Dalla Presentazione di David Spiegel Vita e morte, emozioni e supporto sociale, stress e malattia sono questioni umane universali. Trascendono differenze culturali etniche e religiose. È per me dunque di grande importanza e fonte di orgoglio che il nostro volume sulla psicoterapia di gruppo per persone affette da patologie tumorali appaia ora in Italiano. Vi sono molte differenze tra la cultura Americana e quella Italiana. De Toqueville ha descritto gli Americani come una “nazione di persone che amano far parte di circoli”. Tendiamo ad essere relativamente diretti e aperti, inclini a discutere i problemi e a risolverli. Allo stesso tempo non ci piace ammettere di averne e spesso ci perdiamo nel lavoro e in altre attività quando ci confrontiamo con qualcosa che minaccia la nostra salute. Gli Italiani sono persone cordiali e socievoli, più aperte all’espressione delle emozioni di quanto non lo siamo noi, e devoti alla vita comunitaria. Questo dà senso al fatto che la psicoterapia di gruppo supportivo-espressiva costruita sui principi di base di creare una nuova rete relazionale di supporto sociale e di promuovere l’aperta e l’onesta manifestazione delle proprie emozioni possa essere recepita in Italia. Ciò è in larga misura dovuto al lavoro del Dr. Luigi Grassi, che ha trascorso un periodo sabbatico presso il nostro Psychosocial Treatment Laboratory a Stanford, e che da allora ha condotto significative ricerche sulle problematiche psicosociali delle persone con cancro. Ha dimostrato che la povertà delle fonti di sostegno sociale, la negazione, una condizione di stress emozionale e la tendenza ad attribuire il controllo degli eventi a fatti esterni piuttosto che a sé si associano ad un maggior prevalenza di disturbi psichiatrici in pazienti con cancro (Grassi, Righi, Sighinolfi, Makoui, & Ghinelli, 1998; Grassi & Rosti, 1996a, 1996b). Ha anche valutato le modalità per fornire supporto emozionale ai pazienti. A lui va il merito di aver introdotto il modello psicoterapeutico di tipo supportivo-espressivo in Italia e di aver curato, assieme ad Anna Costantini, l’edizione italiana di questo libro. Per tutte queste ragioni gli sono profondamente grato. L’approccio supportivo-espressivo finalizzato ad aiutare i pazienti con patologia tumorale è stato testato in diversi studi e in diverse culture: Francia, Canada, Australia, Hong Kong e Cina tra i tanti. Benché vi siano importanti differenze in queste culture nella propensione a discutere apertamente i problemi o anche ad ammettere di avere un cancro, questo approccio si è dimostrato utile nel ridurre il disagio psicologico e il dolore. Il bisogno umano fondamentale di circondarsi di supporto, esprime le potenti emozioni che sono associate alla malattia; confrontarsi con i dubbi esistenziali, ristabilire le priorirità nella propria esistenza, migliorare il sostegno familiare, chiarire la comunicazione coi medici e controllare i sintomi come il dolore e l’ansia trascende le differenze culturali. Tuttavia, le importanti diversità tra le culture rispetto a come introdurre, condurre e valutare gli effetti della terapia di gruppo supportivo-espressiva richiedono ulteriori ricerche. Il nostro intervento di tipo Supportivo-Espressivo è stato estesamente testato in pazienti con carcinoma della mammella, della prostata e in persone di sesso femminile e maschile con infezione da HIV, oltre ad essere stato applicato ai famigliari di pazienti con cancro. Il modello di intervento descritto in questo libro è rappresentato da un programma semistrutturato di terapia di gruppo della durata di 90 minuti a cadenza settimanale, condotto da due co-terapeuti. I terapeuti sono formati a incoraggiare la discussione dei principali temi portati, ma di evitare presentazioni didattiche. Non vi è alcun ordine o pianificazione nella discussione dei temi in sedute specifiche. È nostra speranza che la traduzione di questo libro in Italiano offra l’opportunità di allargare la rete di supporto per i pazienti con cancro in Italia, aiutando loro stessi ad aiutarsi reciprocamente e le famiglie ad accettare la malattia e ad affrontarla in maniera più adattiva. Speriamo anche di allargare le nostre conoscenze rispetto ai possibili benefici che derivano dall’adattare il metodo alle specifiche tematiche del convivere col cancro in Italia. Sappiamo che sia il supporto sociale e l’espressione delle emozioni sono marcate caratteristiche della cultura Italiana. Speriamo che la nostra esperienza negli Stati Uniti possa mobilizzare queste caratteristiche in maniera da aiutare i pazienti italiani affetti da patologie tumorali, le loro famiglie e gli amici, nonché gli operatori sanitari.

Group Psychotherapy for cancer patients A research-based Handbook of psychosocial care

GRASSI, Luigi;
2003

Abstract

Dalla Presentazione di David Spiegel Vita e morte, emozioni e supporto sociale, stress e malattia sono questioni umane universali. Trascendono differenze culturali etniche e religiose. È per me dunque di grande importanza e fonte di orgoglio che il nostro volume sulla psicoterapia di gruppo per persone affette da patologie tumorali appaia ora in Italiano. Vi sono molte differenze tra la cultura Americana e quella Italiana. De Toqueville ha descritto gli Americani come una “nazione di persone che amano far parte di circoli”. Tendiamo ad essere relativamente diretti e aperti, inclini a discutere i problemi e a risolverli. Allo stesso tempo non ci piace ammettere di averne e spesso ci perdiamo nel lavoro e in altre attività quando ci confrontiamo con qualcosa che minaccia la nostra salute. Gli Italiani sono persone cordiali e socievoli, più aperte all’espressione delle emozioni di quanto non lo siamo noi, e devoti alla vita comunitaria. Questo dà senso al fatto che la psicoterapia di gruppo supportivo-espressiva costruita sui principi di base di creare una nuova rete relazionale di supporto sociale e di promuovere l’aperta e l’onesta manifestazione delle proprie emozioni possa essere recepita in Italia. Ciò è in larga misura dovuto al lavoro del Dr. Luigi Grassi, che ha trascorso un periodo sabbatico presso il nostro Psychosocial Treatment Laboratory a Stanford, e che da allora ha condotto significative ricerche sulle problematiche psicosociali delle persone con cancro. Ha dimostrato che la povertà delle fonti di sostegno sociale, la negazione, una condizione di stress emozionale e la tendenza ad attribuire il controllo degli eventi a fatti esterni piuttosto che a sé si associano ad un maggior prevalenza di disturbi psichiatrici in pazienti con cancro (Grassi, Righi, Sighinolfi, Makoui, & Ghinelli, 1998; Grassi & Rosti, 1996a, 1996b). Ha anche valutato le modalità per fornire supporto emozionale ai pazienti. A lui va il merito di aver introdotto il modello psicoterapeutico di tipo supportivo-espressivo in Italia e di aver curato, assieme ad Anna Costantini, l’edizione italiana di questo libro. Per tutte queste ragioni gli sono profondamente grato. L’approccio supportivo-espressivo finalizzato ad aiutare i pazienti con patologia tumorale è stato testato in diversi studi e in diverse culture: Francia, Canada, Australia, Hong Kong e Cina tra i tanti. Benché vi siano importanti differenze in queste culture nella propensione a discutere apertamente i problemi o anche ad ammettere di avere un cancro, questo approccio si è dimostrato utile nel ridurre il disagio psicologico e il dolore. Il bisogno umano fondamentale di circondarsi di supporto, esprime le potenti emozioni che sono associate alla malattia; confrontarsi con i dubbi esistenziali, ristabilire le priorirità nella propria esistenza, migliorare il sostegno familiare, chiarire la comunicazione coi medici e controllare i sintomi come il dolore e l’ansia trascende le differenze culturali. Tuttavia, le importanti diversità tra le culture rispetto a come introdurre, condurre e valutare gli effetti della terapia di gruppo supportivo-espressiva richiedono ulteriori ricerche. Il nostro intervento di tipo Supportivo-Espressivo è stato estesamente testato in pazienti con carcinoma della mammella, della prostata e in persone di sesso femminile e maschile con infezione da HIV, oltre ad essere stato applicato ai famigliari di pazienti con cancro. Il modello di intervento descritto in questo libro è rappresentato da un programma semistrutturato di terapia di gruppo della durata di 90 minuti a cadenza settimanale, condotto da due co-terapeuti. I terapeuti sono formati a incoraggiare la discussione dei principali temi portati, ma di evitare presentazioni didattiche. Non vi è alcun ordine o pianificazione nella discussione dei temi in sedute specifiche. È nostra speranza che la traduzione di questo libro in Italiano offra l’opportunità di allargare la rete di supporto per i pazienti con cancro in Italia, aiutando loro stessi ad aiutarsi reciprocamente e le famiglie ad accettare la malattia e ad affrontarla in maniera più adattiva. Speriamo anche di allargare le nostre conoscenze rispetto ai possibili benefici che derivano dall’adattare il metodo alle specifiche tematiche del convivere col cancro in Italia. Sappiamo che sia il supporto sociale e l’espressione delle emozioni sono marcate caratteristiche della cultura Italiana. Speriamo che la nostra esperienza negli Stati Uniti possa mobilizzare queste caratteristiche in maniera da aiutare i pazienti italiani affetti da patologie tumorali, le loro famiglie e gli amici, nonché gli operatori sanitari.
2003
9788838627828
Psicoterapia; psiconcologia; distress; gruppo
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