Il progetto AGER Innovapero1 - “Innovazioni di processo e di prodotto per una pericoltura di qualità”, ha come finalità l'aumento dell'efficienza produttiva e della sostenibilità economica della filiera del pero (Pyrus communis), distillando l'attività di diverse e coordinate unità di ricerca appartenenti a diversi atenei e con diversi background scientifici per produrre risultati direttamente applicabili dai frutticoltori. Il nostro ruolo, come unità di ricerca di Biologia farmaceutica, è focalizzato 1) sull'individuazione di fonti agro-industriali (scarti di filiera innanzitutto) quali potenziali fonti di molecole bioattive e sicure, 2) su aspetti estrattivi, 3) di caratterizzazione dei fitocomplessi, loro frazioni e molecole isolate e pure, di cui 4) sarà poi verificata l'efficacia e la sicurezza in stretto coordinamento con altre UR competenti in ambito fitopatologico nel controllo di organismi dannosi per Pyrus communis. Come dati preliminari, sulla base di informazioni ricevute da istituzioni, aziende, fondazioni e da ricerche mirate relativamente alla tipologia, alla stagionalità, alla produzione/anno e alla struttura di filiera delle produzioni ortofrutticole della pianura padana, si sono individuate ad oggi 100 tipologie di risorse vegetali come scarti della lavorazione di 28 colture tipiche. Ad esempio, dalla coltivazione tipica del melo, Malus domestica, si sono presi in considerazione scarti di potatura, frutta bacata, residui di passatrice; simile criterio di selezione del materiale vegetale è stato applicato per tutte le altre 27 colture ad oggi considerate. Ciascun tipo di materiale vegetale è stato sottoposto a liofilizzazione subito dopo il reperimento. Rispetto alla letteratura e alla necessità di coniugare efficienza ed efficacia estrattiva ad elementi di praticità ed economicità da riversare potenzialmente nello scale-up laboratorio-produzione d'impresa, la modalità estrattiva individuata come più adeguata è stata la macerazione (etanolo, acetone, cloroformio) per 24h, preceduta da sonicazione per 1h di tutte le matrici preventivamente polverizzate in omnimixer: per ciascuna matrice si otterranno dunque 3 tipologie di estratto con rese variabili dal 2 al 40%. Analoghe aliquote degli estratti sono state poste in cella climatica a 25 °C, alla luce e al buio per 7 giorni, prima di essere valutate in via preliminare come HPTLC-fingerprinting2,3 per individuare le principali classi di metaboliti e per poter mettere in evidenza eventuali differenze foto-indotte. Tali informazioni sono rilevanti in previsione di un impiego in pieno campo del materiale, che deve garantire efficacia in coindizioni reali. Le principali classi di molecole sino ad ora individuate come componenti degli estratti sono essenzialmente flavonoidi, cumarine, antociani, procianidine. La ricerca seguirà un processo bioassay-guided che porterà, dal fitocomplesso risultato attivo in vitro su fitopatogeni del pero, all'isolamento del principio attivo realmente responsabile dell'efficacia o dei principi attivi coinvolti sinergicamente.
PROGETTO AGER-INNOVAPERO: UN APPROCCIO BIOLOGICO FARMACEUTICO NELLA VALORIZZAZIONE FITOIATRICA DI FONTI AGRO-AMBIENTALI – ASPETTI PRELIMINARI
POPPI, Irene;ROSSI, Damiano;GUERRINI, Alessandra;MARESCA, Immacolata;MAIETTI, Silvia;GRANDINI, Alessandro;SACCHETTI, Gianni
2012
Abstract
Il progetto AGER Innovapero1 - “Innovazioni di processo e di prodotto per una pericoltura di qualità”, ha come finalità l'aumento dell'efficienza produttiva e della sostenibilità economica della filiera del pero (Pyrus communis), distillando l'attività di diverse e coordinate unità di ricerca appartenenti a diversi atenei e con diversi background scientifici per produrre risultati direttamente applicabili dai frutticoltori. Il nostro ruolo, come unità di ricerca di Biologia farmaceutica, è focalizzato 1) sull'individuazione di fonti agro-industriali (scarti di filiera innanzitutto) quali potenziali fonti di molecole bioattive e sicure, 2) su aspetti estrattivi, 3) di caratterizzazione dei fitocomplessi, loro frazioni e molecole isolate e pure, di cui 4) sarà poi verificata l'efficacia e la sicurezza in stretto coordinamento con altre UR competenti in ambito fitopatologico nel controllo di organismi dannosi per Pyrus communis. Come dati preliminari, sulla base di informazioni ricevute da istituzioni, aziende, fondazioni e da ricerche mirate relativamente alla tipologia, alla stagionalità, alla produzione/anno e alla struttura di filiera delle produzioni ortofrutticole della pianura padana, si sono individuate ad oggi 100 tipologie di risorse vegetali come scarti della lavorazione di 28 colture tipiche. Ad esempio, dalla coltivazione tipica del melo, Malus domestica, si sono presi in considerazione scarti di potatura, frutta bacata, residui di passatrice; simile criterio di selezione del materiale vegetale è stato applicato per tutte le altre 27 colture ad oggi considerate. Ciascun tipo di materiale vegetale è stato sottoposto a liofilizzazione subito dopo il reperimento. Rispetto alla letteratura e alla necessità di coniugare efficienza ed efficacia estrattiva ad elementi di praticità ed economicità da riversare potenzialmente nello scale-up laboratorio-produzione d'impresa, la modalità estrattiva individuata come più adeguata è stata la macerazione (etanolo, acetone, cloroformio) per 24h, preceduta da sonicazione per 1h di tutte le matrici preventivamente polverizzate in omnimixer: per ciascuna matrice si otterranno dunque 3 tipologie di estratto con rese variabili dal 2 al 40%. Analoghe aliquote degli estratti sono state poste in cella climatica a 25 °C, alla luce e al buio per 7 giorni, prima di essere valutate in via preliminare come HPTLC-fingerprinting2,3 per individuare le principali classi di metaboliti e per poter mettere in evidenza eventuali differenze foto-indotte. Tali informazioni sono rilevanti in previsione di un impiego in pieno campo del materiale, che deve garantire efficacia in coindizioni reali. Le principali classi di molecole sino ad ora individuate come componenti degli estratti sono essenzialmente flavonoidi, cumarine, antociani, procianidine. La ricerca seguirà un processo bioassay-guided che porterà, dal fitocomplesso risultato attivo in vitro su fitopatogeni del pero, all'isolamento del principio attivo realmente responsabile dell'efficacia o dei principi attivi coinvolti sinergicamente.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.