Il saggio intende offrire un'analisi della struttura grammaticale dell'italiano, per quanto concerne la interrelazione fra modo e tipo interrogativo, rivela che il modo e un tratto del tipo sintattico interrogativo; costituito da restrizioni di cooccorrenza su un grappolo di tratti. Inoltre il modo. analogamente ad altri tratti che caratterizzano il tipo, puo deviare, da solo o insieme ad altri tratti, dalla forma canonica del tipo sintattico, cioè la forma che soddisfa con tutte le restrizioni di cooccorrenza. Questa deviazione e legata a variazioni nell'atto illocutorio compiuto, che potrebbe forse essere descritta come una variazione (contestuale) per esprimere, tuttavia, la stessa forza illocutoria. La maniera in cui il modo e correlato al tipo, e la maniera in cui può deviare da questo, possono forse suggerire qualche idea sul problema di come gli indicatori di forza grammaticali sono in relazione fra di loro. Per esempio, si veda come molte delle soluzioni proposte nella letteratura corrente, che riduce i vari indicatori a uno solo ("il modo") o che li raggruppa "in tipi e modi maggiori" non sono soddisfacenti al livello di adeguatezza descrittiva.Le correlazioni di forma e funzioni. che caratterizzano gli atti di domanda, sono meglio descritte da un approccio in cui il modo, in senso stretto. sia trattato come un tratto del tipo, cosi da consentire cualche tipo di variazione. Interpretando gli indicatori di forza grammaticali correlati alla forza illocutoria come grappoli di tratti grammaticali, potremmo sostenere che i tratti che cooccorrono alla definizione del tipo, con le possibili variazioni da questo, possono essere usati a due livelli di descrizione grammaticale. On primo livello.in cui le restrizioni di cooccorrenza di questi tratti definiscono una classe di tipi sintattici di forma canonica (come costrutti astratti caratterizzati da tratti sistematicamente interrelati) escludendo nella loro definizione di specificare loro possibili variazioni. Questa caratterizzazione del tipo sintattico interrogativo offre generalizzazioni piu ampie di quelle possibili se assumia mo una corrispondenza uno-a-uno fra tratti e forze. Questo primo livello consente. inoltre, un primo raggruppamento di un gruppo di atti illocutori con la stessa forza. come espressa grammaticalmente. La specificazione dell'atto canonico illocutorio, come espresso dal tipo sintattico canonico, e degli atti illocutori non-canonici ma con la stessa forza illocutoria, come il rilassarsi di certe condizioni e proprieta, potrebbe costituire un secondo livello, dove l'informazione convogliata dal tipo (sintattico) potrebbe essere ulteriormente specificata, nel senso di una ulteriore convergenza o divergenza da quest'ultimo. Ulteriori ricerche lungo questa direzione potrebbero consentire di verificare se vi siano altri casi, in cui l'informazione sintattica, che e codificata nell'enunciato e che contribuisce a determinare la forza illocutoria. mantiene "ambiguita. equivocita, vaghezza. (Austin 19752: 72)

Atti di domanda e strutture interrogative in italiano

FAVA, Elisabetta
1984

Abstract

Il saggio intende offrire un'analisi della struttura grammaticale dell'italiano, per quanto concerne la interrelazione fra modo e tipo interrogativo, rivela che il modo e un tratto del tipo sintattico interrogativo; costituito da restrizioni di cooccorrenza su un grappolo di tratti. Inoltre il modo. analogamente ad altri tratti che caratterizzano il tipo, puo deviare, da solo o insieme ad altri tratti, dalla forma canonica del tipo sintattico, cioè la forma che soddisfa con tutte le restrizioni di cooccorrenza. Questa deviazione e legata a variazioni nell'atto illocutorio compiuto, che potrebbe forse essere descritta come una variazione (contestuale) per esprimere, tuttavia, la stessa forza illocutoria. La maniera in cui il modo e correlato al tipo, e la maniera in cui può deviare da questo, possono forse suggerire qualche idea sul problema di come gli indicatori di forza grammaticali sono in relazione fra di loro. Per esempio, si veda come molte delle soluzioni proposte nella letteratura corrente, che riduce i vari indicatori a uno solo ("il modo") o che li raggruppa "in tipi e modi maggiori" non sono soddisfacenti al livello di adeguatezza descrittiva.Le correlazioni di forma e funzioni. che caratterizzano gli atti di domanda, sono meglio descritte da un approccio in cui il modo, in senso stretto. sia trattato come un tratto del tipo, cosi da consentire cualche tipo di variazione. Interpretando gli indicatori di forza grammaticali correlati alla forza illocutoria come grappoli di tratti grammaticali, potremmo sostenere che i tratti che cooccorrono alla definizione del tipo, con le possibili variazioni da questo, possono essere usati a due livelli di descrizione grammaticale. On primo livello.in cui le restrizioni di cooccorrenza di questi tratti definiscono una classe di tipi sintattici di forma canonica (come costrutti astratti caratterizzati da tratti sistematicamente interrelati) escludendo nella loro definizione di specificare loro possibili variazioni. Questa caratterizzazione del tipo sintattico interrogativo offre generalizzazioni piu ampie di quelle possibili se assumia mo una corrispondenza uno-a-uno fra tratti e forze. Questo primo livello consente. inoltre, un primo raggruppamento di un gruppo di atti illocutori con la stessa forza. come espressa grammaticalmente. La specificazione dell'atto canonico illocutorio, come espresso dal tipo sintattico canonico, e degli atti illocutori non-canonici ma con la stessa forza illocutoria, come il rilassarsi di certe condizioni e proprieta, potrebbe costituire un secondo livello, dove l'informazione convogliata dal tipo (sintattico) potrebbe essere ulteriormente specificata, nel senso di una ulteriore convergenza o divergenza da quest'ultimo. Ulteriori ricerche lungo questa direzione potrebbero consentire di verificare se vi siano altri casi, in cui l'informazione sintattica, che e codificata nell'enunciato e che contribuisce a determinare la forza illocutoria. mantiene "ambiguita. equivocita, vaghezza. (Austin 19752: 72)
1984
Atti linguistici; interrogative; domande
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