I modi in cui percepiamo le persone che incontriamo per la prima volta dipendono dall’attivazione del ragionamento categorico, ovvero da una strategia regolata da forze co-gnitive e motivazionali che semplifica il processo di percezione delle altre persone sulla ba-se delle categorie sociali cui appartengono (Quinn & Macrae, 2005; Macrae & Bodenhau-sen, 2000; 2001). Tali categorie possono riguardare aspetti peculiari dell’individuo fin dalla nascita, come ad esempio il genere e l’etnia, ma anche altri assunti nel corso della vita, co-me ad esempio i ruoli sociali. Scopo di questa indagine è di studiare il modo in cui il linguaggio veicola i contenuti della percezione sociale di bersagli diversamente valorizzati, ovvero una ragazza, un ragazzo, una prostituta ed un cliente. A tal fine è stata impiegata una misura implicita di discrimina-zione basata sull’astrazione linguistica in quanto non soggetta a controllo intenzionale e pertanto in grado di limitare la presenza di risposte socialmente desiderabili. Infatti se la presentazione di un determinato target attiva le aspettative dei perceivers circa le sue carat-teristiche e condotte, l’astrazione linguistica consente di rilevare, in base alle descrizioni prodotte, come esso è effettivamente percepito (Maass, 1999; Maass et al.,1989;1995; 2000). Le ipotesi dello studio condotto prevedevano di rilevare delle differenze sistemati-che nel livello di astrazione linguistica e nella valenza del linguaggio impiegato per descri-vere i differenti bersagli e le loro relazioni reciproche, così come di rilevare variazioni nel-l'astrazione linguistica positiva e negativa in funzione del grado di distanza dai target. Per verificare tali ipotesi è stato chiesto a 260 partecipanti di descrivere attributi e comporta-menti di una ragazza/ragazzo vs. prostituta/cliente e della loro relazione, presentati in un ti-pico scenario di person perception, e di indicare la distanza percepita nei loro confronti. I principali risultati mettono in luce, in linea con quanto ipotizzato, che i partecipanti nel descrivere la prostituta, il cliente e la loro relazione impiegano un linguaggio positivo più concreto e negativo più astratto, rispetto a quando descrivono la ragazza, il ragazzo e la loro relazione. I partecipanti poi, oltre a distanziarsi in modo più marcato dai target maschili ri-spetto a quelli femminili, si allontanano in modo più consistente dal cliente di una prostituta che dal partner maschile di una coppia. E' infine emerso che l’effetto dei target maschili sulla variazione dell’astrazione linguistica è moderato dal livello di distanza da tali target. I risultati di questo studio, oltre a cogliere il bias linguistico nel linguaggio della vita quoti-diana (e non solo in contesti altamente strutturati) ed a livello interpersonale (e non solo in-tergruppi), mettono in luce come il linguaggio sia un potente veicolo della discriminazione sociale, la cui forza si potenzia all'aumentare della distanza sociale.

Quando l'amore si compra: la discriminazione linguistica verso prostitute e clienti

RONCARATI, Alessandra;RAVENNA, Marcella
2006

Abstract

I modi in cui percepiamo le persone che incontriamo per la prima volta dipendono dall’attivazione del ragionamento categorico, ovvero da una strategia regolata da forze co-gnitive e motivazionali che semplifica il processo di percezione delle altre persone sulla ba-se delle categorie sociali cui appartengono (Quinn & Macrae, 2005; Macrae & Bodenhau-sen, 2000; 2001). Tali categorie possono riguardare aspetti peculiari dell’individuo fin dalla nascita, come ad esempio il genere e l’etnia, ma anche altri assunti nel corso della vita, co-me ad esempio i ruoli sociali. Scopo di questa indagine è di studiare il modo in cui il linguaggio veicola i contenuti della percezione sociale di bersagli diversamente valorizzati, ovvero una ragazza, un ragazzo, una prostituta ed un cliente. A tal fine è stata impiegata una misura implicita di discrimina-zione basata sull’astrazione linguistica in quanto non soggetta a controllo intenzionale e pertanto in grado di limitare la presenza di risposte socialmente desiderabili. Infatti se la presentazione di un determinato target attiva le aspettative dei perceivers circa le sue carat-teristiche e condotte, l’astrazione linguistica consente di rilevare, in base alle descrizioni prodotte, come esso è effettivamente percepito (Maass, 1999; Maass et al.,1989;1995; 2000). Le ipotesi dello studio condotto prevedevano di rilevare delle differenze sistemati-che nel livello di astrazione linguistica e nella valenza del linguaggio impiegato per descri-vere i differenti bersagli e le loro relazioni reciproche, così come di rilevare variazioni nel-l'astrazione linguistica positiva e negativa in funzione del grado di distanza dai target. Per verificare tali ipotesi è stato chiesto a 260 partecipanti di descrivere attributi e comporta-menti di una ragazza/ragazzo vs. prostituta/cliente e della loro relazione, presentati in un ti-pico scenario di person perception, e di indicare la distanza percepita nei loro confronti. I principali risultati mettono in luce, in linea con quanto ipotizzato, che i partecipanti nel descrivere la prostituta, il cliente e la loro relazione impiegano un linguaggio positivo più concreto e negativo più astratto, rispetto a quando descrivono la ragazza, il ragazzo e la loro relazione. I partecipanti poi, oltre a distanziarsi in modo più marcato dai target maschili ri-spetto a quelli femminili, si allontanano in modo più consistente dal cliente di una prostituta che dal partner maschile di una coppia. E' infine emerso che l’effetto dei target maschili sulla variazione dell’astrazione linguistica è moderato dal livello di distanza da tali target. I risultati di questo studio, oltre a cogliere il bias linguistico nel linguaggio della vita quoti-diana (e non solo in contesti altamente strutturati) ed a livello interpersonale (e non solo in-tergruppi), mettono in luce come il linguaggio sia un potente veicolo della discriminazione sociale, la cui forza si potenzia all'aumentare della distanza sociale.
2006
percezione sociale; discriminazione linguistica
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