La Grotta di Fumane (VR-Italia), situata sui monti Lessini Occidentali, Prealpi venete ad una quota di 350 m s.l.m., presenta una serie stratigrafica dello spessore di circa 10 metri, conservante il passaggio dal Paleolitico medio al Paleolitico superiore. Le unità A3 e A4, caratterizzate da un’industria litica di tipo Uluzziano, attestano una frequentazione della cavità attorno ai 37,4 – 38,3 14C Ky BP, (OIS 3). L’analisi dell’insieme faunistico mostra una ricca associazione di ungulati, carnivori ed uccelli appartenenti ad ambienti e climi differenti. Gli animali più cacciati sono il cervo e lo stambecco seguiti dal capriolo, e in misura minore camoscio, megacero e bisonte. Tra i carnivori volpe e lupo prevalgono nettamente sulle altre specie. Molto rari i resti di roditori, rappresentati unicamente da Lepus sp. e marmotta. L’analisi tafonomica rivela la presenza di tracce antropiche riferibili alle diverse attività di macellazione sulla quasi totalità dei taxa ad ungulati presenti in entrambe le unità. Un quadro più articolato sembra risultare dallo studio approfondito del trasporto e sfruttamento delle carcasse di cervo e stambecco oltre che dalla presenza di tracce di macellazione sulle superfici ossee di carnivori. Modificazioni antropiche sono state osservate anche su pochi resti di uccelli (aquila reale, gracchio alpino e fagiano di monte).
Strategie di sfruttamento delle risorse animali dei livelli uluzziani di Grotta di Fumane (VR).
ROMANDINI, Matteo;PERESANI, Marco
2012
Abstract
La Grotta di Fumane (VR-Italia), situata sui monti Lessini Occidentali, Prealpi venete ad una quota di 350 m s.l.m., presenta una serie stratigrafica dello spessore di circa 10 metri, conservante il passaggio dal Paleolitico medio al Paleolitico superiore. Le unità A3 e A4, caratterizzate da un’industria litica di tipo Uluzziano, attestano una frequentazione della cavità attorno ai 37,4 – 38,3 14C Ky BP, (OIS 3). L’analisi dell’insieme faunistico mostra una ricca associazione di ungulati, carnivori ed uccelli appartenenti ad ambienti e climi differenti. Gli animali più cacciati sono il cervo e lo stambecco seguiti dal capriolo, e in misura minore camoscio, megacero e bisonte. Tra i carnivori volpe e lupo prevalgono nettamente sulle altre specie. Molto rari i resti di roditori, rappresentati unicamente da Lepus sp. e marmotta. L’analisi tafonomica rivela la presenza di tracce antropiche riferibili alle diverse attività di macellazione sulla quasi totalità dei taxa ad ungulati presenti in entrambe le unità. Un quadro più articolato sembra risultare dallo studio approfondito del trasporto e sfruttamento delle carcasse di cervo e stambecco oltre che dalla presenza di tracce di macellazione sulle superfici ossee di carnivori. Modificazioni antropiche sono state osservate anche su pochi resti di uccelli (aquila reale, gracchio alpino e fagiano di monte).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.