Il libro dà conto del dibattito sulla relazione che esiste fra l'educazione - ovvero, la conoscenza, e, più in generale, la formazione- e la democrazia. Dedicare una volume alla riflessione sulla relazione fra la democrazia e l’educazione, per certi versi, può sembrare quasi provocatorio, in quanto la democrazia non è insegnabile come non è insegnabile la vita che scorre; per altri versi suona come retorico, in un tempo in cui tanto si parla di democrazia in tutte le occasioni, per i più diversi scopi e dalle voci più disparate. Noi crediamo che la democrazia sia più che un valore, più che una forma di vita civile, più che una scelta politica, crediamo che sia un processo multifattoriale, multidirezionale e multirelazionale. Proprio come l’educazione. Quindi è vero che un processo non si può insegnare, si vive dentro e attraverso di esso, con maggiore o minore consapevolezza, con partecipazione critica o fatale passività, con ottimismo o con scetticismo. Ma, consapevolezza, partecipazione e ottimismo hanno parecchio a che fare l’educazione. E poi, se è vero che la democrazia non si insegna, se è vero che le prassi democratiche devono essere agìte e che le loro processualità richiedono una “scienza con coscienza”, è anche vero che la vita democratica di una pòlis è, in sé, un ambiente educativo. Ecco che, fuori da ogni retorica, la questione del nesso fra democrazia ed educazione si apre ad interessanti riflessioni epistemologiche che approdano all’etica e all’estetica, prima ancora che alla politica. Questo ricco intreccio di significazioni apre la strada ad una ricerca che sonda, fra i più importanti pensatori del nostro tempo, gli èpistémi di questa relazione che consideriamo ontologica, in quanto fondativa delle interazioni costitutive sia l’una che l’altra. Dewey, Chomsky, Foucault, Freire, Gadamer, Habermas, Lévinas, Maturana e Varela, Ricoeur, Savater, Zambrano rappresentano gli ambienti concettuali in cui si svolge la riflessione sul nesso Democrazia/Educazione di alcuni importanti interpreti del dibattito contemporaneo. Il libro si apre con una densa prefazione sui processi di costruzione della Pòlis, individuati nell’intreccio dinamico e cangiante fra etica e scienza, nonché, con un’ampia introduzione critica che fa da sfondo teorico-prassico alle questioni poste in campo.

Democrazia dell'educazione.

GRAMIGNA, Anita
2010

Abstract

Il libro dà conto del dibattito sulla relazione che esiste fra l'educazione - ovvero, la conoscenza, e, più in generale, la formazione- e la democrazia. Dedicare una volume alla riflessione sulla relazione fra la democrazia e l’educazione, per certi versi, può sembrare quasi provocatorio, in quanto la democrazia non è insegnabile come non è insegnabile la vita che scorre; per altri versi suona come retorico, in un tempo in cui tanto si parla di democrazia in tutte le occasioni, per i più diversi scopi e dalle voci più disparate. Noi crediamo che la democrazia sia più che un valore, più che una forma di vita civile, più che una scelta politica, crediamo che sia un processo multifattoriale, multidirezionale e multirelazionale. Proprio come l’educazione. Quindi è vero che un processo non si può insegnare, si vive dentro e attraverso di esso, con maggiore o minore consapevolezza, con partecipazione critica o fatale passività, con ottimismo o con scetticismo. Ma, consapevolezza, partecipazione e ottimismo hanno parecchio a che fare l’educazione. E poi, se è vero che la democrazia non si insegna, se è vero che le prassi democratiche devono essere agìte e che le loro processualità richiedono una “scienza con coscienza”, è anche vero che la vita democratica di una pòlis è, in sé, un ambiente educativo. Ecco che, fuori da ogni retorica, la questione del nesso fra democrazia ed educazione si apre ad interessanti riflessioni epistemologiche che approdano all’etica e all’estetica, prima ancora che alla politica. Questo ricco intreccio di significazioni apre la strada ad una ricerca che sonda, fra i più importanti pensatori del nostro tempo, gli èpistémi di questa relazione che consideriamo ontologica, in quanto fondativa delle interazioni costitutive sia l’una che l’altra. Dewey, Chomsky, Foucault, Freire, Gadamer, Habermas, Lévinas, Maturana e Varela, Ricoeur, Savater, Zambrano rappresentano gli ambienti concettuali in cui si svolge la riflessione sul nesso Democrazia/Educazione di alcuni importanti interpreti del dibattito contemporaneo. Il libro si apre con una densa prefazione sui processi di costruzione della Pòlis, individuati nell’intreccio dinamico e cangiante fra etica e scienza, nonché, con un’ampia introduzione critica che fa da sfondo teorico-prassico alle questioni poste in campo.
2010
9788840014128
Educazione; democrazia; epistemologia; etica.
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