La straordinaria realtà ferrarese è l’ambito entro cui indagare, alla luce di specifici parametri critici, lo stretto connubio esistente, e sempre esistito, tra l’organismo urbano, l'impianto territoriale e l’elemento che più di ogni altro partecipa alla vita dell’uomo. L’acqua costituisce quindi il filo conduttore del lavoro, nel quale prendono corpo specifici temi nella loro evoluzione diacronica. L’elemento, considerato in ambito urbano, territoriale e storico-scientifico ricopre infatti una significativa varietà di ruoli, da sistema di difesa ad elemento scenografico, da via di comunicazione a sistema per l’irrigazione, da uso civile a scolo urbano… La tesi considera i dati storiografici a disposizione, in relazione alla complessità dei dati acquisiti nello sviluppo della ricerca e sintetizza in chiave diacronica una matrice tematica in grado di gestire l’intero apparato. Se lo scopo principale rimane la cura dell'immenso patrimonio storico-ambientale, appare evidente come oggi non si disponga di adeguate risorse economiche e culturali al perseguimento di tale obiettivo. Il distretto culturale Ferrara città d’acque, un sistema territorialmente definito, capace di integrare il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali sia materiali che immateriali con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi, che a quel processo sono connessi, costituisce forse la chiave di volta per innescare un circolo virtuoso coscienza - cura - valorizzazione. Il contenitore del sistema culturale integrato andrà naturalmente a costituire il più rilevante e il più immediato fra i media del distretto. Se, parafrasando Gadamer, ogni incontro con qualsiasi contenuto si risolve in un incontro linguistico001, il serbatoio monumentale di piazza XXIV Maggio inteso come soggetto linguistico, come linguaggio, costituisce il naturale punto di incontro tra interprete e interpretato. Le scelte, programmatiche prima e operative poi, devono essere lette in questa chiave, come una provocazione metodologica che stravolge completamente la prassi di intervento sull’esistente, una proposta nella quale il serbatoio, si impone come soggetto operante all’interno della sintesi uomo interpretans – serbatoio linguaggio – contenuto culturale interpretandum. Non essendo possibile con il presente contributo affrontare l’intero percorso di tesi, e volendone sintetizzare essenzialmente l’impostazione metodologica, si è ritenuto opportuno concentrare l’attenzione su uno solo degli aspetti tematici nella specifica chiave diacronica.
Ferrara: il Sistema delle Acque. Proposta di valorizzazione e recupero funzionale dell'ex serbatoio di Piazza XXIV Maggio
ZUPPIROLI, Marco
2008
Abstract
La straordinaria realtà ferrarese è l’ambito entro cui indagare, alla luce di specifici parametri critici, lo stretto connubio esistente, e sempre esistito, tra l’organismo urbano, l'impianto territoriale e l’elemento che più di ogni altro partecipa alla vita dell’uomo. L’acqua costituisce quindi il filo conduttore del lavoro, nel quale prendono corpo specifici temi nella loro evoluzione diacronica. L’elemento, considerato in ambito urbano, territoriale e storico-scientifico ricopre infatti una significativa varietà di ruoli, da sistema di difesa ad elemento scenografico, da via di comunicazione a sistema per l’irrigazione, da uso civile a scolo urbano… La tesi considera i dati storiografici a disposizione, in relazione alla complessità dei dati acquisiti nello sviluppo della ricerca e sintetizza in chiave diacronica una matrice tematica in grado di gestire l’intero apparato. Se lo scopo principale rimane la cura dell'immenso patrimonio storico-ambientale, appare evidente come oggi non si disponga di adeguate risorse economiche e culturali al perseguimento di tale obiettivo. Il distretto culturale Ferrara città d’acque, un sistema territorialmente definito, capace di integrare il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali sia materiali che immateriali con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi, che a quel processo sono connessi, costituisce forse la chiave di volta per innescare un circolo virtuoso coscienza - cura - valorizzazione. Il contenitore del sistema culturale integrato andrà naturalmente a costituire il più rilevante e il più immediato fra i media del distretto. Se, parafrasando Gadamer, ogni incontro con qualsiasi contenuto si risolve in un incontro linguistico001, il serbatoio monumentale di piazza XXIV Maggio inteso come soggetto linguistico, come linguaggio, costituisce il naturale punto di incontro tra interprete e interpretato. Le scelte, programmatiche prima e operative poi, devono essere lette in questa chiave, come una provocazione metodologica che stravolge completamente la prassi di intervento sull’esistente, una proposta nella quale il serbatoio, si impone come soggetto operante all’interno della sintesi uomo interpretans – serbatoio linguaggio – contenuto culturale interpretandum. Non essendo possibile con il presente contributo affrontare l’intero percorso di tesi, e volendone sintetizzare essenzialmente l’impostazione metodologica, si è ritenuto opportuno concentrare l’attenzione su uno solo degli aspetti tematici nella specifica chiave diacronica.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.