Negli anni recenti si è registrata una forte ripresa di interesse nei confronti dell'impatto macro-economico della diffusione di nuove tecnologie risparmiatrici di lavoro. Il confronto si è sviluppato congiuntamente sia sul piano teorico che su quello empirico mediante analisi di tipo multisettoriale oppure di tipo aggregato; si pensi, ad esempio - per citarne solo alcuni tra i più noti - ai lavori di Leontief - Duchin (1986) o alle ricerche condotte nell'ambito del progetto svolto dall'Universita' di Brema (Kalmbach - Kurz , 1990), per la prima tipologia, ed agli studi di Freeman - Soete (a cura di) (1987) o a quelli di Sylos Labini (1989, 1990), per la seconda tipologia. In generale, tali analisi si sono concentrate sugli effetti dell'adozione di nuove tecnologie informatiche su produzione, domanda, prezzi e occupazione a livello settoriale ed aggregato. In questo ambito, con il termine information technologies (IT) si Š spesso fatto riferimento ad un insieme di innovazioni interdipendenti al contempo sia di tipo organizzativo che tecnico realizzate nell'ambito dell'elettronica, degli elaboratori elettronici, dei sistemi di controllo, dei circuiti integrati, delle telecomunicazioni che hanno consentito un trattamento e gestione delle informazioni in vasti settori del sistema economico (Freeman - Soete, 1990). Le loro applicazioni sia nei settori dei servizi sia in quelli industriali sono contraddistinte da un lato da processi di risparmio di lavoro e dall'altro da processi di risparmio di altri fattori di produzione, materie prime, energia, capitale fisico, contestualmente allo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi servizi associati a tali tecnologie. Tali applicazioni hanno segnato la convergenza di un ampio spettro di innovazioni nell'ambito delle tecnologie elettroniche e delle telecomunicazioni . I modelli teorici sviluppati, anche con finalita' applicative, per l'analisi degli effetti di risparmio di lavoro di tali tecnologie hanno pero' spesso mostrato seri limiti nella trattazione endogena dei differenti meccanismi di riassorbimento della disoccupazione tecnologica, cio' dei cosiddetti effetti di compensazione. In diversi casi, l'impiego di modelli retrospettivi o previsivi puo' aver condotto a risultati eccessivamente pessimistici circa gli effetti occupazionali del cambiamento tecnologico, nella misura in cui è stato trascurato l'operare di importanti effetti endogeni di compensazione. In questo lavoro si svolge un tentativo di analizzare l'impatto macro-economico di differenti scenari di diffusione delle information technologies (IT), concentrando particolare attenzione agli effetti occupazionali ed ai meccanismi di riassorbimento della eventuale disoccupazione tecnologica determinata dall'adozione di tecnologie risparmiatrici di lavoro. A questo scopo abbiamo privilegiato l'impiego di un modello di tipo macro-settoriale integrato che incorpora caratteristiche sia di modelli multisettoriali dinamici sia di modelli aggregati di derivazione keynesiana. Questo è costituito dal modello HERMES-Link nella versione estesa ai quattro principali Paesi europei, Francia, Italia, Regno Unito e Repubblica Federale di Germania. Tale modello, secondo noi, consente di superare alcune delle limitazioni che caratterizzano modelli multisettoriali e modelli aggregati, in quanto esso permette di estendere la gamma dei meccanismi di compensazione considerati, mediante la specificazione di relazioni macro-economiche e settoriali che ne consentono una trattazione endogena. La metodologia impiegata è rappresentata dal confronto tra scenari alternativi, differenti tra loro quanto a ritmo di diffusione delle tecnologie dell'informazione, a tassi di crescita settoriali della produttivit… del lavoro e degli investimenti richiesti per realizzare tale crescita. Le simulazioni condotte si estendono su un orizzonte temporale che va da 1991 al 2005, un orizzonte di medio-lungo periodo che dovrebbe quindi dimostrarsi sufficiente a cogliere gli effetti del cambiamento tecnologico non limitati al breve periodo. Il presente lavoro è strutturato come segue. Nel primo paragrafo vengono discussi l'operare dei meccanismi di compensazione della disoccupazione tecnologica suggeriti dalla teoria e le modalità con le quali essi vengono incorporati in modelli applicati per l'analisi degli effetti occupazionali delle nuove tecnologie. Il secondo paragrafo Š dedicato ad una presentazione sintetica del modello macro-settoriale HERMES, al fine di enfatizzarne gli elementi rilevanti che permettono di trattare endogenamente importanti meccanismi di riassorbimento della disoccupazione tecnologica; inoltre vengono illustrate le modalità adottate per introdurre le information technologies nel modello ed esplicitato l'operare dei meccanismi di compensazione. Nel terzo paragrafo vengono presentati gli esercizi di simulazione condotti. L'impatto macroeconomico di diverse ipotesi di diffusione delle IT è evidenziato dal confronto tra scenari alternativi; quattro distinti scenari di diffusione delle information technologies sono comparati con uno scenario di riferimento (simulazione di controllo), per evidenziarne gli scostamenti di lungo periodo (al 2005). Una attenzione particolare viene posta agli effetti su occupazione, valore aggiunto e produttività settoriali nei diversi scenari, sempre al 2005. Infine, nel paragrafo conclusivo vengono ripresi i principali risultati del lavoro ed evidenziati alcuni limiti dell'analisi.

Effetti macroeconomici delle tecnologie dell'informazione e dinamica dell'occupazione: un esercizio di simulazione al 2005 mediante il modello HERMES

PINI, Paolo;
1992

Abstract

Negli anni recenti si è registrata una forte ripresa di interesse nei confronti dell'impatto macro-economico della diffusione di nuove tecnologie risparmiatrici di lavoro. Il confronto si è sviluppato congiuntamente sia sul piano teorico che su quello empirico mediante analisi di tipo multisettoriale oppure di tipo aggregato; si pensi, ad esempio - per citarne solo alcuni tra i più noti - ai lavori di Leontief - Duchin (1986) o alle ricerche condotte nell'ambito del progetto svolto dall'Universita' di Brema (Kalmbach - Kurz , 1990), per la prima tipologia, ed agli studi di Freeman - Soete (a cura di) (1987) o a quelli di Sylos Labini (1989, 1990), per la seconda tipologia. In generale, tali analisi si sono concentrate sugli effetti dell'adozione di nuove tecnologie informatiche su produzione, domanda, prezzi e occupazione a livello settoriale ed aggregato. In questo ambito, con il termine information technologies (IT) si Š spesso fatto riferimento ad un insieme di innovazioni interdipendenti al contempo sia di tipo organizzativo che tecnico realizzate nell'ambito dell'elettronica, degli elaboratori elettronici, dei sistemi di controllo, dei circuiti integrati, delle telecomunicazioni che hanno consentito un trattamento e gestione delle informazioni in vasti settori del sistema economico (Freeman - Soete, 1990). Le loro applicazioni sia nei settori dei servizi sia in quelli industriali sono contraddistinte da un lato da processi di risparmio di lavoro e dall'altro da processi di risparmio di altri fattori di produzione, materie prime, energia, capitale fisico, contestualmente allo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi servizi associati a tali tecnologie. Tali applicazioni hanno segnato la convergenza di un ampio spettro di innovazioni nell'ambito delle tecnologie elettroniche e delle telecomunicazioni . I modelli teorici sviluppati, anche con finalita' applicative, per l'analisi degli effetti di risparmio di lavoro di tali tecnologie hanno pero' spesso mostrato seri limiti nella trattazione endogena dei differenti meccanismi di riassorbimento della disoccupazione tecnologica, cio' dei cosiddetti effetti di compensazione. In diversi casi, l'impiego di modelli retrospettivi o previsivi puo' aver condotto a risultati eccessivamente pessimistici circa gli effetti occupazionali del cambiamento tecnologico, nella misura in cui è stato trascurato l'operare di importanti effetti endogeni di compensazione. In questo lavoro si svolge un tentativo di analizzare l'impatto macro-economico di differenti scenari di diffusione delle information technologies (IT), concentrando particolare attenzione agli effetti occupazionali ed ai meccanismi di riassorbimento della eventuale disoccupazione tecnologica determinata dall'adozione di tecnologie risparmiatrici di lavoro. A questo scopo abbiamo privilegiato l'impiego di un modello di tipo macro-settoriale integrato che incorpora caratteristiche sia di modelli multisettoriali dinamici sia di modelli aggregati di derivazione keynesiana. Questo è costituito dal modello HERMES-Link nella versione estesa ai quattro principali Paesi europei, Francia, Italia, Regno Unito e Repubblica Federale di Germania. Tale modello, secondo noi, consente di superare alcune delle limitazioni che caratterizzano modelli multisettoriali e modelli aggregati, in quanto esso permette di estendere la gamma dei meccanismi di compensazione considerati, mediante la specificazione di relazioni macro-economiche e settoriali che ne consentono una trattazione endogena. La metodologia impiegata è rappresentata dal confronto tra scenari alternativi, differenti tra loro quanto a ritmo di diffusione delle tecnologie dell'informazione, a tassi di crescita settoriali della produttivit… del lavoro e degli investimenti richiesti per realizzare tale crescita. Le simulazioni condotte si estendono su un orizzonte temporale che va da 1991 al 2005, un orizzonte di medio-lungo periodo che dovrebbe quindi dimostrarsi sufficiente a cogliere gli effetti del cambiamento tecnologico non limitati al breve periodo. Il presente lavoro è strutturato come segue. Nel primo paragrafo vengono discussi l'operare dei meccanismi di compensazione della disoccupazione tecnologica suggeriti dalla teoria e le modalità con le quali essi vengono incorporati in modelli applicati per l'analisi degli effetti occupazionali delle nuove tecnologie. Il secondo paragrafo Š dedicato ad una presentazione sintetica del modello macro-settoriale HERMES, al fine di enfatizzarne gli elementi rilevanti che permettono di trattare endogenamente importanti meccanismi di riassorbimento della disoccupazione tecnologica; inoltre vengono illustrate le modalità adottate per introdurre le information technologies nel modello ed esplicitato l'operare dei meccanismi di compensazione. Nel terzo paragrafo vengono presentati gli esercizi di simulazione condotti. L'impatto macroeconomico di diverse ipotesi di diffusione delle IT è evidenziato dal confronto tra scenari alternativi; quattro distinti scenari di diffusione delle information technologies sono comparati con uno scenario di riferimento (simulazione di controllo), per evidenziarne gli scostamenti di lungo periodo (al 2005). Una attenzione particolare viene posta agli effetti su occupazione, valore aggiunto e produttività settoriali nei diversi scenari, sempre al 2005. Infine, nel paragrafo conclusivo vengono ripresi i principali risultati del lavoro ed evidenziati alcuni limiti dell'analisi.
1992
Pini, Paolo; Golinelli, R.
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