interessanti, seppur preliminari ed in via di completamento, sono emersi soprattutto per la miscela “agrumi 2”, o.e. di C. nobilis ed “agrumi 1”, probabilmente correlabile alla presenza di geraniale, nerale, timolo laddove individuati. In conclusione, da questa indagine emergono interessanti elementi di caratterizzazione sia sul piano fitochimico sia funzionale per le attività biologiche saggiate di oli essenziali da fonti note, ma si sottolinea come l'esclusività della provenienza amazzonica possa spingere la specializzazione del metabolismo secondario verso prodotti dal diversificato interesse farmacognostico e salutistico.
Oli essenziali da foglie del genere Citrus (Rutaceae) provenienti dalla foresta amazzonica ecuadoriana: un profilo fitochimico e funzionale
GUERRINI, Alessandra;MUZZOLI, Mariavittoria;MAIETTI, Silvia;RADICE, Matteo;VERTUANI, Silvia;ANDREOTTI, Elisa;POLI, Ferruccio;SACCHETTI, Gianni
2008
Abstract
Il genere Citrus (Rutaceae) costituisce una delle fonti naturali di maggiore interesse per la produzione mondiale di oli essenziali. Oggetto del presente lavoro è la caratterizzazione chimica e lo studio di attività biologiche funzionali di 5 oli essenziali di provenienza ecuadoriana ottenuti per distillazione in corrente di vapore di foglie fresche di Citrus limon, C. aurantium, C. nobilis; altri due oli essenziali (miscela di o.e. “agrumi 1” e “agrumi 2”) sono stati ottenuti con le stesse modalità da foglie di differente ed incerta origine specifica, ma certamente appartenenti al genere. Le fonti fresche sono state raccolte ai margini della foresta amazzonica ecuadoriana con il primario interesse di valorizzare sul piano salutistico fonti non autoctone, ma proprio per questo apprezzate dai nativi, per le proprietà rinfrescanti, aromatizzanti, digestive e disinfettanti; secondariamente, lo scopo è quello di individuare aspetti di carattere fitochimico e funzionale che siano espressione di una biodiversità tropicale a forte indice di competizione in cui la pressione evolutiva determina una marcata specializzazione del metabolismo secondario vegetale. La composizione chimica è stata determinata via GC-FID e GC-MS, confermando i componenti principali via NMR: quella dell’olio essenziale di C. limon, con un’elevata percentuale di sabinene, è alquanto anomala rispetto alla letteratura. L’attività antiossidante degli oli essenziali, riscontrata con test in vitro (DPPH, beta-carotene bleaching test) e strumentali (PCL, protocollo ACL), confrontata con l'o.e. di Thymus vulgaris[4], ha evidenziato dati interessanti e coerenti per tutte le metodiche impiegate soprattutto per l'o.e. da C. nobilis e la miscela “agrumi 1”. Infatti, l’inibizione % nel DPPH è del 73,0% e 63,5% contro 75,7% del T. vulgaris; l’attività % nel beta-carotene bleaching è del 48,9% e 35,6% contro 93,8% del T. vulgaris; l’attività valutata su base comparativa a nmoliTrolox/mg nella PCL è pari a 18,0 e 6,46 contro 110 del T. vulgaris. Questo tipo di attività biologica potrebbe essere ricondotta almeno in parte alla presenza di timolo, 9,02% in C. nobilis e 5,50% in “agrumi 1”. Test preliminari di attività antimicrobica condotti su batteri gram negativi e gram positivi mostrano ugualmente interessanti evidenze per gli oli di C. nobilis e “agrumi 1”, seguiti da C. aurantium. L’espressione funzionale è stata estesa alla valutazione di attività antifungina (funghi dermatofiti e fitopatogeni, lieviti di interesse antropico) in cui dati interessanti, seppur preliminari ed in via di completamento, sono emersi soprattutto per la miscela “agrumi 2”, o.e. di C. nobilis ed “agrumi 1”, probabilmente correlabile alla presenza di geraniale, nerale, timolo laddove individuati. In conclusione, da questa indagine emergono interessanti elementi di caratterizzazione sia sul piano fitochimico sia funzionale per le attività biologiche saggiate di oli essenziali da fonti note, ma si sottolinea come l'esclusività della provenienza amazzonica possa spingere la specializzazione del metabolismo secondario verso prodotti dal diversificato interesse farmacognostico e salutistico.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.