Il metabolismo dei folati è coinvolto in numerosi aspetti della morfogenesi embrionale, e interessa in particolare lo sviluppo delle componenti istologiche comprendenti cellule derivate dalle creste neurali. Le schisi orofacciali, comprendenti le labioschisi/labiopalatoschisi (CL/P) e le palatoschisi (CPO) sono le più frequenti malformazioni craniofacciali, con incidenza stimata in circa 1:700 tra i nati vivi. Anche se una parte di esse si manifesta nel contesto di sindromi ereditarie, in prevalenza si presentano come forme isolate, non-sindromiche. Evidenze epidemiologiche indicano che l’integrazione in gravidanza con acido folico (FA) si associa ad una riduzione del rischio di CL/P di circa un terzo, mentre sembra non avere significativa efficacia verso le CPO non-sindromiche. L’FA viene convertito in folati attraverso un complesso percorso metabolico, il cui bilancio presenta differenze interindividuali che si ritiene siano riconducibili almeno in parte a varianti genetiche comuni. Applicando il modello basato su triadi genitori-figli affetti, è stato avviato uno studio genetico su una casistica di oltre duecento triadi che sono state analizzate per un ampio pannello di varianti comuni in geni del metabolismo e trasporto dei folati. La somministrazione periconcezionale di FA (da solo o in complessi multivitaminici) è risultata ristretta all’8.6% dei casi, mentre nel 27.6% dei casi l’integrazione con FA è stata iniziata durante la gravidanza. I risultati di questa indagine evidenziano una associazione tra genotipo materno ed efficacia dell’FA nella prevenzione delle CL/P, con differenze sostanziali a seconda che la somministrazione di FA sia stata applicata nel periodo periconcezionale o cominciata solo dopo l’accertamento della gravidanza.
Ecogenetica dell’acido folico nelle schisi orofacciali non-sindromiche: l’efficacia della integrazione con acido folico in gravidanza dipende dal profilo genetico della madre
RUBINI, Michele
2008
Abstract
Il metabolismo dei folati è coinvolto in numerosi aspetti della morfogenesi embrionale, e interessa in particolare lo sviluppo delle componenti istologiche comprendenti cellule derivate dalle creste neurali. Le schisi orofacciali, comprendenti le labioschisi/labiopalatoschisi (CL/P) e le palatoschisi (CPO) sono le più frequenti malformazioni craniofacciali, con incidenza stimata in circa 1:700 tra i nati vivi. Anche se una parte di esse si manifesta nel contesto di sindromi ereditarie, in prevalenza si presentano come forme isolate, non-sindromiche. Evidenze epidemiologiche indicano che l’integrazione in gravidanza con acido folico (FA) si associa ad una riduzione del rischio di CL/P di circa un terzo, mentre sembra non avere significativa efficacia verso le CPO non-sindromiche. L’FA viene convertito in folati attraverso un complesso percorso metabolico, il cui bilancio presenta differenze interindividuali che si ritiene siano riconducibili almeno in parte a varianti genetiche comuni. Applicando il modello basato su triadi genitori-figli affetti, è stato avviato uno studio genetico su una casistica di oltre duecento triadi che sono state analizzate per un ampio pannello di varianti comuni in geni del metabolismo e trasporto dei folati. La somministrazione periconcezionale di FA (da solo o in complessi multivitaminici) è risultata ristretta all’8.6% dei casi, mentre nel 27.6% dei casi l’integrazione con FA è stata iniziata durante la gravidanza. I risultati di questa indagine evidenziano una associazione tra genotipo materno ed efficacia dell’FA nella prevenzione delle CL/P, con differenze sostanziali a seconda che la somministrazione di FA sia stata applicata nel periodo periconcezionale o cominciata solo dopo l’accertamento della gravidanza.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
