È noto che il ripristino del quadro politico-istituzionale anteriore all’apertura della parentesi autoritativa francese non valse ad impedire che la compilazione napoleonica, ed in particolare il Code Civil, esercitasse negli Stati italiani della Restaurazione una forte influenza postuma, la quale raggiunse il suo culmine nella compilazione dei codici preunitari prima, e nella codificazione del 1865 poi . È altrettanto noto, tuttavia, che la posizione della Toscana – come quella della Sardegna, dello Stato Pontificio e, per motivi diversi, del Lombardo Veneto – si è collocata alquanto ai margini di questa vicenda circolatoria, tanto da evocare l’immagine di “un’isola di diritto antico tra regioni a diritto civile codificato” . Nondimeno, sembra che al di là del fenomeno imitativo più appariscente – quello appunto realizzatosi con la promulgazione dei codici – ve ne sia stato uno più sotterraneo, ma non per questo meno interessante, cui – a differenza del primo – la Toscana non si è sottratta: alludiamo alla circolazione giurisprudenziale del Code Civil, o meglio alla valorizzazione di quei contenuti del Code Civil la cui recezione avrebbe consentito di non rompere del tutto il legame con l’eredità culturale difesa dalla Restaurazione.
Il Code Civil nella giurisprudenza toscana della Restaurazione
AMODIO, Claudia
2006
Abstract
È noto che il ripristino del quadro politico-istituzionale anteriore all’apertura della parentesi autoritativa francese non valse ad impedire che la compilazione napoleonica, ed in particolare il Code Civil, esercitasse negli Stati italiani della Restaurazione una forte influenza postuma, la quale raggiunse il suo culmine nella compilazione dei codici preunitari prima, e nella codificazione del 1865 poi . È altrettanto noto, tuttavia, che la posizione della Toscana – come quella della Sardegna, dello Stato Pontificio e, per motivi diversi, del Lombardo Veneto – si è collocata alquanto ai margini di questa vicenda circolatoria, tanto da evocare l’immagine di “un’isola di diritto antico tra regioni a diritto civile codificato” . Nondimeno, sembra che al di là del fenomeno imitativo più appariscente – quello appunto realizzatosi con la promulgazione dei codici – ve ne sia stato uno più sotterraneo, ma non per questo meno interessante, cui – a differenza del primo – la Toscana non si è sottratta: alludiamo alla circolazione giurisprudenziale del Code Civil, o meglio alla valorizzazione di quei contenuti del Code Civil la cui recezione avrebbe consentito di non rompere del tutto il legame con l’eredità culturale difesa dalla Restaurazione.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.