Molti studi hanno ipotizzato la coesistenza di fattori genetici e ambientali nell'eziopatogenesi della presbiacusia,ovvero della riduzione della capacità uditiva che compare tra i 55 e i 65 anni in modo progressivo, di tipo neuro-sensoriale bilaterale e simmetrica, solitamente più accentuata per le alte frequenze (forma sensoriale sec.classificazione di Schuknecht e Gacek,1993). In Europa almeno il 30% delle persone di oltre 60 anni presenta un progressivodecadimento della funzione uditiva. Sebbene esistano, in base ai dati della letteratura, diversi indizi circa la componente ereditaria/genetica della presbiacusia, non esistono dati definitivi in relazione all'identificazione deigeni responsabili.Gli studi di associazione e di linkage che si basano sull'analisi del polimorfismo genetico rappresentano gli approcci più indicati per l'approfondimento dell'ipotesi genetica della presbiacusia.
Possibile ruolo delle alterazioni genetiche nella presbiacusia
AIMONI, Claudia;CIORBA, Andrea;
2005
Abstract
Molti studi hanno ipotizzato la coesistenza di fattori genetici e ambientali nell'eziopatogenesi della presbiacusia,ovvero della riduzione della capacità uditiva che compare tra i 55 e i 65 anni in modo progressivo, di tipo neuro-sensoriale bilaterale e simmetrica, solitamente più accentuata per le alte frequenze (forma sensoriale sec.classificazione di Schuknecht e Gacek,1993). In Europa almeno il 30% delle persone di oltre 60 anni presenta un progressivodecadimento della funzione uditiva. Sebbene esistano, in base ai dati della letteratura, diversi indizi circa la componente ereditaria/genetica della presbiacusia, non esistono dati definitivi in relazione all'identificazione deigeni responsabili.Gli studi di associazione e di linkage che si basano sull'analisi del polimorfismo genetico rappresentano gli approcci più indicati per l'approfondimento dell'ipotesi genetica della presbiacusia.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.