Le coste che soffrono di fenomeni di erosione a lungo termine sono particolarmente esposte alle mareggiate. L’impatto di eventi estremi sul litorale è in funzione della loro energia assoluta e del processo di clustering, cioè dell’occorrenza di eventi che si susseguono a breve distanza nel tempo. Il processo di erosione viene inoltre controllato dalla persistenza di livelli di alta marea al di sopra della quota del medio mare. Il fenomeno è noto in alto Adriatico come acqua alta, più universalmente come storm surge. Qualora si voglia effettuare una valutazione di rischio da ingressione marina è quindi necessario considerare la probabilità combinata di occorrenza simultanea di entrambi i fenomeni, con periodo di ritorno annuale, decennale o centennale. La zona a sud dei Fiumi Uniti presenta diversi insediamenti balneari, localizzati in corrispondenza degli abitati di Lido di Dante e di Lido di Classe. Per arginare la consistente erosione costiera ed i fenomeni di ingressione marina, negli ultimi 30 anni sono state costruite una serie di opere longitudinali e trasversali. Una svolta nella politica gestionale della costa si è però avuta alla fine degli anni ‘80 (Preti, 1993) con la realizzazione del primo ripascimento a Lido di Dante (65000 m3 nel 1986) e Lido di Classe (35000 m3 tra il 1989 ed il 1990). Inizialmente gli interventi erano basati su sabbie provenienti da cave, mentre più recentemente (2002) si è passati all’utilizzo di sabbie marine su larga scala, provenienti da giacimenti relitti al largo (Regione Emilia-Romagna, 2005). Infatti, per ciò che riguarda Lido di Classe, nel Maggio del 2002 sono stati versati 66000 m3 (Preti, 2005). La zona adiacente alle opere di protezione di Lido di Dante ha beneficiato, recentemente, di un intervento di ripascimento basato su sabbie provenienti da cava (33000 m3), per compensare la grave erosione avvenuta nel tratto dunare a sud delle opere in seguito alle mareggiate del Settembre 2004. L’intervento si è però rivelato un palliativo, dato che, già poche settimane dopo la chiusura dei lavori, i benefici sulla spiaggia emersa non erano più visibili (Ciavola et al., in stampa). Considerate le criticità che caratterizzano quest’area e il fatto che qui coesistono entrambe le tipologie di costa (naturale e/o antropica), che caratterizzano l’intera riviera Emiliano-Romagnola, si è pensato di utilizzarla come sito pilota per la sperimentazione di uno studio sulla vulnerabilità dei litorali rispetto al fenomeno di ingressione marina in condizioni di mareggiata. Qui è stata messa a punto la metodologia per il calcolo, l’individuazione e la descrizione della maggiore o minore esposizione delle spiagge e/o delle strutture antropiche agli eventi estremi, definendo una procedura da adottare nelle altre aree.
Morfologia delle spiagge ravennati e vulnerabilità per fenomeni di inondazione.
ARMAROLI, Clara;CIAVOLA, Paolo;
2007
Abstract
Le coste che soffrono di fenomeni di erosione a lungo termine sono particolarmente esposte alle mareggiate. L’impatto di eventi estremi sul litorale è in funzione della loro energia assoluta e del processo di clustering, cioè dell’occorrenza di eventi che si susseguono a breve distanza nel tempo. Il processo di erosione viene inoltre controllato dalla persistenza di livelli di alta marea al di sopra della quota del medio mare. Il fenomeno è noto in alto Adriatico come acqua alta, più universalmente come storm surge. Qualora si voglia effettuare una valutazione di rischio da ingressione marina è quindi necessario considerare la probabilità combinata di occorrenza simultanea di entrambi i fenomeni, con periodo di ritorno annuale, decennale o centennale. La zona a sud dei Fiumi Uniti presenta diversi insediamenti balneari, localizzati in corrispondenza degli abitati di Lido di Dante e di Lido di Classe. Per arginare la consistente erosione costiera ed i fenomeni di ingressione marina, negli ultimi 30 anni sono state costruite una serie di opere longitudinali e trasversali. Una svolta nella politica gestionale della costa si è però avuta alla fine degli anni ‘80 (Preti, 1993) con la realizzazione del primo ripascimento a Lido di Dante (65000 m3 nel 1986) e Lido di Classe (35000 m3 tra il 1989 ed il 1990). Inizialmente gli interventi erano basati su sabbie provenienti da cave, mentre più recentemente (2002) si è passati all’utilizzo di sabbie marine su larga scala, provenienti da giacimenti relitti al largo (Regione Emilia-Romagna, 2005). Infatti, per ciò che riguarda Lido di Classe, nel Maggio del 2002 sono stati versati 66000 m3 (Preti, 2005). La zona adiacente alle opere di protezione di Lido di Dante ha beneficiato, recentemente, di un intervento di ripascimento basato su sabbie provenienti da cava (33000 m3), per compensare la grave erosione avvenuta nel tratto dunare a sud delle opere in seguito alle mareggiate del Settembre 2004. L’intervento si è però rivelato un palliativo, dato che, già poche settimane dopo la chiusura dei lavori, i benefici sulla spiaggia emersa non erano più visibili (Ciavola et al., in stampa). Considerate le criticità che caratterizzano quest’area e il fatto che qui coesistono entrambe le tipologie di costa (naturale e/o antropica), che caratterizzano l’intera riviera Emiliano-Romagnola, si è pensato di utilizzarla come sito pilota per la sperimentazione di uno studio sulla vulnerabilità dei litorali rispetto al fenomeno di ingressione marina in condizioni di mareggiata. Qui è stata messa a punto la metodologia per il calcolo, l’individuazione e la descrizione della maggiore o minore esposizione delle spiagge e/o delle strutture antropiche agli eventi estremi, definendo una procedura da adottare nelle altre aree.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.