Studi recenti mostrano che la negazione del concetto di umanità è presente anche in contesti di vita ordinaria e può essere colto in base all'assegnazione differenziata ad ingroup/outgroup di emozioni secondarie, attributi riferiti a natura/cultura, caratteristiche relative all'unicamente umano/natura umana. In rapporto a tale pervasività, questo studio ha indagato la negazione del concetto di persona a due sottocategorie di donne, ragazze e prostitute, tramite una misura innovativa: il linguaggio degli insulti. A 178 studenti universitari è stata presentata una situazione ipotetica, generata dalla condotta inaspettata e potenzialmente pericolosa di una ragazza vs. prostituta, rispetto alla quale si chiedeva di produrre una lista di insulti. I principali risultati confermano che mentre le prostitute sono maggiormente insultate tramite l'attribuzione di caratteristiche sub-umane o animali e di comportamenti sessuali esagerati, le ragazze sono soprattutto ammonite. Quando le ragazze sono insultate, le offese riguardano in prevalenza la "debolezza" delle loro abilità intellettuali. Tali risultati, le cui implicazioni sono discusse un rapporto agli stereotipi femminili ed ai fenomeni di deumanizzazione , oltre a confermare la pervasività di tali fenomeni, mettono in luce l'efficacia del metodo degli insulti verbali nel veicolare contenuti de-umanizzanti.
Gli insulti verbali: offendono, creditano e deumanizzano
RONCARATI, Alessandra;RAVENNA, Marcella
2007
Abstract
Studi recenti mostrano che la negazione del concetto di umanità è presente anche in contesti di vita ordinaria e può essere colto in base all'assegnazione differenziata ad ingroup/outgroup di emozioni secondarie, attributi riferiti a natura/cultura, caratteristiche relative all'unicamente umano/natura umana. In rapporto a tale pervasività, questo studio ha indagato la negazione del concetto di persona a due sottocategorie di donne, ragazze e prostitute, tramite una misura innovativa: il linguaggio degli insulti. A 178 studenti universitari è stata presentata una situazione ipotetica, generata dalla condotta inaspettata e potenzialmente pericolosa di una ragazza vs. prostituta, rispetto alla quale si chiedeva di produrre una lista di insulti. I principali risultati confermano che mentre le prostitute sono maggiormente insultate tramite l'attribuzione di caratteristiche sub-umane o animali e di comportamenti sessuali esagerati, le ragazze sono soprattutto ammonite. Quando le ragazze sono insultate, le offese riguardano in prevalenza la "debolezza" delle loro abilità intellettuali. Tali risultati, le cui implicazioni sono discusse un rapporto agli stereotipi femminili ed ai fenomeni di deumanizzazione , oltre a confermare la pervasività di tali fenomeni, mettono in luce l'efficacia del metodo degli insulti verbali nel veicolare contenuti de-umanizzanti.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.