Introduzione. Le infezioni della cute dei tessuti molli (SSTI) sono patologie sostenute da svariati agenti eziologici caratterizzate da differenti localizzazioni e caratteristiche cliniche, costituenti frequente causa di ospedalizzazione e disabilità. Obiettivo dello studio è stato quello di valutare gli aspetti epidemiologici, clinici, l’isolato microbiologico e l’outcome dei pazienti con SSTI. Materiali e Metodi. Sono state retrospettivamente analizzate le SDO di pazienti dimessi con diagnosi di SSTI (Gennaio 2011-Dicembre 2016), presso l’UOC di Malattie Infettive Universitaria di Ferrara. Le differenze delle frequenze di distribuzione delle variabili categoriche (%) sono state esaminate tramite test Chi-quadro, mentre quelle tra i gruppi con Mann-Whitney U test. Risultati. Dei 54 casi analizzati, l’età media era di 61.8±18.7 anni (range 31-95 anni) ed il 40.7% (22/54) riguardava il sesso femminile. L’incidenza delle STTI è rimasta pressoché stabile sino al 2015 ma più elevata (2.5 volte) nel 2016. Il principale fattore di rischio è risultato il diabete mellito tipo 2 (DMII) (27.4%) a cui faceva seguito un evento traumatico (21.6%) e l’obesità (13.7%). Le manifestazioni cliniche più frequenti sono state la cellulite (42.6%), l’ascesso (20.4%) e l’erisipela (14.8%), mentre le sedi di infezione maggiormente coinvolte erano: arto inferiore e superiore (79.6% e 5.6%), mammella, gluteo e volto (3.7%). L’iperpiressia era presente nel 92.6%, con PCR (valore medio) di 10.87±9.45 vs il 7.4% dei pazienti apiretici con PCR = 5.71±8.87. Un isolamento microbico è stato ottenuto in 21/54 casi (38.8%), di cui 18 da tampone cutaneo e 3 da emocoltura. L’MSSA è risultato il microrganismo riscontrato più frequentemente (11.1%), seguito da P. aeruginosa (9.3%), S. epidermidis (5.6%) ed E. cloacae (3.7%). L’associazione della rifampicina (RFP) non ha condizionato l’outcome o la durata della terapia (12.40±5.5 giorni con RFP vs 11.21±3.6 giorni senza RFP). L’outcome è risultato positivo nella totalità dei casi, ad eccezione di 3 pazienti che sono andati incontro a recidive. Conclusioni. Diabete, traumi e obesità associati ad iperpiressia, età avanzata e valori elevati di PCR rappresentano fattori prognostici di rilievo in grado di condizionare l’outcome clinico indipendentemente dall’isolamento microbiologico.

Epidemiologia ed Outcome delle Infezioni della Cute e dei Tessuti Molli Osservate a Ferrara nel Quinquennio 2011-2016

MARITATI, Martina;DI NUZZO, Mariachiara;GRILLI, Anastasio;TRENTINI, Alessandro;CONTINI, Carlo
2017

Abstract

Introduzione. Le infezioni della cute dei tessuti molli (SSTI) sono patologie sostenute da svariati agenti eziologici caratterizzate da differenti localizzazioni e caratteristiche cliniche, costituenti frequente causa di ospedalizzazione e disabilità. Obiettivo dello studio è stato quello di valutare gli aspetti epidemiologici, clinici, l’isolato microbiologico e l’outcome dei pazienti con SSTI. Materiali e Metodi. Sono state retrospettivamente analizzate le SDO di pazienti dimessi con diagnosi di SSTI (Gennaio 2011-Dicembre 2016), presso l’UOC di Malattie Infettive Universitaria di Ferrara. Le differenze delle frequenze di distribuzione delle variabili categoriche (%) sono state esaminate tramite test Chi-quadro, mentre quelle tra i gruppi con Mann-Whitney U test. Risultati. Dei 54 casi analizzati, l’età media era di 61.8±18.7 anni (range 31-95 anni) ed il 40.7% (22/54) riguardava il sesso femminile. L’incidenza delle STTI è rimasta pressoché stabile sino al 2015 ma più elevata (2.5 volte) nel 2016. Il principale fattore di rischio è risultato il diabete mellito tipo 2 (DMII) (27.4%) a cui faceva seguito un evento traumatico (21.6%) e l’obesità (13.7%). Le manifestazioni cliniche più frequenti sono state la cellulite (42.6%), l’ascesso (20.4%) e l’erisipela (14.8%), mentre le sedi di infezione maggiormente coinvolte erano: arto inferiore e superiore (79.6% e 5.6%), mammella, gluteo e volto (3.7%). L’iperpiressia era presente nel 92.6%, con PCR (valore medio) di 10.87±9.45 vs il 7.4% dei pazienti apiretici con PCR = 5.71±8.87. Un isolamento microbico è stato ottenuto in 21/54 casi (38.8%), di cui 18 da tampone cutaneo e 3 da emocoltura. L’MSSA è risultato il microrganismo riscontrato più frequentemente (11.1%), seguito da P. aeruginosa (9.3%), S. epidermidis (5.6%) ed E. cloacae (3.7%). L’associazione della rifampicina (RFP) non ha condizionato l’outcome o la durata della terapia (12.40±5.5 giorni con RFP vs 11.21±3.6 giorni senza RFP). L’outcome è risultato positivo nella totalità dei casi, ad eccezione di 3 pazienti che sono andati incontro a recidive. Conclusioni. Diabete, traumi e obesità associati ad iperpiressia, età avanzata e valori elevati di PCR rappresentano fattori prognostici di rilievo in grado di condizionare l’outcome clinico indipendentemente dall’isolamento microbiologico.
2017
SSTI, Malattie Infettive, Cute e Tessuti Molli, Microrganismi, S. aureus, P. aeruginosa, S. epidermidi, E. cloacae, Rifampicina
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