La Dermatire Atopica (DA) è una malattia infiammatoria pruriginosa della cute a carattere cronicorecidivante, in cui la xerosi rappresenta uno degli elementi distintivi. Ed è proprio dallo studio della xerosi cutanea (tramite corneometria, che valuta il contenuto d’acqua dello strato corneo, e Tewametria, che quantifica la perdita transepidermica di acqua) che l’attenzione degli studiosi si è rivolta sempre più verso alterazioni della barriera cutanea come momento eziopatogenetico importante della DA e che possono essere sia secondarie alla flogosi cronica locale che di natura genetica. Tali alterazioni cutanee del contenuto e della perdita di acqua sono state infatti riscontrate non solo in corrispondenza delle lesioni attive ma anche nella restante cute integra del soggetto affetto da DA. Ciò è a supporto dell’ipotesi che un primitivo difetto di barriera, generalizzato all’intera superficie cutanea, possa costituire un fattore determinante nella genesi della DA. Questa è dunque da inquadrare come il prodotto di una complessa interazione tra alterazioni immunologiche e difetto di funzione della barriera cutanea, che solo comprendendo a fondo consentirà lo sviluppo di strategie terapeutiche sempre più efficaci.
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Titolo: | La funzione di barriera della cute e i suoi difetti nella dermatite atopica |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2015 |
Rivista: | |
Abstract: | La Dermatire Atopica (DA) è una malattia infiammatoria pruriginosa della cute a carattere cronicorecidivante, in cui la xerosi rappresenta uno degli elementi distintivi. Ed è proprio dallo studio della xerosi cutanea (tramite corneometria, che valuta il contenuto d’acqua dello strato corneo, e Tewametria, che quantifica la perdita transepidermica di acqua) che l’attenzione degli studiosi si è rivolta sempre più verso alterazioni della barriera cutanea come momento eziopatogenetico importante della DA e che possono essere sia secondarie alla flogosi cronica locale che di natura genetica. Tali alterazioni cutanee del contenuto e della perdita di acqua sono state infatti riscontrate non solo in corrispondenza delle lesioni attive ma anche nella restante cute integra del soggetto affetto da DA. Ciò è a supporto dell’ipotesi che un primitivo difetto di barriera, generalizzato all’intera superficie cutanea, possa costituire un fattore determinante nella genesi della DA. Questa è dunque da inquadrare come il prodotto di una complessa interazione tra alterazioni immunologiche e difetto di funzione della barriera cutanea, che solo comprendendo a fondo consentirà lo sviluppo di strategie terapeutiche sempre più efficaci. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11392/2341054 |
Appare nelle tipologie: | 03.1 Articolo su rivista |