La relazione illustra i rapporti tra interpretazione da parte di giudici e Corte costituzionale del diritto (costituzionale) di proprietà privata e interpretazione all'omologo diritto data dalla Corte europea dei diritti dell'uomo in applicazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. In essa si mira a ricostruire due possibili modelli antitetici cui le giurisprudenze interne sembrano ispirarsi per poi tentare di relativizzare una simile schematizzazione e con essa le critiche che solitamente vengono rivolte alla giurisdizione sovranazionale. Tali critiche si appuntano, principalmente, sulla natura unidimensionale del catalogo di diritti garantiti nella Convenzione, prevalentemente ispirata alle libertà di stampo "classico", c.d. "negative", di cui appunto la proprietà rappresenta il modello emblematico. La Costituzione italiana, invece, avrebbe una maggiore pluralità di valori, contenendo anche norme dedicate alla garanzia dei diritti sociali. Dall'analisi della giurisprudenza della Corte costituzionale, tuttavia, si evidenziano non poche concessioni a una natura "inviolabile" e non comprimibile del diritto di proprietà, così come dall'analisi della giurisprudenza europea emerge una peculiare attenzione per le dimensioni "sociali" della proprietà e alle legittime limitazioni di questa in favore dei c.d. "diritto sociali".
Interpretazione conforme alla Cedu e proporzionalità e adeguatezza: il diritto di proprietà
GUAZZAROTTI, Andrea
2009
Abstract
La relazione illustra i rapporti tra interpretazione da parte di giudici e Corte costituzionale del diritto (costituzionale) di proprietà privata e interpretazione all'omologo diritto data dalla Corte europea dei diritti dell'uomo in applicazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. In essa si mira a ricostruire due possibili modelli antitetici cui le giurisprudenze interne sembrano ispirarsi per poi tentare di relativizzare una simile schematizzazione e con essa le critiche che solitamente vengono rivolte alla giurisdizione sovranazionale. Tali critiche si appuntano, principalmente, sulla natura unidimensionale del catalogo di diritti garantiti nella Convenzione, prevalentemente ispirata alle libertà di stampo "classico", c.d. "negative", di cui appunto la proprietà rappresenta il modello emblematico. La Costituzione italiana, invece, avrebbe una maggiore pluralità di valori, contenendo anche norme dedicate alla garanzia dei diritti sociali. Dall'analisi della giurisprudenza della Corte costituzionale, tuttavia, si evidenziano non poche concessioni a una natura "inviolabile" e non comprimibile del diritto di proprietà, così come dall'analisi della giurisprudenza europea emerge una peculiare attenzione per le dimensioni "sociali" della proprietà e alle legittime limitazioni di questa in favore dei c.d. "diritto sociali".I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.