SCOPO DELLO STUDIO L’obiettivo principale dello studio è stato quello di confrontare mediante una network meta-analysis due strategie terapeutiche emergenti nel trattamento dei pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA) sottoposti ad angioplastica percutanea (PCI): la short DAPT (interruzione a 1-6 mesi di uno dei due antiaggreganti) vs la strategia di de-escalation (12 mesi di DAPT con shift ad un certo punto da prasugrel/ticagrelor a clopidogrel o a dose dimezzata di prasugrel/ticagrelor) utilizzando la standard DAPT (12 mesi) come termine di paragone. POPOLAZIONE E CENTRI COINVOLTI Complessivamente sono stati selezionati 29 studi studi (randomizzati o sottoanalisi di studi randomizzati), per un totale di 50 602 pazienti affetti da SCA e sottoposti a PCI. INTERVENTO Nel dettaglio, è stata inizialmente eseguita un’analisi a tre nodi che ha permesso di confrontare le diverse strategie terapeutiche (short DAPT vs de-escalation vs standard DAPT) e successivamente un’analisi a cinque nodi che ha permesso di confrontare più nel dettaglio i vari approcci in base alla strategia scelta per la prosecuzione della terapia (short DAPT con interruzione di aspirina vs short DAPT con interruzione di inibitore di P2Y12 vs de-escalation con shift a clopidogrel vs de-escalation con dose ridotta dell’inibitore del P2Y12 vs standard DAPT). OUTCOME PRINCIPALI Mortalità per tutte le cause, evento composito cardiovascolare netto [Net Adverse Cardiovascular Events (NACE)], evento composito cardiovascolare ischemico [Major Adverse Cardiovascular Events (MACE)] e sanguinamenti. RISULTATI • 50 602 pazienti affetti da SCA e sottoposti a PCI • Arruolati in 29 studi studi randomizzati (globali o sottoanalisi) • Short DAPT vs standad DAPT o de-escalation vs standard DAPT I risultati derivanti sia da analisi indirette sia frequentistiche che Bayesiane hanno dimostrato l’assenza di una differenza significativa in termini di mortalità per tutte le cause tra short DAPT e de-escalation. Tuttavia, la de-escalation è risultata associata ad una riduzione significativa dei NACE (RR 0.87, IC 95% 0.70-0.94) nonostante un aumento dei sanguinamenti maggiori (RR 1.54, IC 95% 1.07-2.21) rispetto alla short DAPT. Nell’analisi a 5 nodi, la short DAPT con interruzione dell’inibitore di P2Y12 è risultato potenzialmente il peggiore dei trattamenti analizzati, e l’unico associato ad un lieve incremento del rischio di MACE.

[Dual antiplatelet therapy (DAPT) after acute coronary syndrome: short DAPT versus de-escalation]

Ruggiero, Rossella;Pompei, Graziella;
2022

Abstract

SCOPO DELLO STUDIO L’obiettivo principale dello studio è stato quello di confrontare mediante una network meta-analysis due strategie terapeutiche emergenti nel trattamento dei pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA) sottoposti ad angioplastica percutanea (PCI): la short DAPT (interruzione a 1-6 mesi di uno dei due antiaggreganti) vs la strategia di de-escalation (12 mesi di DAPT con shift ad un certo punto da prasugrel/ticagrelor a clopidogrel o a dose dimezzata di prasugrel/ticagrelor) utilizzando la standard DAPT (12 mesi) come termine di paragone. POPOLAZIONE E CENTRI COINVOLTI Complessivamente sono stati selezionati 29 studi studi (randomizzati o sottoanalisi di studi randomizzati), per un totale di 50 602 pazienti affetti da SCA e sottoposti a PCI. INTERVENTO Nel dettaglio, è stata inizialmente eseguita un’analisi a tre nodi che ha permesso di confrontare le diverse strategie terapeutiche (short DAPT vs de-escalation vs standard DAPT) e successivamente un’analisi a cinque nodi che ha permesso di confrontare più nel dettaglio i vari approcci in base alla strategia scelta per la prosecuzione della terapia (short DAPT con interruzione di aspirina vs short DAPT con interruzione di inibitore di P2Y12 vs de-escalation con shift a clopidogrel vs de-escalation con dose ridotta dell’inibitore del P2Y12 vs standard DAPT). OUTCOME PRINCIPALI Mortalità per tutte le cause, evento composito cardiovascolare netto [Net Adverse Cardiovascular Events (NACE)], evento composito cardiovascolare ischemico [Major Adverse Cardiovascular Events (MACE)] e sanguinamenti. RISULTATI • 50 602 pazienti affetti da SCA e sottoposti a PCI • Arruolati in 29 studi studi randomizzati (globali o sottoanalisi) • Short DAPT vs standad DAPT o de-escalation vs standard DAPT I risultati derivanti sia da analisi indirette sia frequentistiche che Bayesiane hanno dimostrato l’assenza di una differenza significativa in termini di mortalità per tutte le cause tra short DAPT e de-escalation. Tuttavia, la de-escalation è risultata associata ad una riduzione significativa dei NACE (RR 0.87, IC 95% 0.70-0.94) nonostante un aumento dei sanguinamenti maggiori (RR 1.54, IC 95% 1.07-2.21) rispetto alla short DAPT. Nell’analisi a 5 nodi, la short DAPT con interruzione dell’inibitore di P2Y12 è risultato potenzialmente il peggiore dei trattamenti analizzati, e l’unico associato ad un lieve incremento del rischio di MACE.
2022
Ruggiero, Rossella; Barioli, Alberto; Demola, Pierluigi; D'Agosta, Guido; Pompei, Graziella; Occhipinti, Giovanni; Capodanno, Davide; Masiero, Giulia
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