LE VICENDE PROCESSUALI DELLA LEGISLAZIONE SUI CONTRATTI AGRARI 1. I problemi dell'Italia postunitaria 1.1. I codici del 1865 e i contratti agrari 1.2. Il settore della giustizia civile 1.2.1. L'equità come fonte del diritto e il parziale venir meno della strumentalità del processo al diritto sostanziale. La giurisdizione probivirale e arbitrale nella industria 1.2.2. Segue: ... e in agricoltura 2. L'avvento del sistema corporativo. L'intervento statale in agricoltura. Il regime di proroga dei contratti ed il blocco dei prezzi 2.1. La creazione della magistratura del lavoro. Un primo passo verso il ritorno alla piena strumentalità del processo al diritto sostanziale e verso un maggiore controllo dello Stato 2.2. L'istituzione delle commissioni rappresentative miste 3. L'intervento del codice di procedura civile 4. I contratti agrari nel codice civile del 1942 e l'intervento della Costituzione repubblicana 5. Il d.lgs.lgt. 19 ottobre 1944, n. 311: attribuzione di poteri giurisdizionali ad organismi compositi 5.1. I decreti legge del Capo provvisorio dello Statoÿ1ø aprile 1947, nn. 273 e 277 5.2. Le leggi 4 agosto 1948, n. 1094 e 18 agosto 1948 n. 1140: dalla giurisdizione speciale alle sezioni specializzate dei tribunali 5.3. La ripartizione della materia agraria in proroga e canoni: sintesi delle corrispondenti sezioni specializzate agrarie LE SEZIONI SPECIALIZZATE AGRARIE E LA LEGISLAZIONE SPECIALE IN MATERIA DI CONTRATTI AGRARI CON CONCESSIONE DI TERRENO Premessa 1. Le pronuncie della Corte costituzionale n. 108 del 1962 e n. 5 del 1963 2. La riforma del 1963: la terzietà degli esperti e la tecnicizzazione della loro funzione 2.1. I dubbi sulla costituzionalità dell'attuale sistema di nomina degli esperti. Una proposta per applicare alla formazione degli albi di esperti le disposizioni di attuazione del c.p.c. disciplinanti i consulenti tecnici 2.2. La procedura adottata dalle sezioni specializzate agrarie secondo la legge 2 marzo 1963, n. 320 3. L'imprescindibile connessione tra organo giudicante, rito adottato e natura delle controversie dedotte in giudizio. Premessa metodologica 3.1. L'intervento della legislazione speciale in tema di contratti agrari 3.2. La partecipazione degli esperti e la specializzazione del giudice agrario alla luce delle evoluzioni nella legislazione speciale sui contratti agrari con concessione di terreno 3.2.1. L'elemento tecnico nel processo agrario 3.2.2. L'attività creativa del giudice agrario 3.2.3. La mediazione degli interessi in conflitto 3.3. La funzione degli esperti nel giudizio d'appello. 4. Due opzioni a confronto: la partecipazione di membri laici e la specializzazione del giudice togato COMPETENZA E RITO NEL PROCESSO AGRARIO LA COMPETENZA Premessa 1. Sintesi delle principali fonti normative 2. La modifica introdotta dall'art. 9, l. 14 febbraio 1990, n. 29. Cenni sull'agrarietà dei contratti 2.1. Il quadro normativo previgente e le interpretazioni giurisprudenziali 2.2. La coincidenza della materia e la integrale applicazione del rito del lavoro per tutte le controversie in materia di contratti agrari 3. La competenza in materia di prelazione e riscatto. I rapporti esistenti tra domanda di riscatto e domanda di rilascio 4. Il procedimento per convalida di licenza o di sfratto e i contratti agrari: le ragioni di una convivenza difficile 4.1. Gli orientamenti della giurisprudenza e le proposte della dottrina 4.2. L'intervento della riforma del processo civile 4.3. La pronuncia dei provvedimenti ex artt. 665 e 666 c.p.c. 4.4. Le controversie in materia di affitto di azienda agraria 5. Il procedimento d'ingiunzione 6. I provvedimenti cautelari. Cenni sul sequestro agrario di cui all'art. 11, l.n. 1760 del 1928 7. Prospettive in tema di nuove competenze delle sezioni specializzate 8. L'eccezione di incompetenza del giudice adito per asserita agrarietà o non agrarietà del rapporto dedotto in giudizio 9. Le domande connesse 10. La competenza per i giudizi di opposizione alla esecuzione e agli atti esecutivi, con particolare riguardo alla opposizione avverso il precetto di rilascio di un fondo rustico 11. La competenza per territorio IL RITO 12. Aspetti generali del rapporto tra processo del lavoro e processo agrario 13. Le tecniche di differenziazione del processo agrario: a) l'adattamento; b) l'esclusione; c) la specializzazione (rinvio) GLI ISTITUTI SPECIALI DEL PROCESSO AGRARIO 1. Il tentativo di conciliazione 1.1. La qualificazione da attribuire al tentativo di conciliazione 1.2. Il rapporto esistente tra oggetto del tentativo ed oggetto della domanda giudiziale 1.3. Le conseguenze derivanti dall'assenza o irregolare presenza delle associazioni professionali di categoria 1.4. L'efficacia del verbale di avvenuta conciliazione 1.5. Individuazione delle domande che devono essere precedute dal tentativo di conciliazione 1.5.1. Tentativo di conciliazione e proposizione di domande riconvenzionali 1.5.2. Tentativo di conciliazione e procedimenti di ingiunzione e per convalida di sfratto 2. Il rapporto esistente tra tentativo di conciliazione e risoluzione del contratto ex art. 5, l.n. 203 del 1982. Il termine di grazia per il pagamento dei canoni previsto dal 6 comma dell'art. 46 a favore dell'affittuario moroso 3. Il regime di esecutorietà della sentenza di condanna al rilascio del fondo 4. Il regime di sospensione della esecuzione della sentenza d'appello impugnata con ricorso per cassazione 5. L'opposizione del concedente alla conversione del contratto associativo in contratto d'affitto. Il collegamento dell'art. 5, l.n. 29 del 1990 con il soppresso comma 2 dell'art. 1; l'imprescrittibilità delle opposizioni proponibili nel vigore esclusivo della l.n. 203 del 1982 5.1. Proposte di rimedi equitativi: inapplicabilità della teoria della Verwirkung nel caso di tardato esercizio del diritto di opposizione 5.2. Ambito di applicazione della norma: le residue ipotesi previste dall'art. 53, comma 2, l.n. 203 del 1982 5.3. La regola di giudizio da osservarsi nei giudizi di opposizione alla conversione e natura di tali giudizi 5.3.1. La situazione preesistente all'intervento dell'art. 5 della l.n. 29 del 1990 5.3.2. L'automatismo della conversione e l'opposizione avverso quest'ultima alla luce della teoria della eccezione 6. La rappresentanza processuale dell'impresa familiare coltivatrice RITO DEL LAVORO E PROCESSO AGRARIO: ANCORA SULLA STRUMENTALITA' E DIFFERENZIAZIONE DELLE TECNICHE DI TUTELA 1. La riforma del codice di procedura civile come occasione per il dibattito sul processo agrario: alcune tematiche emerse 2. Le critiche della dottrina al processo agrario; parziale fondatezza delle stesse. Necessità di ridefinire l'ambito di indagine 3. L'inderogabilità del diritto agrario sostanziale e l'applicazione del rito del lavoro. L'incidenza del diritto agrario di fonte comunitaria sul modo di intendere l'interesse pubblicistico nel diritto agrario 4. Due differenti tecniche legislative di differenziazione del rito del lavoro. La rilevabilità d'ufficio della nullità delle convenzioni che violano norme assolutamente inderogabili. Il collegamento tra tentativo di conciliazione obbligatorio ed onere di allegazione nelle ipotesi di violazione di norme relativamente inderogabili. La tecnica cd. perequativa 5. Il reciproco avvicinamento tra nuovo rito di cognizione ordinaria e rito del lavoro. La modifica dell'art. 431 c.p.c. La nuova disciplina della sospensione dell'esecuzione. Verso una "differenziazione in peius"? I limiti che la tecnica cd. perequativa incontra nel processo agrario: conseguenze 6. Prospettive de iure condendo e linee evolutive

Tutela giurisdizionale e contratti agrari

NAPPI, Pasquale
1994

Abstract

LE VICENDE PROCESSUALI DELLA LEGISLAZIONE SUI CONTRATTI AGRARI 1. I problemi dell'Italia postunitaria 1.1. I codici del 1865 e i contratti agrari 1.2. Il settore della giustizia civile 1.2.1. L'equità come fonte del diritto e il parziale venir meno della strumentalità del processo al diritto sostanziale. La giurisdizione probivirale e arbitrale nella industria 1.2.2. Segue: ... e in agricoltura 2. L'avvento del sistema corporativo. L'intervento statale in agricoltura. Il regime di proroga dei contratti ed il blocco dei prezzi 2.1. La creazione della magistratura del lavoro. Un primo passo verso il ritorno alla piena strumentalità del processo al diritto sostanziale e verso un maggiore controllo dello Stato 2.2. L'istituzione delle commissioni rappresentative miste 3. L'intervento del codice di procedura civile 4. I contratti agrari nel codice civile del 1942 e l'intervento della Costituzione repubblicana 5. Il d.lgs.lgt. 19 ottobre 1944, n. 311: attribuzione di poteri giurisdizionali ad organismi compositi 5.1. I decreti legge del Capo provvisorio dello Statoÿ1ø aprile 1947, nn. 273 e 277 5.2. Le leggi 4 agosto 1948, n. 1094 e 18 agosto 1948 n. 1140: dalla giurisdizione speciale alle sezioni specializzate dei tribunali 5.3. La ripartizione della materia agraria in proroga e canoni: sintesi delle corrispondenti sezioni specializzate agrarie LE SEZIONI SPECIALIZZATE AGRARIE E LA LEGISLAZIONE SPECIALE IN MATERIA DI CONTRATTI AGRARI CON CONCESSIONE DI TERRENO Premessa 1. Le pronuncie della Corte costituzionale n. 108 del 1962 e n. 5 del 1963 2. La riforma del 1963: la terzietà degli esperti e la tecnicizzazione della loro funzione 2.1. I dubbi sulla costituzionalità dell'attuale sistema di nomina degli esperti. Una proposta per applicare alla formazione degli albi di esperti le disposizioni di attuazione del c.p.c. disciplinanti i consulenti tecnici 2.2. La procedura adottata dalle sezioni specializzate agrarie secondo la legge 2 marzo 1963, n. 320 3. L'imprescindibile connessione tra organo giudicante, rito adottato e natura delle controversie dedotte in giudizio. Premessa metodologica 3.1. L'intervento della legislazione speciale in tema di contratti agrari 3.2. La partecipazione degli esperti e la specializzazione del giudice agrario alla luce delle evoluzioni nella legislazione speciale sui contratti agrari con concessione di terreno 3.2.1. L'elemento tecnico nel processo agrario 3.2.2. L'attività creativa del giudice agrario 3.2.3. La mediazione degli interessi in conflitto 3.3. La funzione degli esperti nel giudizio d'appello. 4. Due opzioni a confronto: la partecipazione di membri laici e la specializzazione del giudice togato COMPETENZA E RITO NEL PROCESSO AGRARIO LA COMPETENZA Premessa 1. Sintesi delle principali fonti normative 2. La modifica introdotta dall'art. 9, l. 14 febbraio 1990, n. 29. Cenni sull'agrarietà dei contratti 2.1. Il quadro normativo previgente e le interpretazioni giurisprudenziali 2.2. La coincidenza della materia e la integrale applicazione del rito del lavoro per tutte le controversie in materia di contratti agrari 3. La competenza in materia di prelazione e riscatto. I rapporti esistenti tra domanda di riscatto e domanda di rilascio 4. Il procedimento per convalida di licenza o di sfratto e i contratti agrari: le ragioni di una convivenza difficile 4.1. Gli orientamenti della giurisprudenza e le proposte della dottrina 4.2. L'intervento della riforma del processo civile 4.3. La pronuncia dei provvedimenti ex artt. 665 e 666 c.p.c. 4.4. Le controversie in materia di affitto di azienda agraria 5. Il procedimento d'ingiunzione 6. I provvedimenti cautelari. Cenni sul sequestro agrario di cui all'art. 11, l.n. 1760 del 1928 7. Prospettive in tema di nuove competenze delle sezioni specializzate 8. L'eccezione di incompetenza del giudice adito per asserita agrarietà o non agrarietà del rapporto dedotto in giudizio 9. Le domande connesse 10. La competenza per i giudizi di opposizione alla esecuzione e agli atti esecutivi, con particolare riguardo alla opposizione avverso il precetto di rilascio di un fondo rustico 11. La competenza per territorio IL RITO 12. Aspetti generali del rapporto tra processo del lavoro e processo agrario 13. Le tecniche di differenziazione del processo agrario: a) l'adattamento; b) l'esclusione; c) la specializzazione (rinvio) GLI ISTITUTI SPECIALI DEL PROCESSO AGRARIO 1. Il tentativo di conciliazione 1.1. La qualificazione da attribuire al tentativo di conciliazione 1.2. Il rapporto esistente tra oggetto del tentativo ed oggetto della domanda giudiziale 1.3. Le conseguenze derivanti dall'assenza o irregolare presenza delle associazioni professionali di categoria 1.4. L'efficacia del verbale di avvenuta conciliazione 1.5. Individuazione delle domande che devono essere precedute dal tentativo di conciliazione 1.5.1. Tentativo di conciliazione e proposizione di domande riconvenzionali 1.5.2. Tentativo di conciliazione e procedimenti di ingiunzione e per convalida di sfratto 2. Il rapporto esistente tra tentativo di conciliazione e risoluzione del contratto ex art. 5, l.n. 203 del 1982. Il termine di grazia per il pagamento dei canoni previsto dal 6 comma dell'art. 46 a favore dell'affittuario moroso 3. Il regime di esecutorietà della sentenza di condanna al rilascio del fondo 4. Il regime di sospensione della esecuzione della sentenza d'appello impugnata con ricorso per cassazione 5. L'opposizione del concedente alla conversione del contratto associativo in contratto d'affitto. Il collegamento dell'art. 5, l.n. 29 del 1990 con il soppresso comma 2 dell'art. 1; l'imprescrittibilità delle opposizioni proponibili nel vigore esclusivo della l.n. 203 del 1982 5.1. Proposte di rimedi equitativi: inapplicabilità della teoria della Verwirkung nel caso di tardato esercizio del diritto di opposizione 5.2. Ambito di applicazione della norma: le residue ipotesi previste dall'art. 53, comma 2, l.n. 203 del 1982 5.3. La regola di giudizio da osservarsi nei giudizi di opposizione alla conversione e natura di tali giudizi 5.3.1. La situazione preesistente all'intervento dell'art. 5 della l.n. 29 del 1990 5.3.2. L'automatismo della conversione e l'opposizione avverso quest'ultima alla luce della teoria della eccezione 6. La rappresentanza processuale dell'impresa familiare coltivatrice RITO DEL LAVORO E PROCESSO AGRARIO: ANCORA SULLA STRUMENTALITA' E DIFFERENZIAZIONE DELLE TECNICHE DI TUTELA 1. La riforma del codice di procedura civile come occasione per il dibattito sul processo agrario: alcune tematiche emerse 2. Le critiche della dottrina al processo agrario; parziale fondatezza delle stesse. Necessità di ridefinire l'ambito di indagine 3. L'inderogabilità del diritto agrario sostanziale e l'applicazione del rito del lavoro. L'incidenza del diritto agrario di fonte comunitaria sul modo di intendere l'interesse pubblicistico nel diritto agrario 4. Due differenti tecniche legislative di differenziazione del rito del lavoro. La rilevabilità d'ufficio della nullità delle convenzioni che violano norme assolutamente inderogabili. Il collegamento tra tentativo di conciliazione obbligatorio ed onere di allegazione nelle ipotesi di violazione di norme relativamente inderogabili. La tecnica cd. perequativa 5. Il reciproco avvicinamento tra nuovo rito di cognizione ordinaria e rito del lavoro. La modifica dell'art. 431 c.p.c. La nuova disciplina della sospensione dell'esecuzione. Verso una "differenziazione in peius"? I limiti che la tecnica cd. perequativa incontra nel processo agrario: conseguenze 6. Prospettive de iure condendo e linee evolutive
1994
9788814047558
Tutela giurisdizionale; contratti agrari
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