Le conchiglie marine del deposito aurignaziano della Grotta di Fumane (Verona) rappresentano una delle colle-zioni più numerose e meglio conservate trovate in siti abitati dai primi uomini moderni. L’interesse dei cacciatori aurignazia-ni era rivolto verso specie con colorazioni vivaci come Homalopoma sanguineum, la più rappresentata all’interno dell’asso-ciazione; la raccolta è stata effettuata tra il detrito conchigliare presente lungo le spiagge. Le conchiglie, che in base alle data-zioni radiometriche su tre campioni di specie diverse risultano contemporanee all’occupazione, rappresentano una testimo-nianza importante della malacofauna vivente nel Mediterraneo durante l’Interpleniglaciale würmiano, in una fase di relativa trasgressione marina. L’approvvigionamento delle stesse può essere avvenuto mediante raccolta diretta oppure tramite una rete di scambi tra gruppi diversi. La distribuzione spaziale delle conchiglie relativa alla più antica superficie abitata aurigna-ziana evidenzia la presenza di una riserva di conchiglie intere non forate nella zona orientale dell’atrio della grotta. I rimon-taggi tra frammenti appartenenti al bivalve Glycymeris insubrica hanno permesso la ricostruzione di qualche esemplare intero, offrendo indicazioni utili per una corretta lettura della serie stratigrafica. Alcune conchiglie forate recano sui margini del foro tracce evidenti di abrasione e lucidatura, dovute allo scorrimento della conchiglia su cordame o laccio; si può perciò affermare generalizzando che esse venissero impiegate con funzione di oggetti ornamentali, come pendagli singoli o elementi di collana, di bracciale, di cavigliera o di cuffia.

Le conchiglie perforate aurignaziane della Grotta di Fumane

GURIOLI, Fabio;BROGLIO, Alberto
2005

Abstract

Le conchiglie marine del deposito aurignaziano della Grotta di Fumane (Verona) rappresentano una delle colle-zioni più numerose e meglio conservate trovate in siti abitati dai primi uomini moderni. L’interesse dei cacciatori aurignazia-ni era rivolto verso specie con colorazioni vivaci come Homalopoma sanguineum, la più rappresentata all’interno dell’asso-ciazione; la raccolta è stata effettuata tra il detrito conchigliare presente lungo le spiagge. Le conchiglie, che in base alle data-zioni radiometriche su tre campioni di specie diverse risultano contemporanee all’occupazione, rappresentano una testimo-nianza importante della malacofauna vivente nel Mediterraneo durante l’Interpleniglaciale würmiano, in una fase di relativa trasgressione marina. L’approvvigionamento delle stesse può essere avvenuto mediante raccolta diretta oppure tramite una rete di scambi tra gruppi diversi. La distribuzione spaziale delle conchiglie relativa alla più antica superficie abitata aurigna-ziana evidenzia la presenza di una riserva di conchiglie intere non forate nella zona orientale dell’atrio della grotta. I rimon-taggi tra frammenti appartenenti al bivalve Glycymeris insubrica hanno permesso la ricostruzione di qualche esemplare intero, offrendo indicazioni utili per una corretta lettura della serie stratigrafica. Alcune conchiglie forate recano sui margini del foro tracce evidenti di abrasione e lucidatura, dovute allo scorrimento della conchiglia su cordame o laccio; si può perciò affermare generalizzando che esse venissero impiegate con funzione di oggetti ornamentali, come pendagli singoli o elementi di collana, di bracciale, di cavigliera o di cuffia.
2005
Paleolitico; ornamenti; Veneto
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