Il materiale particolato sospeso( SPM) ha un ruolo determinante nel trasporto e nella diffusione ambientale di composti inquinanti in sistemi naturali. Particolarmente importante nei processi di trasporto risulta il contributo della frazione colloidale di diametro inferiore al micron che, oltre a rimanere in sospensione per tempi lunghi, offre un' area superficiale elevata, determinante nei processi di adsorbimento di contaminanti inorganici. Le tecniche di frazionamento del particolato sospeso, utilizzate per la caratterizzazione di sistemi dispersi, quali la Split-flow thin-channel fractionation (SPLITT) e Sedimentation field-flow fractionation (SdFFF), portano ad una elevata diluizione del campione da parte della soluzione di trasporto. Volendo analizzare il contenuto di componenti inorganici nella soluzione eluente risultano indispensabili tecniche analitiche di elevata sensibilità così da evitare lunghe e laboriose procedure di preconcentrazione del campione, prima del frazionamento dimensionale, che rischiano di modificare l’informazione analitica sia in termini di contaminazione che in termini di distribuzione delle dimensioni delle particelle. Nel presente lavoro un sistema di separazione SdFFF è stato accoppiato in linea con uno spettrofotometro di assorbimento atomico con fornetto di grafite per la determinazione del contenuto di metalli nelle frazioni eluite. Tale accoppiamento è stato possibile grazie ad un sistema di deposizione denominato Capillary Injection Device (CID) che ha permesso la preconcentrazione, direttamente all’interno del fornetto di grafite, di volumi di soluzione eluente dell’ordine del millilitro. Il sistema è stato valutato ed ottimizzato iniettando nella SdFFF campioni di silice con granulometria inferiore al micron, caricate con quantità note di metalli di interesse ambientale, quali, ad esempio, cadmio e cobalto. Preconcentrando nel fornetto di grafite volumi di eluente in uscita dalla SdFFF dell'ordine del millilitro, a tempi regolari, è stato possibile correlare la percentuale di metallo legato alle particelle sospese con la loro dimensione. La presente metodologia è stata utilizzata per la caratterizzazione di campioni reali di materiale particolato sospeso di corpi idrici e di particolato atmosferico.
Separazione e caratterizzazione di materiale particolato di interesse ambientale mediante tecniche combinate SdFFF-ETAAS.
BLO, Gabriella;CONATO, Chiara;CONTADO, Catia;DONDI, Francesco;FAGIOLI, Francesco;PAGNONI, Antonella;VINCENZI, Fabio
2004
Abstract
Il materiale particolato sospeso( SPM) ha un ruolo determinante nel trasporto e nella diffusione ambientale di composti inquinanti in sistemi naturali. Particolarmente importante nei processi di trasporto risulta il contributo della frazione colloidale di diametro inferiore al micron che, oltre a rimanere in sospensione per tempi lunghi, offre un' area superficiale elevata, determinante nei processi di adsorbimento di contaminanti inorganici. Le tecniche di frazionamento del particolato sospeso, utilizzate per la caratterizzazione di sistemi dispersi, quali la Split-flow thin-channel fractionation (SPLITT) e Sedimentation field-flow fractionation (SdFFF), portano ad una elevata diluizione del campione da parte della soluzione di trasporto. Volendo analizzare il contenuto di componenti inorganici nella soluzione eluente risultano indispensabili tecniche analitiche di elevata sensibilità così da evitare lunghe e laboriose procedure di preconcentrazione del campione, prima del frazionamento dimensionale, che rischiano di modificare l’informazione analitica sia in termini di contaminazione che in termini di distribuzione delle dimensioni delle particelle. Nel presente lavoro un sistema di separazione SdFFF è stato accoppiato in linea con uno spettrofotometro di assorbimento atomico con fornetto di grafite per la determinazione del contenuto di metalli nelle frazioni eluite. Tale accoppiamento è stato possibile grazie ad un sistema di deposizione denominato Capillary Injection Device (CID) che ha permesso la preconcentrazione, direttamente all’interno del fornetto di grafite, di volumi di soluzione eluente dell’ordine del millilitro. Il sistema è stato valutato ed ottimizzato iniettando nella SdFFF campioni di silice con granulometria inferiore al micron, caricate con quantità note di metalli di interesse ambientale, quali, ad esempio, cadmio e cobalto. Preconcentrando nel fornetto di grafite volumi di eluente in uscita dalla SdFFF dell'ordine del millilitro, a tempi regolari, è stato possibile correlare la percentuale di metallo legato alle particelle sospese con la loro dimensione. La presente metodologia è stata utilizzata per la caratterizzazione di campioni reali di materiale particolato sospeso di corpi idrici e di particolato atmosferico.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.