Il testo, curato da Gastone Ave nelle due bozze precedenti del maggio 1999 e dell'ottobre 1999 e in questa che è la versione finale andata in stampa nel gennaio 2000, è il primo piano spaziale strategico mai redatto ed approvato per una città italiana. Il piano è denominato "Torino Internazionale. Piano strategico per la città", ed è stato approvato il 29 febbraio 2000. Il testo è la sintesi di un complesso lavoro di urbanistica partecipata guidata da un Comitato Scientifico presieduto da Roberto Camagni e da un gruppo operativo di analisti coordinato da Arnaldo Bagnasco. Gastone Ave è stato tra i primi esperti (prima ancora della decisione pubblica di avviare lo studio avvenuta nel maggio 1998) ad essere chiamato come urbanista a far parte del Comitato Operativo del Piano con il compito di coordinare le analisi urbanistiche e di redigere i testi delle varie bozze di lavoro e delle versioni finali sia dei documenti di analisi diagnostica (Volume 1 " I dati fondamentali" e volume 2 "Verso il Piano" ) sia del Piano vero e proprio. Il Comitato Operativo ha coinvolto dal giugno 1998 al dicembre 1999 i membri del Forum dello Sviluppo ovvero i rappresentanti delle 30 istituzioni più rappresentative dell'area metropolitana di Torino. I lavori delle commissioni, ripartite inizialmente in 9 linee strategiche poi sintetizzate in 6 linee strategiche, hanno coinvolto circa 1.000 persone rappresentative di istituzioni, enti, associazioni pubblici e privati in quello che è, ad oggi (2012) il piano strategico frutto del più ampio e più rappresentativo processo di partecipazione mai realizzato in Italia. Inizialmente poco compreso se non snobbato, anche da alcuni urbanisti, il primo piano strategico italiano ha consentito alla città di Torino di darsi una agenda per il decennio 2000-2011 e di porsi concretamente l'obiettivo della transizione da città fabbrica a città internazionale, mantenendo i vantaggi e le qualità di vivibilità di una città di dimensioni contenute. Se oggi Torino è una città ricca di qualità urbana, di attrezzature di trasporto urbano di livello europeo, di servizi per i cittadini, se oggi ha un centro che non si svuota il venerdì sera anzi è meta per i giovani dell'intera area metropolitana, se oggi Torino è divenuta una meta del turismo congressuale, enogastronomico, di arte e di cultura, infine se oggi Torino è una città che ha un programma per il suo futuro, molto lo si deve al piano strategico denominato "Torino Internazionale. Il Piano strategico per la città" approvato e firmato dai rappresentanti del Forum dello Sviluppo il 29 febbraio 2000. Buona lettura.

Torino Internazionale. Il Piano strategico della città.

AVE, Gastone
2000

Abstract

Il testo, curato da Gastone Ave nelle due bozze precedenti del maggio 1999 e dell'ottobre 1999 e in questa che è la versione finale andata in stampa nel gennaio 2000, è il primo piano spaziale strategico mai redatto ed approvato per una città italiana. Il piano è denominato "Torino Internazionale. Piano strategico per la città", ed è stato approvato il 29 febbraio 2000. Il testo è la sintesi di un complesso lavoro di urbanistica partecipata guidata da un Comitato Scientifico presieduto da Roberto Camagni e da un gruppo operativo di analisti coordinato da Arnaldo Bagnasco. Gastone Ave è stato tra i primi esperti (prima ancora della decisione pubblica di avviare lo studio avvenuta nel maggio 1998) ad essere chiamato come urbanista a far parte del Comitato Operativo del Piano con il compito di coordinare le analisi urbanistiche e di redigere i testi delle varie bozze di lavoro e delle versioni finali sia dei documenti di analisi diagnostica (Volume 1 " I dati fondamentali" e volume 2 "Verso il Piano" ) sia del Piano vero e proprio. Il Comitato Operativo ha coinvolto dal giugno 1998 al dicembre 1999 i membri del Forum dello Sviluppo ovvero i rappresentanti delle 30 istituzioni più rappresentative dell'area metropolitana di Torino. I lavori delle commissioni, ripartite inizialmente in 9 linee strategiche poi sintetizzate in 6 linee strategiche, hanno coinvolto circa 1.000 persone rappresentative di istituzioni, enti, associazioni pubblici e privati in quello che è, ad oggi (2012) il piano strategico frutto del più ampio e più rappresentativo processo di partecipazione mai realizzato in Italia. Inizialmente poco compreso se non snobbato, anche da alcuni urbanisti, il primo piano strategico italiano ha consentito alla città di Torino di darsi una agenda per il decennio 2000-2011 e di porsi concretamente l'obiettivo della transizione da città fabbrica a città internazionale, mantenendo i vantaggi e le qualità di vivibilità di una città di dimensioni contenute. Se oggi Torino è una città ricca di qualità urbana, di attrezzature di trasporto urbano di livello europeo, di servizi per i cittadini, se oggi ha un centro che non si svuota il venerdì sera anzi è meta per i giovani dell'intera area metropolitana, se oggi Torino è divenuta una meta del turismo congressuale, enogastronomico, di arte e di cultura, infine se oggi Torino è una città che ha un programma per il suo futuro, molto lo si deve al piano strategico denominato "Torino Internazionale. Il Piano strategico per la città" approvato e firmato dai rappresentanti del Forum dello Sviluppo il 29 febbraio 2000. Buona lettura.
2000
piano strategico; Torino Internazionale; Forum dello Sviluppo; Area metropolitana di Torino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1733902
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