Le conchiglie marine ritrovate nel deposito aurignaziano della Grotta di Fumane rappresentano una delle collezione più numerose e meglio conservate trovate in siti abitati dai primi uomini moderni. L’interesse dei cacciatori aurignaziani era rivolto verso specie con colorazioni vivaci come Homalopoma sanguineum, la più rappresentata all’interno dell’associazione. Le conchiglie, che in base alle datazioni radiometriche effettuate su tre campioni risultano contemporanee all’occupazione, rappresentano una testimonianza importante della malacofauna vivente nel Mediterraneo durante l’Interpleniglaciale würmiano, in una fase di relativa trasgressione marina. Sono state raccolte tra il detrito conchigliare; l’acquisizione delle stesse può essere avvenuta mediante una apposita spedizione oppure tramite una rete di scambi tra gruppi diversi. La distribuzione spaziale delle conchiglie relativa alle unità stratigrafiche A2+A2R+A3 evidenzia la presenza di una riserva di conchiglie intere non forate nella zona orientale dell’atrio della grotta. I rimontaggi tra frammenti appartenenti alla specie di bivalve Glycymeris insubrica hanno permesso la ricostruzione di qualche esemplare intero, offrendo indicazioni utili per una corretta lettura della serie stratigrafica. Alcune conchiglie forate recano sui margini della perforazione le tracce evidenti di abrasione e lucidatura, dovute allo scorrimento della conchiglia su cordame vegetale; si può ipotizzare che esse venissero impiegate come puri oggetti ornamentali o come elementi simbolici (gerarchia all’interno del clun, distinzione tra clun differenti, ...).
La spiritualità dei primi uomini moderni: le evidenze della Grotta di Fumane
BROGLIO, Alberto;FIOCCHI, Chiara;GURIOLI, Fabio
2002
Abstract
Le conchiglie marine ritrovate nel deposito aurignaziano della Grotta di Fumane rappresentano una delle collezione più numerose e meglio conservate trovate in siti abitati dai primi uomini moderni. L’interesse dei cacciatori aurignaziani era rivolto verso specie con colorazioni vivaci come Homalopoma sanguineum, la più rappresentata all’interno dell’associazione. Le conchiglie, che in base alle datazioni radiometriche effettuate su tre campioni risultano contemporanee all’occupazione, rappresentano una testimonianza importante della malacofauna vivente nel Mediterraneo durante l’Interpleniglaciale würmiano, in una fase di relativa trasgressione marina. Sono state raccolte tra il detrito conchigliare; l’acquisizione delle stesse può essere avvenuta mediante una apposita spedizione oppure tramite una rete di scambi tra gruppi diversi. La distribuzione spaziale delle conchiglie relativa alle unità stratigrafiche A2+A2R+A3 evidenzia la presenza di una riserva di conchiglie intere non forate nella zona orientale dell’atrio della grotta. I rimontaggi tra frammenti appartenenti alla specie di bivalve Glycymeris insubrica hanno permesso la ricostruzione di qualche esemplare intero, offrendo indicazioni utili per una corretta lettura della serie stratigrafica. Alcune conchiglie forate recano sui margini della perforazione le tracce evidenti di abrasione e lucidatura, dovute allo scorrimento della conchiglia su cordame vegetale; si può ipotizzare che esse venissero impiegate come puri oggetti ornamentali o come elementi simbolici (gerarchia all’interno del clun, distinzione tra clun differenti, ...).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.