Il presente capitolo intende illustrare l’intensità e la diffusione delle pratiche organizzative e delle attività di formazione tra le imprese, in modo da distinguere le diverse classi di imprese esaminate in più o meno “innovative”, sul versante della organizzazione e gestione del fattore lavoro. Suddette pratiche rappresentano il primo nucleo qui esaminato di possibili driver delle performance d’impresa, so-prattutto della dinamica legata alla produttività del lavoro. In seguito si analizzerà il ruolo delle innovazioni tecnologiche e di quelle legate alla adozione delle ICT. Si distingue concettualmente tra pratiche organizzative definibili come High Performance Work Practices (HPWP) (Osterman, 1994, per una classificazione delle work practices) ed attività di formazione, pur essendo possibile che talune pratiche di training, mirate a specifiche competenze maggiormente innovative, focalizzate su specifiche classi di addetti (skilled), o correlate strettamente alla im-plementazione delle HPWP, siano anche esse classificabili tra le HPWP. Nel pri-mo paragrafo ci si concentrerà quindi sulle pratiche di organizzazione della produ-zione e del lavoro, mentre nel secondo paragrafo si esamineranno gli aspetti atti-nenti la formazione dei dipendenti. Solo nel terzo paragrafo ci si concentrerà di conseguenza sul ruolo, potenzialmente complementare, di HPWP definite come pratiche organizzative di carattere innovativo, legate alla organizzazione del lavo-ro, della produzione e alla gestione delle risorse umane, ed investimenti dell’impresa in attività di addestramento, volte ad incrementare le performance economiche (Osterman, 1995).
Pratiche organizzative e formazione
PINI, Paolo;GUIDETTI, Giovanni
2006
Abstract
Il presente capitolo intende illustrare l’intensità e la diffusione delle pratiche organizzative e delle attività di formazione tra le imprese, in modo da distinguere le diverse classi di imprese esaminate in più o meno “innovative”, sul versante della organizzazione e gestione del fattore lavoro. Suddette pratiche rappresentano il primo nucleo qui esaminato di possibili driver delle performance d’impresa, so-prattutto della dinamica legata alla produttività del lavoro. In seguito si analizzerà il ruolo delle innovazioni tecnologiche e di quelle legate alla adozione delle ICT. Si distingue concettualmente tra pratiche organizzative definibili come High Performance Work Practices (HPWP) (Osterman, 1994, per una classificazione delle work practices) ed attività di formazione, pur essendo possibile che talune pratiche di training, mirate a specifiche competenze maggiormente innovative, focalizzate su specifiche classi di addetti (skilled), o correlate strettamente alla im-plementazione delle HPWP, siano anche esse classificabili tra le HPWP. Nel pri-mo paragrafo ci si concentrerà quindi sulle pratiche di organizzazione della produ-zione e del lavoro, mentre nel secondo paragrafo si esamineranno gli aspetti atti-nenti la formazione dei dipendenti. Solo nel terzo paragrafo ci si concentrerà di conseguenza sul ruolo, potenzialmente complementare, di HPWP definite come pratiche organizzative di carattere innovativo, legate alla organizzazione del lavo-ro, della produzione e alla gestione delle risorse umane, ed investimenti dell’impresa in attività di addestramento, volte ad incrementare le performance economiche (Osterman, 1995).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.