Gli oli essenziali ottenuti dal genere Lavandula e i suoi ibridi sono ampiamente utilizzati in ambito applicativo principalmente per le loro qualità e applicazioni cosmetiche e salutistiche. Recenti studi hanno aperto nuove ed interessanti prospettive applicative degli oli essenziali di lavanda anche in ambito agronomico come agenti di controllo delle infestazioni da fitofagi, fitopatogeni ed erbe infestanti [1-2]. In tale contesto si inserisce il nostro lavoro di ricerca, caratterizzato sia dall’espressione della caratterizzazione fitochimica di diversi oli di lavanda sia dalla valutazione della loro attività biologica, ricercando eventuali evidenze di correlazione tra questi due aspetti. La ricerca è stata condotta in particolare su un olio di Lavandula vera e 5 oli da cultivar di ibridi interspecifici, ottenuti per distillazione in corrente di vapore delle sommità fiorite fresche, raccolte nello stesso tempo balsamico da piante coltivate nello stesso luogo (Casola Valsenio - RA), con rese tra 1.2 e 1.6%. Il profilo fitochimico, determinato via GC-FID e GC-MS, confermando i componenti principali via NMR, ha evidenziato un’interessante variabilità composizionale dei vari oli essenziali: rispetto alla Lavandula vera, che presenta come componenti principali il linalolo (36.15%), il linalil acetato (17.08%) ed il 4-terpineolo (16.13%); le specie ibride presentano una chemovariabilità che si estrinseca principalmente nel contenuto di linalolo (0.49 – 56.57%), 1,8 cineolo (6.49 – 59.52%), 4-terpineolo (0.63 – 8.92%), linalil acetato (nd – 24.36%), borneolo (0.72 – 13.00%). Sempre via GC-FID e GC-MS è stata altresì studiata la composizione chimica dello spazio di testa in condizioni statiche (HS-GC). Dal confronto della caratterizzazione chimica classica degli oli essenziali e dello spazio di testa è emerso che tutti gli ibridi presentano una frazione volatile particolarmente arricchita in 1,8 cineolo (25.47 – 55.17%) che risulta essere molto più abbondante che nella Lavandula vera (2.9%), oltre che in -pinene (7.25 – 17.02%), in linalolo (nd – 17.63%) e in trans-ocimene (nd – 22.18%). In relazione all’emergente interesse suscitato in ambito agronomico dagli oli di lavanda come potenziali fitofarmaci è stata fatta una valutazione dell’attività antifungina su tre ceppi certificati di fitopatogeni (Magnaporthe grisea, Botrytis cinerea, Pythium ultimum). La bioattività è stata sviluppata con due diverse metodiche, impostate per mettere in evidenza sia l’efficacia per contatto sia quella imputabile alle componenti più volatili (frazione monoterpenica) dei fitocomplessi. Questo duplice approccio ha permesso di differenziare le capacità antifungine degli oli essenziali e della frazione componente lo spazio di testa: è infatti emerso come quest’ultima componente si riveli determinante nell’espressione della bioattività, soprattutto nei confronti di Botrytis cinerea con un’inibizione totale della crescita già alla quantità di 5.0 µl.
Indagine fitochimica (GC-FID, GC-MS, HS-GC, NMR) di oli essenziali del genere Lavandula (Lamiaceae) e bioattività verso fitopatogeni fungini
MAIETTI, Silvia;MUZZOLI, Mariavittoria;GUERRINI, Alessandra;ROSSI, Damiano;SACCHETTI, Gianni
2008
Abstract
Gli oli essenziali ottenuti dal genere Lavandula e i suoi ibridi sono ampiamente utilizzati in ambito applicativo principalmente per le loro qualità e applicazioni cosmetiche e salutistiche. Recenti studi hanno aperto nuove ed interessanti prospettive applicative degli oli essenziali di lavanda anche in ambito agronomico come agenti di controllo delle infestazioni da fitofagi, fitopatogeni ed erbe infestanti [1-2]. In tale contesto si inserisce il nostro lavoro di ricerca, caratterizzato sia dall’espressione della caratterizzazione fitochimica di diversi oli di lavanda sia dalla valutazione della loro attività biologica, ricercando eventuali evidenze di correlazione tra questi due aspetti. La ricerca è stata condotta in particolare su un olio di Lavandula vera e 5 oli da cultivar di ibridi interspecifici, ottenuti per distillazione in corrente di vapore delle sommità fiorite fresche, raccolte nello stesso tempo balsamico da piante coltivate nello stesso luogo (Casola Valsenio - RA), con rese tra 1.2 e 1.6%. Il profilo fitochimico, determinato via GC-FID e GC-MS, confermando i componenti principali via NMR, ha evidenziato un’interessante variabilità composizionale dei vari oli essenziali: rispetto alla Lavandula vera, che presenta come componenti principali il linalolo (36.15%), il linalil acetato (17.08%) ed il 4-terpineolo (16.13%); le specie ibride presentano una chemovariabilità che si estrinseca principalmente nel contenuto di linalolo (0.49 – 56.57%), 1,8 cineolo (6.49 – 59.52%), 4-terpineolo (0.63 – 8.92%), linalil acetato (nd – 24.36%), borneolo (0.72 – 13.00%). Sempre via GC-FID e GC-MS è stata altresì studiata la composizione chimica dello spazio di testa in condizioni statiche (HS-GC). Dal confronto della caratterizzazione chimica classica degli oli essenziali e dello spazio di testa è emerso che tutti gli ibridi presentano una frazione volatile particolarmente arricchita in 1,8 cineolo (25.47 – 55.17%) che risulta essere molto più abbondante che nella Lavandula vera (2.9%), oltre che in -pinene (7.25 – 17.02%), in linalolo (nd – 17.63%) e in trans-ocimene (nd – 22.18%). In relazione all’emergente interesse suscitato in ambito agronomico dagli oli di lavanda come potenziali fitofarmaci è stata fatta una valutazione dell’attività antifungina su tre ceppi certificati di fitopatogeni (Magnaporthe grisea, Botrytis cinerea, Pythium ultimum). La bioattività è stata sviluppata con due diverse metodiche, impostate per mettere in evidenza sia l’efficacia per contatto sia quella imputabile alle componenti più volatili (frazione monoterpenica) dei fitocomplessi. Questo duplice approccio ha permesso di differenziare le capacità antifungine degli oli essenziali e della frazione componente lo spazio di testa: è infatti emerso come quest’ultima componente si riveli determinante nell’espressione della bioattività, soprattutto nei confronti di Botrytis cinerea con un’inibizione totale della crescita già alla quantità di 5.0 µl.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.