La Grotta della Ferrovia è posta nel versante destro della “Gola della Rossa”, lungo il fiume Esino, a monte del paese di Serra S. Quirico (AN). Esposta a nord-est, si apre alla quota di circa 215 m, 50 m sopra il fiume. I carboni provenienti dagli strati 4-2 della parte più interna della grotta sono stati datati 11.700±200 B.P.(R-1005), confermando la precedente ipotesi di attribuzione dell’industria litica all’Epigravettiano recente (Broglio e Lollini 1981). Dagli scavi clandestini provengono alcuni oggetti ornamentali: 2 canini atrofici di cervo, 4 conchiglie marine e un ciottolo di selce, tutti forati per la sospensione. Le conchiglie marine, appartenenti a specie tuttora diffuse in tutto il Mediterraneo, sono rappresentate da un bivalve e tre gasteropodi. Il bivalve appartiene alla specie Glycymeris insubrica: privo della pigmentazione rossa originaria, presenta sull’umbone un foro di forma allungata, privo di spigoli; la parete inferiore del foro risulta molto liscia e levigata, contrariamente a quella superiore. Tracce ben visibili di ocra sono presenti lungo il perimetro, sulla faccia interna della conchiglia e lungo i margini laterali e superiore del foro; sono invece assenti nella parte inferiore del foro, dove la parete risulta molto levigata. Per questo si suppone che la conchiglia sia stata cosparsa di ocra prima del suo utilizzo (probabilmente come pendaglio), e che lo scorrimento sul laccio abbia asportato l’ocra, levigando il margine del foro.

Oggetti ornamentali dell’Epigravettiano di Grotta della Ferrovia (AN)

GURIOLI, Fabio
2005

Abstract

La Grotta della Ferrovia è posta nel versante destro della “Gola della Rossa”, lungo il fiume Esino, a monte del paese di Serra S. Quirico (AN). Esposta a nord-est, si apre alla quota di circa 215 m, 50 m sopra il fiume. I carboni provenienti dagli strati 4-2 della parte più interna della grotta sono stati datati 11.700±200 B.P.(R-1005), confermando la precedente ipotesi di attribuzione dell’industria litica all’Epigravettiano recente (Broglio e Lollini 1981). Dagli scavi clandestini provengono alcuni oggetti ornamentali: 2 canini atrofici di cervo, 4 conchiglie marine e un ciottolo di selce, tutti forati per la sospensione. Le conchiglie marine, appartenenti a specie tuttora diffuse in tutto il Mediterraneo, sono rappresentate da un bivalve e tre gasteropodi. Il bivalve appartiene alla specie Glycymeris insubrica: privo della pigmentazione rossa originaria, presenta sull’umbone un foro di forma allungata, privo di spigoli; la parete inferiore del foro risulta molto liscia e levigata, contrariamente a quella superiore. Tracce ben visibili di ocra sono presenti lungo il perimetro, sulla faccia interna della conchiglia e lungo i margini laterali e superiore del foro; sono invece assenti nella parte inferiore del foro, dove la parete risulta molto levigata. Per questo si suppone che la conchiglia sia stata cosparsa di ocra prima del suo utilizzo (probabilmente come pendaglio), e che lo scorrimento sul laccio abbia asportato l’ocra, levigando il margine del foro.
2005
Paleolitico; Ornamenti; Marche
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