PRIN 2004-2006 RESPONSABILE UNITA' LOCALE UNIVERSITA' DI FERRARA INTRODUZIONE Nel momento in cui la società contemporanea vive un processo di globalizazzione e l’Unione Europea avvia l’allargamento dei suoi confini, il dibattito sulla dimensione regionale assume un ruolo centrale. Due sono, infatti, gli scenari possibili: - una completa omologazione planetaria di comportamenti, economie, modi di vita e ambienti urbani, dominati da pochi grandi conglomerati industriali e di servizi –McDonald, Burger King GAP, Benetton, Microsoft, Saint Gobain, Vodaphone, Exon, etc. in un paesaggio SUB-URBANO caratterizzato dalla triade: grattacieli, autostrade, periferie; - una globalizzazione realizzata attraverso la valorizzazione delle caratteristiche regionali: ambiente naturale, ambiente urbano, cibo, cultura, usanze, modi di vita, tecniche costruttive, tipologie insediative, etc. In questo secondo scenario, ispirato alla creazione di un mondo arricchito dalla varietà e dalla differenza, la ricerca della dimensione regionale in architettura diventa centrale come alternativa alla diffusione di una condizione periferica o, meglio SUB-URABNA su scala mondiale. Come si definisce una Regione? Quali sono le caratteristiche architettoniche di una Regione? Come si può classificare un’architettura regionale? Come si può avviare un progetto di recupero dei centri degradati e delle periferie SUB-URBANE a partire dall’uso di un’architettura regionale? Con quali materiali? Con quali tecniche? SCOPO La ricerca si prefigge l'obiettivo di analizzare sistematicamente le caratteristiche tipo-morfologiche dell’Architettura Regionale e dell’Edilizia di Base nell’area della pianura settentrionale compresa tra le città di Ferrara e Venezia in relazione a un più ampio contesto europeo dove la Regione viene individuata come motore fondamentale di uno sviluppo sostenibile basato sull’evoluzione di tipi architettonici e urbani compatibili con determinate caratteristiche geografiche e ambientali. Come “Regioni” di riferimento per il confronto si considerano: la Baviera in Germania e i Paesi Baschi tra Francia e Spagna. La ricerca analizzerà città e paesi in base al metodo tipo-morfologico - comprendendo l'architettura del XX secolo come parte integrante della tradizione europea del costruire città – sottolineando il loro ruolo chiave sia negli interventi di recupero di contenitori edilizi storici sia nelle operazioni di recupero architettonico nelle aree sub-urbane contemporanee interessate da fenomeni di degrado, al fine di preparare un Codice Architettonico per il recupero dove l’Architettura Regionale e l’Edilizia Tradizionale di Base costituiscano il fulcro dell’intervento di riqualificazione in un’epoca che si confronta con processi di intensa standardizzazione e riduzione degli elementi architettonici. In questa maniera, la ricerca esplora la possibilità di una via alternativa alla globalizzazione basata sul rafforzamento dei caratteri culturali e architettonici locali visti come generatori di un ambiente urbano più ricco. FASI La ricerca si sviluppa nell'arco di 2 anni, articolandosi nelle seguenti fasi: I fase: individuazione ambiti e modelli;.4 mesi; II fase: rassegna dei casi e dei contesti significativi; 6 mesi; III fase: prove, verifiche, controllo e calcolo parametri, comportamenti etc. 10 mesi; IV fase: catalogazione, rapporto conclusivo, pubblicazione di un’Atlante dell’Architettura Regionale dell’area oggetto di studio; 4 mesi; La ricerca si articolerà, specificamente, secondo le seguenti tematiche: - definizione della “Regione” con riferimento alle esperienze europee di definizione di un’Architettura Regionale; - definizione dei limiti della Regione e delle principali caratteristiche architettoniche; - individuazione degli organismi architettonici e degli spazi pubblici oggetto d'indagine; - raccolta del materiale selezionato in Italia e in Europa; - elaborazione di schede analitiche per tipo edilizio e spazio pubblico; - confronto tra gli edifici studiati nelle città italiane, europee e americane; - elaborazione di criteri guida d'intervento per categorie di ambiente: 1. in centri storici; 2. in aree centrali a tessuto urbano consolidato; 3. in aree centrali a tessuto urbano indifferenziato; 4. in aree periferiche storiche; 5. in aree periferiche a tessuto urbano consolidato; 6. in aree periferiche a tessuto urbano indifferenziato; - preparazione di un'apposita pubblicazione. In particolare, il primo anno di attività viene dedicato a: - individuazione degli organismi architettonici oggetto d'indagine; - raccolta del materiale in Italia e in Europa; - elaborazione di schede analitiche per tipo edilizio e spazio pubblico; METODI Il metodo seguito nella ricerca si fonda sulle esperienze di ricerca compiute nel campo della tipo-morfologia architettonica dal coordinatore all'interno della rete "A Vision of Europe" che, grazie alla partecipazione di Institut Français d'Architecture di Parigi, Fondation pour l'Architecture di Bruxelles, Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de San Sebastian, The Prince of Wales's Institute of Architecture di Londra, Facoltà di Architettura dell'University of Miami, USA, Facoltà di Architettura dell'University of Notre Dame, USA, Facoltà di Architettura dell'University of Maryland, USA ha organizzato il I e II Laboratorio per la città europea nell'ambito del Programma Caleidoscopio della Comunità Europea. Il metodo tipo-morfologico, sviluppato secondo i criteri comparativi definiti dal prof. Banister Fletcher dell'Università di Oxford e, in Italia, dal prof. Saverio Muratori presso l'Università La Sapienza di Roma, permette di porre in correlazione le caratteristiche interne dell'organismo architettonico - quali ossatura, involucro, sistema di coperture, schema distributivo funzionale - con quelle esterne relative alla particolare configurazione planimetrica all'interno di un dato contesto urbano. L’esperienza maturata dal gruppo di studio dell’Università di Ferrara in collaborazione con partner di ricerca in Europa e negli Stati Uniti (v. bibliografia allegata) ha condotto alla pubblicazione di vari libri che costituiscono la base di partenza per la ricerca. RISULTATI ATTESI Al termine della ricerca si prevede di poter disporre di una classificazione sistematica dei tipi edilizi fondamentali di Architettura Regionale nell’area padana oggetto di studio e del loro ruolo operante nella strutturazione dell'ambiente storico e consolidato nel quadro della città italiana e, in generale, europea. Tale classificazione sarà incrociata con la matrice degli spazi urbani pubblici in maniera tale da individuare le invarianti architettoniche che sono alla base della costruzione dell'unità aggregante della città italiana e occidentale: il quartiere urbano. Riconosciuta l’Architettura Regionale e l’Edilizia Tradizionale di Base come protagonisti dell’architettura domestica della città -quella che definiamo come res privata- , essi serviranno come elementi nodali per redigere uno strumento innovativo negli interventi di riqualificazione: il Codice Architettonico per il recupero di aree sub-urbane interessate da fenomeni di degrado. Il Codice Architettonico potrà servire come indicatore per linee guida d’intervento nell’ottica di un processo di riqualificazione ambientale capace di dare a ciascun luogo un carattere e un’identità coerenti con l’ambito regionale in cui è collocato.

TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL'ARCHITETTURA REGIONALE NELLE CITTA' DELLA PIANURA TRA FERRARA E VENEZIA. CARATTERI, TECNICHE E TIPOLOGIA

TAGLIAVENTI, Gabriele
2004

Abstract

PRIN 2004-2006 RESPONSABILE UNITA' LOCALE UNIVERSITA' DI FERRARA INTRODUZIONE Nel momento in cui la società contemporanea vive un processo di globalizazzione e l’Unione Europea avvia l’allargamento dei suoi confini, il dibattito sulla dimensione regionale assume un ruolo centrale. Due sono, infatti, gli scenari possibili: - una completa omologazione planetaria di comportamenti, economie, modi di vita e ambienti urbani, dominati da pochi grandi conglomerati industriali e di servizi –McDonald, Burger King GAP, Benetton, Microsoft, Saint Gobain, Vodaphone, Exon, etc. in un paesaggio SUB-URBANO caratterizzato dalla triade: grattacieli, autostrade, periferie; - una globalizzazione realizzata attraverso la valorizzazione delle caratteristiche regionali: ambiente naturale, ambiente urbano, cibo, cultura, usanze, modi di vita, tecniche costruttive, tipologie insediative, etc. In questo secondo scenario, ispirato alla creazione di un mondo arricchito dalla varietà e dalla differenza, la ricerca della dimensione regionale in architettura diventa centrale come alternativa alla diffusione di una condizione periferica o, meglio SUB-URABNA su scala mondiale. Come si definisce una Regione? Quali sono le caratteristiche architettoniche di una Regione? Come si può classificare un’architettura regionale? Come si può avviare un progetto di recupero dei centri degradati e delle periferie SUB-URBANE a partire dall’uso di un’architettura regionale? Con quali materiali? Con quali tecniche? SCOPO La ricerca si prefigge l'obiettivo di analizzare sistematicamente le caratteristiche tipo-morfologiche dell’Architettura Regionale e dell’Edilizia di Base nell’area della pianura settentrionale compresa tra le città di Ferrara e Venezia in relazione a un più ampio contesto europeo dove la Regione viene individuata come motore fondamentale di uno sviluppo sostenibile basato sull’evoluzione di tipi architettonici e urbani compatibili con determinate caratteristiche geografiche e ambientali. Come “Regioni” di riferimento per il confronto si considerano: la Baviera in Germania e i Paesi Baschi tra Francia e Spagna. La ricerca analizzerà città e paesi in base al metodo tipo-morfologico - comprendendo l'architettura del XX secolo come parte integrante della tradizione europea del costruire città – sottolineando il loro ruolo chiave sia negli interventi di recupero di contenitori edilizi storici sia nelle operazioni di recupero architettonico nelle aree sub-urbane contemporanee interessate da fenomeni di degrado, al fine di preparare un Codice Architettonico per il recupero dove l’Architettura Regionale e l’Edilizia Tradizionale di Base costituiscano il fulcro dell’intervento di riqualificazione in un’epoca che si confronta con processi di intensa standardizzazione e riduzione degli elementi architettonici. In questa maniera, la ricerca esplora la possibilità di una via alternativa alla globalizzazione basata sul rafforzamento dei caratteri culturali e architettonici locali visti come generatori di un ambiente urbano più ricco. FASI La ricerca si sviluppa nell'arco di 2 anni, articolandosi nelle seguenti fasi: I fase: individuazione ambiti e modelli;.4 mesi; II fase: rassegna dei casi e dei contesti significativi; 6 mesi; III fase: prove, verifiche, controllo e calcolo parametri, comportamenti etc. 10 mesi; IV fase: catalogazione, rapporto conclusivo, pubblicazione di un’Atlante dell’Architettura Regionale dell’area oggetto di studio; 4 mesi; La ricerca si articolerà, specificamente, secondo le seguenti tematiche: - definizione della “Regione” con riferimento alle esperienze europee di definizione di un’Architettura Regionale; - definizione dei limiti della Regione e delle principali caratteristiche architettoniche; - individuazione degli organismi architettonici e degli spazi pubblici oggetto d'indagine; - raccolta del materiale selezionato in Italia e in Europa; - elaborazione di schede analitiche per tipo edilizio e spazio pubblico; - confronto tra gli edifici studiati nelle città italiane, europee e americane; - elaborazione di criteri guida d'intervento per categorie di ambiente: 1. in centri storici; 2. in aree centrali a tessuto urbano consolidato; 3. in aree centrali a tessuto urbano indifferenziato; 4. in aree periferiche storiche; 5. in aree periferiche a tessuto urbano consolidato; 6. in aree periferiche a tessuto urbano indifferenziato; - preparazione di un'apposita pubblicazione. In particolare, il primo anno di attività viene dedicato a: - individuazione degli organismi architettonici oggetto d'indagine; - raccolta del materiale in Italia e in Europa; - elaborazione di schede analitiche per tipo edilizio e spazio pubblico; METODI Il metodo seguito nella ricerca si fonda sulle esperienze di ricerca compiute nel campo della tipo-morfologia architettonica dal coordinatore all'interno della rete "A Vision of Europe" che, grazie alla partecipazione di Institut Français d'Architecture di Parigi, Fondation pour l'Architecture di Bruxelles, Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de San Sebastian, The Prince of Wales's Institute of Architecture di Londra, Facoltà di Architettura dell'University of Miami, USA, Facoltà di Architettura dell'University of Notre Dame, USA, Facoltà di Architettura dell'University of Maryland, USA ha organizzato il I e II Laboratorio per la città europea nell'ambito del Programma Caleidoscopio della Comunità Europea. Il metodo tipo-morfologico, sviluppato secondo i criteri comparativi definiti dal prof. Banister Fletcher dell'Università di Oxford e, in Italia, dal prof. Saverio Muratori presso l'Università La Sapienza di Roma, permette di porre in correlazione le caratteristiche interne dell'organismo architettonico - quali ossatura, involucro, sistema di coperture, schema distributivo funzionale - con quelle esterne relative alla particolare configurazione planimetrica all'interno di un dato contesto urbano. L’esperienza maturata dal gruppo di studio dell’Università di Ferrara in collaborazione con partner di ricerca in Europa e negli Stati Uniti (v. bibliografia allegata) ha condotto alla pubblicazione di vari libri che costituiscono la base di partenza per la ricerca. RISULTATI ATTESI Al termine della ricerca si prevede di poter disporre di una classificazione sistematica dei tipi edilizi fondamentali di Architettura Regionale nell’area padana oggetto di studio e del loro ruolo operante nella strutturazione dell'ambiente storico e consolidato nel quadro della città italiana e, in generale, europea. Tale classificazione sarà incrociata con la matrice degli spazi urbani pubblici in maniera tale da individuare le invarianti architettoniche che sono alla base della costruzione dell'unità aggregante della città italiana e occidentale: il quartiere urbano. Riconosciuta l’Architettura Regionale e l’Edilizia Tradizionale di Base come protagonisti dell’architettura domestica della città -quella che definiamo come res privata- , essi serviranno come elementi nodali per redigere uno strumento innovativo negli interventi di riqualificazione: il Codice Architettonico per il recupero di aree sub-urbane interessate da fenomeni di degrado. Il Codice Architettonico potrà servire come indicatore per linee guida d’intervento nell’ottica di un processo di riqualificazione ambientale capace di dare a ciascun luogo un carattere e un’identità coerenti con l’ambito regionale in cui è collocato.
2004
Tagliaventi, Gabriele
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/524653
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact