Nei mammiferi, la Corteccia Motoria Primaria (M1) è organizzata in mappe, che rappresentano i muscoli o i movimenti della periferia somatica e riceve informazioni sensoriali strettamente correlate con l'uscita motoria. Nel mammifero adulto, le rappresentazioni motorie in M1 non sono fisse, ma presentano un considerevole grado di plasticità si manifesta in maniera più evidente nella riorganizzazione delle rappresentazioni motorie dopo una lesione della periferia somatica. La riorganizzazione delle rappresentazioni motorie dopo una lesione periferica, segue un principio generale secondo il quale l'area della corteccia motoria disconnessa dalla periferia somatica, assume le proprietà fisiologiche delle rappresentazioni motorie limitrofe. Fino ad ora non è chiaro quale sia il fattore fisiologico che innesca la riorganizzazione dell'uscita motoria di una mappa corticale dopo un danno periferico. E' stata formulata l'ipotesi secondo cui il meccanismo iniziale che induce la riorganizzazione dell'uscita motoria dopo lesione della periferia somatica, sia una variazione dell'ingresso sensoriale alla corteccia motoria proveniente dalla periferia coinvolta nella lesione. Nel Ratto adulto, in conseguenza di una lesione irreversibile del nervo facciale, la rappresentazione dei movimenti della vibrissa disconnessa viene occupata ordinatamente dalla rappresentazione dei movimenti dell'arto anteriore, del collo, dell'occhio e della vibrissa ipsilaterale. Nel ratto, dopo la lesione del nervo facciale, le vibrisse si presentano immobili, posizionate all'indietro raggruppate verso la faccia. E' stato proposto che la ridotta attivazione dei recettori sensoriali della vibrissa conseguente la paralisi motoria comporti un input anomalo, convogliato verso M1 attraverso il nervo infraorbitale, tale da innescare a breve termine (entro poche ore) i processi di riorganizzazione dell'uscita motoria dell'area di M1 dove normalmente è rappresentato il movimento della vibrissa. Il fine di questo progetto di ricerca è di indagare su questa ipotesi che suggerita e discussa in molti lavori non è mai stata sottoposta a verifica sperimentale. A tal fine si intende studiare la riorganizzazione a breve termine della rappresentazione della vibrissa dopo paralisi motoria in ratti con input sensoriale integro ed in ratti precedentemente sottoposti a deafferentazione sensoriale mediante il taglio del nervo infraorbitale. L'osservazione di differenze nei parametri elettrofisiologici che definiscono la riorganizzazione a breve termine della corteccia motoria tra condizione di presenza dell'input sensoriale e condizione di deafferentazione dovrebbe confermare l'ipotesi suggerita dalla letteratura. Al contrario, l'assenza di differenze tra la riorganizzazione in presenza o in assenza di afferenze sensoriali, non confermerebbe l'ipotesi che il feed-back sensoriale proveniente dalla vibrissa sarebbe il fattore di innesco della riorganizzazione motoria, suggerendo che, in questa forma di plasticità motoria, il feed-bak sensoriale proveniente dalla vibrissa non sarebbe rilevante.
Riorganizzazione a breve termine della corteccia motoria dopo lesione del nervo facciale in assenza dell'input sensoriale nel Ratto adulto.
FRANCHI, Gianfranco
2006
Abstract
Nei mammiferi, la Corteccia Motoria Primaria (M1) è organizzata in mappe, che rappresentano i muscoli o i movimenti della periferia somatica e riceve informazioni sensoriali strettamente correlate con l'uscita motoria. Nel mammifero adulto, le rappresentazioni motorie in M1 non sono fisse, ma presentano un considerevole grado di plasticità si manifesta in maniera più evidente nella riorganizzazione delle rappresentazioni motorie dopo una lesione della periferia somatica. La riorganizzazione delle rappresentazioni motorie dopo una lesione periferica, segue un principio generale secondo il quale l'area della corteccia motoria disconnessa dalla periferia somatica, assume le proprietà fisiologiche delle rappresentazioni motorie limitrofe. Fino ad ora non è chiaro quale sia il fattore fisiologico che innesca la riorganizzazione dell'uscita motoria di una mappa corticale dopo un danno periferico. E' stata formulata l'ipotesi secondo cui il meccanismo iniziale che induce la riorganizzazione dell'uscita motoria dopo lesione della periferia somatica, sia una variazione dell'ingresso sensoriale alla corteccia motoria proveniente dalla periferia coinvolta nella lesione. Nel Ratto adulto, in conseguenza di una lesione irreversibile del nervo facciale, la rappresentazione dei movimenti della vibrissa disconnessa viene occupata ordinatamente dalla rappresentazione dei movimenti dell'arto anteriore, del collo, dell'occhio e della vibrissa ipsilaterale. Nel ratto, dopo la lesione del nervo facciale, le vibrisse si presentano immobili, posizionate all'indietro raggruppate verso la faccia. E' stato proposto che la ridotta attivazione dei recettori sensoriali della vibrissa conseguente la paralisi motoria comporti un input anomalo, convogliato verso M1 attraverso il nervo infraorbitale, tale da innescare a breve termine (entro poche ore) i processi di riorganizzazione dell'uscita motoria dell'area di M1 dove normalmente è rappresentato il movimento della vibrissa. Il fine di questo progetto di ricerca è di indagare su questa ipotesi che suggerita e discussa in molti lavori non è mai stata sottoposta a verifica sperimentale. A tal fine si intende studiare la riorganizzazione a breve termine della rappresentazione della vibrissa dopo paralisi motoria in ratti con input sensoriale integro ed in ratti precedentemente sottoposti a deafferentazione sensoriale mediante il taglio del nervo infraorbitale. L'osservazione di differenze nei parametri elettrofisiologici che definiscono la riorganizzazione a breve termine della corteccia motoria tra condizione di presenza dell'input sensoriale e condizione di deafferentazione dovrebbe confermare l'ipotesi suggerita dalla letteratura. Al contrario, l'assenza di differenze tra la riorganizzazione in presenza o in assenza di afferenze sensoriali, non confermerebbe l'ipotesi che il feed-back sensoriale proveniente dalla vibrissa sarebbe il fattore di innesco della riorganizzazione motoria, suggerendo che, in questa forma di plasticità motoria, il feed-bak sensoriale proveniente dalla vibrissa non sarebbe rilevante.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.