Le relazioni culturali fra Italia e Argentina si manifestano con evidenza anche nei rapporti fra le architetture dei due paesi. Il patrimonio architettonico argentino, particolarmente quello della prima metà del Novecento, è stato in larga parte progettato e realizzato da tecnici e maestranze italiane, che emigrando hanno portato con sé il proprio bagaglio di conoscenze e di saperi costruttivi, innestandolo in una nuova realtà, che ne reca fortemente impressa la traccia. Quel patrimonio costruito è divenuto recentemente oggetto di riscoperta e di attenzione, per l’esigenza di comprendere un tratto di storia condivisa e per la necessità di sottrarlo al rischio di distruzione: occorre conoscere meglio le figure dei progettisti italiani che hanno lavorato in Argentina, il linguaggio architettonico con cui si sono espressi, le modalità costruttive e i materiali che essi hanno voluto impiegare, importandoli dall’Italia o scegliendoli sul posto. I materiali di finitura di architetture novecentesche di paternità italiana, nelle città di Buenos Aires e Córdoba, sono state indagate con metodi archeometrici e riportati nelle schede analitiche raccolte nel volume, e le problematiche e le opportunità per la conservazione e valorizzazione dell’architettura di origine italiana sono affrontate a molteplici scale, dall’elemento costruttivo alla dimensione urbana. Il volume raccoglie i risultati del progetto internazionale di ricerca dal titolo Applicazioni archeometriche per l’architettura in Argentina. Conservazione dei materiali e valorizzazione del patrimonio culturale: casi studio, cofinanziato dal CUIA Consorzio Interuniversitario Italiano per l’Argentina e svolto in collaborazione fra università dei due paesi (Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Urbino, Università degli Studi di Pavia, Università della Calabria, Università di Camerino, Universidad Nacional de Córdoba, Universidad Católica de Córdoba).
Architettura del Novecento in Argentina. Studi e applicazioni archeometriche per la conoscenza e la salvaguardia del patrimonio di origine italiana
FABBRI, Rita
2017
Abstract
Le relazioni culturali fra Italia e Argentina si manifestano con evidenza anche nei rapporti fra le architetture dei due paesi. Il patrimonio architettonico argentino, particolarmente quello della prima metà del Novecento, è stato in larga parte progettato e realizzato da tecnici e maestranze italiane, che emigrando hanno portato con sé il proprio bagaglio di conoscenze e di saperi costruttivi, innestandolo in una nuova realtà, che ne reca fortemente impressa la traccia. Quel patrimonio costruito è divenuto recentemente oggetto di riscoperta e di attenzione, per l’esigenza di comprendere un tratto di storia condivisa e per la necessità di sottrarlo al rischio di distruzione: occorre conoscere meglio le figure dei progettisti italiani che hanno lavorato in Argentina, il linguaggio architettonico con cui si sono espressi, le modalità costruttive e i materiali che essi hanno voluto impiegare, importandoli dall’Italia o scegliendoli sul posto. I materiali di finitura di architetture novecentesche di paternità italiana, nelle città di Buenos Aires e Córdoba, sono state indagate con metodi archeometrici e riportati nelle schede analitiche raccolte nel volume, e le problematiche e le opportunità per la conservazione e valorizzazione dell’architettura di origine italiana sono affrontate a molteplici scale, dall’elemento costruttivo alla dimensione urbana. Il volume raccoglie i risultati del progetto internazionale di ricerca dal titolo Applicazioni archeometriche per l’architettura in Argentina. Conservazione dei materiali e valorizzazione del patrimonio culturale: casi studio, cofinanziato dal CUIA Consorzio Interuniversitario Italiano per l’Argentina e svolto in collaborazione fra università dei due paesi (Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Urbino, Università degli Studi di Pavia, Università della Calabria, Università di Camerino, Universidad Nacional de Córdoba, Universidad Católica de Córdoba).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.