Le industrie in materia dura animale costituiscono uno degli aspetti caratteristici delle produzioni dell’Età del bronzo in Italia, sia per la quantità di oggetti che puntualmente vengono scoperti in contesti abitativi e funerari, sia per la loro varietà e singolarità. Nel 2004 i lavori per l’escavazione di un nuovo canale hanno intercettato una nuova area sepolcrale denominata Narde II per la sua vicinanza alla necropoli di Narde, quest’ultima scoperta negli anni ’80 dello scorso secolo nelle vicinanze dell’abitato di Frattesina. Sono state messe in luce 240 tombe la maggior parte a cremazione come in Narde I. Tutte le sepolture sono databili sulla base dei corredi tra una fase antica del Bronzo Finale e la prima età del Ferro. Lo studio ha come obiettivo l’analisi dei reperti in materia dura animale rinvenuti all’interno delle urne cinerarie. Il campione analizzato è costituito da 63 manufatti, di diversa categoria morfo-tipologica, realizzati impiegando il palco di cervo. L’analisi si è sviluppata in più fasi partendo da un’osservazione macroscopica dei reperti al fine di osservare le caratteristiche tipologiche e morfometriche, a cui è seguito lo studio dei manufatti in stereomicroscopia ottica per individuare tracce imputabili alla loro realizzazione ed uso.
Manufatti in materia dura animale dai corredi funerari della necropoli di Narde (RO).
BERTOLINI, Marco;THUN HOHENSTEIN, Ursula
2012
Abstract
Le industrie in materia dura animale costituiscono uno degli aspetti caratteristici delle produzioni dell’Età del bronzo in Italia, sia per la quantità di oggetti che puntualmente vengono scoperti in contesti abitativi e funerari, sia per la loro varietà e singolarità. Nel 2004 i lavori per l’escavazione di un nuovo canale hanno intercettato una nuova area sepolcrale denominata Narde II per la sua vicinanza alla necropoli di Narde, quest’ultima scoperta negli anni ’80 dello scorso secolo nelle vicinanze dell’abitato di Frattesina. Sono state messe in luce 240 tombe la maggior parte a cremazione come in Narde I. Tutte le sepolture sono databili sulla base dei corredi tra una fase antica del Bronzo Finale e la prima età del Ferro. Lo studio ha come obiettivo l’analisi dei reperti in materia dura animale rinvenuti all’interno delle urne cinerarie. Il campione analizzato è costituito da 63 manufatti, di diversa categoria morfo-tipologica, realizzati impiegando il palco di cervo. L’analisi si è sviluppata in più fasi partendo da un’osservazione macroscopica dei reperti al fine di osservare le caratteristiche tipologiche e morfometriche, a cui è seguito lo studio dei manufatti in stereomicroscopia ottica per individuare tracce imputabili alla loro realizzazione ed uso.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.