Attraverso la presentazione di una documentazione originale appositamente selezionata, l'articolo analizza una delle opere più significative dell'architettura italiana del secondo dopoguerra, a lungo trascurata in favore del progetto, non realizzato, presentato nello stesso concorso dal gruppo guidato da Mario Ridolfi e Ludovico Quaroni. La lettura del progetto e del manufatto, nelle sue caratteristiche formali e tecniche, è inserita nel quadro più ampio del dibattito dell'architettura italiana del dopoguerra e del pensiero del suo autore.
Un’architettura felice e irrequieta (Eugenio Montuori: il fabbricato viaggiatori della stazione Termini a Roma)
MULAZZANI, Marco
2001
Abstract
Attraverso la presentazione di una documentazione originale appositamente selezionata, l'articolo analizza una delle opere più significative dell'architettura italiana del secondo dopoguerra, a lungo trascurata in favore del progetto, non realizzato, presentato nello stesso concorso dal gruppo guidato da Mario Ridolfi e Ludovico Quaroni. La lettura del progetto e del manufatto, nelle sue caratteristiche formali e tecniche, è inserita nel quadro più ampio del dibattito dell'architettura italiana del dopoguerra e del pensiero del suo autore.File in questo prodotto:
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