La riflessione di Abelardo inaugura una nuova concezione del piacere, che non si identifica più col peccato ma con una attitudine naturale. Dalla fine del XII secolo nuove fonti confermano questa idea del piacere come 'affezione', che svolge un ruolo centrale all'interno di sistemi sempre più complessi di passioni dell'anima.
Il piacere da Abelardo a Tommaso
VECCHIO, Silvana
2009
Abstract
La riflessione di Abelardo inaugura una nuova concezione del piacere, che non si identifica più col peccato ma con una attitudine naturale. Dalla fine del XII secolo nuove fonti confermano questa idea del piacere come 'affezione', che svolge un ruolo centrale all'interno di sistemi sempre più complessi di passioni dell'anima.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.