L’assistenza religiosa e spirituale negli ospedali e nei luoghi di cura è tema ancora scarsamente discusso in Italia anche se di indubbio rilievo, a motivo dell’eterogeneità dell’attuale società plurale. Medici e operatori sanitari si trovano di fronte a sfide nuove, deontologiche ed etiche, che coinvolgono pazienti di differenti etnie, lingue, culture e religioni. Sempre più spesso le credenze religiose e i bisogni spirituali del degente e dei suoi famigliari presuppongono una presa in carico piena e totale da parte del sistema sanitario, che è sollecitato a provvedere a precise esigenze culturali e relazionali con i propri ricoverati. A queste necessità si sommano specifiche richieste in tema di assistenza religiosa da parte dei ministri di culto di confessioni diverse dalla cattolica, di consenso o rifiuto delle terapie, di approccio differenziato all’inizio e al fine vita, di complessi riti funebri ineludibili da parte di alcune comunità fede, ma anche di regimi alimentari, di questioni legate all’igiene personale e di richiesta di assistenza sanitaria da parte di medici e infermieri dello stesso sesso del paziente. L’appartenenza religiosa e culturale, infatti, incide profondamente sulla concezione del corpo e della malattia, sul modo di vivere l’esperienza del dolore, sull’interpretazione della nascita e della morte, nonché sul come e sul da chi essere assistiti durante la degenza ospedaliera, specie se questa ha un esito infausto.
LA CURA DEL PAZIENTE E LA DIVERSITÀ SPIRITUALE. PER UNA MEDICINA INTERCULTURALE
Martinelli Enrica
2024
Abstract
L’assistenza religiosa e spirituale negli ospedali e nei luoghi di cura è tema ancora scarsamente discusso in Italia anche se di indubbio rilievo, a motivo dell’eterogeneità dell’attuale società plurale. Medici e operatori sanitari si trovano di fronte a sfide nuove, deontologiche ed etiche, che coinvolgono pazienti di differenti etnie, lingue, culture e religioni. Sempre più spesso le credenze religiose e i bisogni spirituali del degente e dei suoi famigliari presuppongono una presa in carico piena e totale da parte del sistema sanitario, che è sollecitato a provvedere a precise esigenze culturali e relazionali con i propri ricoverati. A queste necessità si sommano specifiche richieste in tema di assistenza religiosa da parte dei ministri di culto di confessioni diverse dalla cattolica, di consenso o rifiuto delle terapie, di approccio differenziato all’inizio e al fine vita, di complessi riti funebri ineludibili da parte di alcune comunità fede, ma anche di regimi alimentari, di questioni legate all’igiene personale e di richiesta di assistenza sanitaria da parte di medici e infermieri dello stesso sesso del paziente. L’appartenenza religiosa e culturale, infatti, incide profondamente sulla concezione del corpo e della malattia, sul modo di vivere l’esperienza del dolore, sull’interpretazione della nascita e della morte, nonché sul come e sul da chi essere assistiti durante la degenza ospedaliera, specie se questa ha un esito infausto.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.