Dalla Intriduzione degli Autori: "Quando nel 1993 iniziammo a lavorare alla stesura del volume La mente e il cancro, confrontando e condividendo le nostre esperienze di anni di pratica clinica in oncologia, la disciplina psico-oncologica era da tempo attiva, ma mancava in Italia un testo di riferimento specifico per gli operatori del settore. Fu un lavoro lungo ed intenso, ma arricchente ed emozionante, che in breve ci fece capire quale e quanto fosse il bisogno sia di una sintesi della letteratura psico-oncologica sia di strumenti operativi per chi quotidianamente operava nei contesti oncologici. Nei successivi dieci anni, a parte l’intervallo rappresentato da Psicologia e tumori. Una guida per reagire, pubblicato nel 1998 e in cui si è tentato di dare risposte alle domande che più frequentemente ci venivano rivolte da pazienti, familiari e operatori, abbiamo continuato a lavorare, a scambiarci opinioni ed esperienze, anche nel contesto formativo. È sorta da qui la necessità di puntualizzare nuovamente, in una veste più diretta, quanto nel frattempo si è andato definendo in psico-oncologia e nella medicina palliativa e quanto la nostra stessa pratica assistenziale ci ha insegnato e continua a insegnarci, attraverso le storie finite-infinite con i nostri pazienti e con le famiglie che abbiamo incontrato. Il volume nasce dunque con questo scopo precipuo, quello di affrontare le diverse problematiche della relazione con le persone ammalate di cancro e con i familiari, approfondendone i principali aspetti clinici e terapeutici. Pur rendendoci conto delle molteplici sfaccettature e della incommensurabilità e soggettività della sofferenza, abbiamo considerato utile dare a questo lavoro un taglio pratico, al fine di rendere più comprensibile e fruibile alle diverse figure professionali quanto presentato. Il volume è diviso in quattro parti, per un totale di 10 capitoli, la prima dedicata agli aspetti psicologici e psicopatologici della persona ammalata di cancro e della sua famiglia, la seconda agli aspetti relativi alla relazione medico-paziente-famiglia, la terza agli interventi terapeutici e la quarta ai problemi del personale sanitario e alla formazione. Tre capitoli formano la prima parte del libro. Nel cap. 1 vengono discusse le implicazioni psicosociali del cancro e vengono approfondite le principali reazioni psicologiche dei pazienti nelle varie fasi del percorso della malattia, sia che questa sia sconfitta e la persona colpita guarisca sia che la porti a morire. Il capitolo 2 affronta la stessa tematica dalla parte della famiglia, partendo da una visione del cancro come “malattia familiare” e descrivendo le reazioni dei familiari alla patologia del proprio congiunto e le principali variabili chiamate in causa nel modulare tali reazioni. In questo ambito vengono definiti gli aspetti relativi al lutto anticipatorio e al lutto, quali fasi antecedenti e successive alla perdita del proprio caro. Il capitolo 3 è dedicato alla descrizione dei principali quadri di sofferenza psicopatologica determinata dal cancro sia nel paziente, includendo in particolar modo i disturbi depressivi, i disturbi della sessualità, i disturbi su base organica (delirium) che nella famiglia, specificando, per quest’ultima, gli aspetti particolari e specifici relativi al lutto complicato. La seconda parte del libro è dedicata al tema della relazione ed è costituita da tre capitoli. Il capitolo 4 affronta l’area della comunicazione in oncologia, discutendo le variabili chiamate in causa nelle difficoltà a comunicare e presentando le modalità attraverso le quali è possibile creare una clima e una relazione in cui il processo comunicativo possa assumere contorni più precisi, sia nella fase del dare le cattive notizie al paziente che nella fase dell’aiutare la famiglia a comunicare all’interno del proprio nucleo. Il capitolo 5 esamina le modalità per permettere, all’interno della relazione, di valutare con maggior attenzione la storia del paziente e della famiglia, le loro preoccupazioni e i loro bisogni, nonché l’eventuale presenza di quadri di sofferenza psicopatologica. Il capitolo 6 è dedicato alla descrizione di come la relazione e il processo comunicativo possano essere gli strumenti per affrontare situazioni difficili nella pratica quotidiana, quali la negazione del paziente, la rabbia, il desiderio di porre fine alle proprie sofferenze, la congiura del silenzio. Nella terza parte vengono presentati i principali interventi terapeutici in psico-oncologia. In particolare il capitolo 7 illustra l’utilità degli psicofarmaci nei disturbi psicologici e psichiatrici in oncologia, dando indicazioni pratiche e fornendo linee-guida sulle modalità di impiego. Il capitolo 8 prende in rassegna i diversi modelli psicoterapeutici, fornendo, per ciascuno, la teoria di riferimento, le modalità di conduzione e alcuni elementi utili per comprendere come esattamente funziona la psicoterapia in oncologia. La quarta e ultima parte del libro è dedicata al personale sanitario. Il capitolo 9 affronta il problema del disagio del professionista che opera in ambito oncologico, discutendo ed approfondendo il problema del burn-out. Il capitolo 10 mira a dare alcune indicazioni su come intervenire rispetto al burn-out e, più in generale, sui percorsi formativi psico-oncologici necessari per un lavoro più specifico ed integrato nella complessità della pratica clinica oncologica."

Manuale pratico di psico-oncologia

GRASSI, Luigi;
2003

Abstract

Dalla Intriduzione degli Autori: "Quando nel 1993 iniziammo a lavorare alla stesura del volume La mente e il cancro, confrontando e condividendo le nostre esperienze di anni di pratica clinica in oncologia, la disciplina psico-oncologica era da tempo attiva, ma mancava in Italia un testo di riferimento specifico per gli operatori del settore. Fu un lavoro lungo ed intenso, ma arricchente ed emozionante, che in breve ci fece capire quale e quanto fosse il bisogno sia di una sintesi della letteratura psico-oncologica sia di strumenti operativi per chi quotidianamente operava nei contesti oncologici. Nei successivi dieci anni, a parte l’intervallo rappresentato da Psicologia e tumori. Una guida per reagire, pubblicato nel 1998 e in cui si è tentato di dare risposte alle domande che più frequentemente ci venivano rivolte da pazienti, familiari e operatori, abbiamo continuato a lavorare, a scambiarci opinioni ed esperienze, anche nel contesto formativo. È sorta da qui la necessità di puntualizzare nuovamente, in una veste più diretta, quanto nel frattempo si è andato definendo in psico-oncologia e nella medicina palliativa e quanto la nostra stessa pratica assistenziale ci ha insegnato e continua a insegnarci, attraverso le storie finite-infinite con i nostri pazienti e con le famiglie che abbiamo incontrato. Il volume nasce dunque con questo scopo precipuo, quello di affrontare le diverse problematiche della relazione con le persone ammalate di cancro e con i familiari, approfondendone i principali aspetti clinici e terapeutici. Pur rendendoci conto delle molteplici sfaccettature e della incommensurabilità e soggettività della sofferenza, abbiamo considerato utile dare a questo lavoro un taglio pratico, al fine di rendere più comprensibile e fruibile alle diverse figure professionali quanto presentato. Il volume è diviso in quattro parti, per un totale di 10 capitoli, la prima dedicata agli aspetti psicologici e psicopatologici della persona ammalata di cancro e della sua famiglia, la seconda agli aspetti relativi alla relazione medico-paziente-famiglia, la terza agli interventi terapeutici e la quarta ai problemi del personale sanitario e alla formazione. Tre capitoli formano la prima parte del libro. Nel cap. 1 vengono discusse le implicazioni psicosociali del cancro e vengono approfondite le principali reazioni psicologiche dei pazienti nelle varie fasi del percorso della malattia, sia che questa sia sconfitta e la persona colpita guarisca sia che la porti a morire. Il capitolo 2 affronta la stessa tematica dalla parte della famiglia, partendo da una visione del cancro come “malattia familiare” e descrivendo le reazioni dei familiari alla patologia del proprio congiunto e le principali variabili chiamate in causa nel modulare tali reazioni. In questo ambito vengono definiti gli aspetti relativi al lutto anticipatorio e al lutto, quali fasi antecedenti e successive alla perdita del proprio caro. Il capitolo 3 è dedicato alla descrizione dei principali quadri di sofferenza psicopatologica determinata dal cancro sia nel paziente, includendo in particolar modo i disturbi depressivi, i disturbi della sessualità, i disturbi su base organica (delirium) che nella famiglia, specificando, per quest’ultima, gli aspetti particolari e specifici relativi al lutto complicato. La seconda parte del libro è dedicata al tema della relazione ed è costituita da tre capitoli. Il capitolo 4 affronta l’area della comunicazione in oncologia, discutendo le variabili chiamate in causa nelle difficoltà a comunicare e presentando le modalità attraverso le quali è possibile creare una clima e una relazione in cui il processo comunicativo possa assumere contorni più precisi, sia nella fase del dare le cattive notizie al paziente che nella fase dell’aiutare la famiglia a comunicare all’interno del proprio nucleo. Il capitolo 5 esamina le modalità per permettere, all’interno della relazione, di valutare con maggior attenzione la storia del paziente e della famiglia, le loro preoccupazioni e i loro bisogni, nonché l’eventuale presenza di quadri di sofferenza psicopatologica. Il capitolo 6 è dedicato alla descrizione di come la relazione e il processo comunicativo possano essere gli strumenti per affrontare situazioni difficili nella pratica quotidiana, quali la negazione del paziente, la rabbia, il desiderio di porre fine alle proprie sofferenze, la congiura del silenzio. Nella terza parte vengono presentati i principali interventi terapeutici in psico-oncologia. In particolare il capitolo 7 illustra l’utilità degli psicofarmaci nei disturbi psicologici e psichiatrici in oncologia, dando indicazioni pratiche e fornendo linee-guida sulle modalità di impiego. Il capitolo 8 prende in rassegna i diversi modelli psicoterapeutici, fornendo, per ciascuno, la teoria di riferimento, le modalità di conduzione e alcuni elementi utili per comprendere come esattamente funziona la psicoterapia in oncologia. La quarta e ultima parte del libro è dedicata al personale sanitario. Il capitolo 9 affronta il problema del disagio del professionista che opera in ambito oncologico, discutendo ed approfondendo il problema del burn-out. Il capitolo 10 mira a dare alcune indicazioni su come intervenire rispetto al burn-out e, più in generale, sui percorsi formativi psico-oncologici necessari per un lavoro più specifico ed integrato nella complessità della pratica clinica oncologica."
2003
9788849000948
Psichiatria; psicologia; oncologia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/521700
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