Avere una “carta d’identità” del bene culturale, definita su supporti digitali, garantisce il processo di restauro, monitoraggio, valorizzazione e tutela. Se può essere apparentemente semplice produrla per un oggetto d’arte o una scultura, sembrava impossibile fino ad oggi immaginare di realizzarla per un grande monumento, edificio o un intero comparto urbano. I casi studio proposti sono stati sviluppati dal Centro DIAPReM (afferente al Teknehub del Tecnopolo dell’Università di Ferrara costituente la Rete ad alta Tecnologia Emilia-Romagna) e da alcune società (Geogrà srl, Digitarca snc, Land Technology & Services srl) che scelgono il rapporto con la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Restauro, Recupero, Tecnologie
BALZANI, Marcello
2012
Abstract
Avere una “carta d’identità” del bene culturale, definita su supporti digitali, garantisce il processo di restauro, monitoraggio, valorizzazione e tutela. Se può essere apparentemente semplice produrla per un oggetto d’arte o una scultura, sembrava impossibile fino ad oggi immaginare di realizzarla per un grande monumento, edificio o un intero comparto urbano. I casi studio proposti sono stati sviluppati dal Centro DIAPReM (afferente al Teknehub del Tecnopolo dell’Università di Ferrara costituente la Rete ad alta Tecnologia Emilia-Romagna) e da alcune società (Geogrà srl, Digitarca snc, Land Technology & Services srl) che scelgono il rapporto con la ricerca e il trasferimento tecnologico.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.