I contributi raccolti in questo Volume ruotano tutti attorno allo stesso tema della mobilità del lavoro e delle persone nell’Unione europea. La diversità degli approcci con cui il tema è affrontato rispecchia in parte la particolare sensibilità degli Autori, in parte la loro provenienza disciplinare: se gli studiosi del diritto dell’UE si concentrano sull’evoluzione (o “involuzione”) della giurisprudenza (Bartoloni) e del diritto derivato dell’Unione, con particolare attenzione ai clivage tra Stati membri affioranti nel difficoltoso processo di riforma (Costamagna, Morsa), i giuslavoristi (Borelli e Orlandini) intrecciano le analisi delle trasformazioni del diritto europeo con le prassi di istituzioni pubbliche nazionali, imprese transnazionali e lavoratori, alla ricerca di maggior effettività di tutela di questi ultimi; il costituzionalista (Menéndez), infine, predilige lo sguardo storico e ordinamentale complessivo, all’interno del quale l’evoluzione della disciplina europea della libera circolazione delle persone non è che un elemento – sia pure assai significativo – del più ampio processo di svuotamento del costituzionalismo democratico-sociale uscito dal secondo conflitto mondiale.
Labour mobility and transnational solidarity in the European Union
Borelli, Silvia;Guazzarotti, Andrea
2019
Abstract
I contributi raccolti in questo Volume ruotano tutti attorno allo stesso tema della mobilità del lavoro e delle persone nell’Unione europea. La diversità degli approcci con cui il tema è affrontato rispecchia in parte la particolare sensibilità degli Autori, in parte la loro provenienza disciplinare: se gli studiosi del diritto dell’UE si concentrano sull’evoluzione (o “involuzione”) della giurisprudenza (Bartoloni) e del diritto derivato dell’Unione, con particolare attenzione ai clivage tra Stati membri affioranti nel difficoltoso processo di riforma (Costamagna, Morsa), i giuslavoristi (Borelli e Orlandini) intrecciano le analisi delle trasformazioni del diritto europeo con le prassi di istituzioni pubbliche nazionali, imprese transnazionali e lavoratori, alla ricerca di maggior effettività di tutela di questi ultimi; il costituzionalista (Menéndez), infine, predilige lo sguardo storico e ordinamentale complessivo, all’interno del quale l’evoluzione della disciplina europea della libera circolazione delle persone non è che un elemento – sia pure assai significativo – del più ampio processo di svuotamento del costituzionalismo democratico-sociale uscito dal secondo conflitto mondiale.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.