L’incremento dei flussi migratori in Italia conseguenti alla globalizzazione e alla mobilità internazionale di merci e persone, ha visto sul territorio italiano la comparsa di alcune parassitosi praticamente inesistenti nel nostro Paese, comportando una oggettiva difficoltà di diagnosi e trattamento in tempi brevi. La schistosomiasi genitourinaria (bilharziosi) è la seconda malattia tropicale a maggiore prevalenza nel mondo dopo la malaria. E’ endemica in Africa subtropicale, America Meridionale e Medio Oriente e rappresenta la principale patologia dell'apparato genitourinario per circa 200 milioni di persone. L’evoluzione della malattia e la cronicità dipendono dalla risposta immunitaria dell'ospite alle uova di schistosoma depositate nei tessuti e dalla reazione granulomatosa evocata dagli antigeni secreti da Schistosoma haematobium (S.h.). Obiettivo. Si descrive il caso di un uomo di 26 anni, originario del Ghana, giunto in Italia dopo alcuni anni trascorsi in un carcere libico, ricoverato presso l’ UO di Urologia di Ferrara per copiosa ematuria macroscopica associata a pollachiuria, disuria ed addominalgie diffuse, precedute, nei 3 mesi precedenti da stranguria, febbre, rash cutaneo, prurito e cefalea. All’ingresso erano presenti, ematuria, leucocituria e proteinuria mentre l’urinocoltura, la ricerca diretta delle uova di schistosoma nelle urine e nelle feci risultavano negative. L'ecografia delle vie urinarie evidenziava la presenza di una formazione endovescicale, rotondeggiante (14 mm) in prossimità del fondo. Nel sospetto di carcinoma vescicale si eseguiva una resezione trans uretrale della neoformazione vescicale (TURB) il cui esame istologico mostrava, “numerose uova di schistosoma parzialmente calcificate, ulcere vescicali con intensa flogosi granulocitaria, eosinofili e cellule giganti plurinucleate in assenza di cellule atipiche”. Risultati. Dagli esami eseguiti presso il nostro DH emergeva una marcata eosinofilia, IgE totali elevate (1170.00) ed HbsAg positivo con HBV-DNA (2750 UI/ml). La sierologia (IHA) per S.h era positiva con titolo 1:1280. Si somministrava Praziquantel (Biltricide® 600 mg tablets) per os con successiva scomparsa dei sintomi e miglioramento degli esami di laboratorio, in assenza di effetti tossici, mentre una nuova ecografia vescicale documentava un evidente miglioramento. Conclusioni. La flogosi cronica conseguente all’infestazione da S.h predispone al cancro della vescica (10% dei carcinomi vescicali e circa del 3% dei casi totali in tutto il mondo), pur costituendo un’entità clinico-patologica differente rispetto a quella europea. La macroematuria associata a disuria e/o incontinenza urinaria osservabile nei soggetti provenienti da zone endemiche, dovrebbe pertanto essere considerata uno dei segni patognomonici di schistosomiasi urinaria o di carcinoma vescicale ad essa associata. La tempestività dell’esecuzione dell’esame istologico e di quello siero-immunologico consente la diagnosi definitiva.

SCHISTOSOMIASI URINARIA CON SEVERA EMATURIA IN UN SOGGETTO GHANESE. DESCRIZIONE DI UN CASO CLINICO

SCIVALES, Sonya;MARITATI, Martina;SERACENI, Silva;CONTINI, Carlo
2012

Abstract

L’incremento dei flussi migratori in Italia conseguenti alla globalizzazione e alla mobilità internazionale di merci e persone, ha visto sul territorio italiano la comparsa di alcune parassitosi praticamente inesistenti nel nostro Paese, comportando una oggettiva difficoltà di diagnosi e trattamento in tempi brevi. La schistosomiasi genitourinaria (bilharziosi) è la seconda malattia tropicale a maggiore prevalenza nel mondo dopo la malaria. E’ endemica in Africa subtropicale, America Meridionale e Medio Oriente e rappresenta la principale patologia dell'apparato genitourinario per circa 200 milioni di persone. L’evoluzione della malattia e la cronicità dipendono dalla risposta immunitaria dell'ospite alle uova di schistosoma depositate nei tessuti e dalla reazione granulomatosa evocata dagli antigeni secreti da Schistosoma haematobium (S.h.). Obiettivo. Si descrive il caso di un uomo di 26 anni, originario del Ghana, giunto in Italia dopo alcuni anni trascorsi in un carcere libico, ricoverato presso l’ UO di Urologia di Ferrara per copiosa ematuria macroscopica associata a pollachiuria, disuria ed addominalgie diffuse, precedute, nei 3 mesi precedenti da stranguria, febbre, rash cutaneo, prurito e cefalea. All’ingresso erano presenti, ematuria, leucocituria e proteinuria mentre l’urinocoltura, la ricerca diretta delle uova di schistosoma nelle urine e nelle feci risultavano negative. L'ecografia delle vie urinarie evidenziava la presenza di una formazione endovescicale, rotondeggiante (14 mm) in prossimità del fondo. Nel sospetto di carcinoma vescicale si eseguiva una resezione trans uretrale della neoformazione vescicale (TURB) il cui esame istologico mostrava, “numerose uova di schistosoma parzialmente calcificate, ulcere vescicali con intensa flogosi granulocitaria, eosinofili e cellule giganti plurinucleate in assenza di cellule atipiche”. Risultati. Dagli esami eseguiti presso il nostro DH emergeva una marcata eosinofilia, IgE totali elevate (1170.00) ed HbsAg positivo con HBV-DNA (2750 UI/ml). La sierologia (IHA) per S.h era positiva con titolo 1:1280. Si somministrava Praziquantel (Biltricide® 600 mg tablets) per os con successiva scomparsa dei sintomi e miglioramento degli esami di laboratorio, in assenza di effetti tossici, mentre una nuova ecografia vescicale documentava un evidente miglioramento. Conclusioni. La flogosi cronica conseguente all’infestazione da S.h predispone al cancro della vescica (10% dei carcinomi vescicali e circa del 3% dei casi totali in tutto il mondo), pur costituendo un’entità clinico-patologica differente rispetto a quella europea. La macroematuria associata a disuria e/o incontinenza urinaria osservabile nei soggetti provenienti da zone endemiche, dovrebbe pertanto essere considerata uno dei segni patognomonici di schistosomiasi urinaria o di carcinoma vescicale ad essa associata. La tempestività dell’esecuzione dell’esame istologico e di quello siero-immunologico consente la diagnosi definitiva.
2012
S. hematobium; Schistosomiasis; immigrazione; Ghana
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