In questo lavoro si propone una rappresentazione che interpreti gli indicatori di forza grammaticali correlati alla forza illocutoria come grappoli di tratti grammaticali, i tratti che cooccorrono alla definizione del tipo, con alcune possibili variazioni da quest'ultimo, a due livelli di descrizione grammaticale. In un primo livello le restrizioni di cooccorrenza di una serie di tratti definiscono una classe di tipi sintattici di forma canonica (come costrutti astratti caratterizzati da tratti sistematicamente interrelati). Nella loro definizione si esclude la specificazione delle loro possibili variazioni. Questa caratterizzazione del tipo sintattico interrogativo offre generalizzazioni più ampie di quelle possibili se si assume una corrispondenza uno-a-uno fra tratti e forze, consentendo così un primo raggruppamento di un gruppo di atti illocutori con la stessa forza, come espressa grammaticalmente. Un secondo livello è caratterizzato da variazioni di uno o più tratti rispetto al primo tipo. La specificazione dell'atto canonico illocutorio, come espresso dal tipo sintattico canonico, e degli atti illocutori non-canonici ma con la stessa forza illocutoria, come il rilassarsi di certe condizioni e proprietà, costituisce un secondo livello, dove l'informazione convogliata dal tipo (sintattico) può essere ulteriormente specificata, nel senso di una ulteriore convergenza o divergenza da quest'ultimo. Questo consente di ricostruire alcune correlazioni di forma e funzione, e precisamente, correlando variazioni di forma a variazioni di funzione, di distinguere all'interno del tipo, uno canonico (o non marcato) e uno non canonico (o marcato), caratterizzato, quest'ultimo, proprio per mezzo di variazioni di uno o più tratti rispetto al primo tipo.

Il problema della variazione negli atti linguistici: qualche considerazione a partire dalla struttura delle domande retoriche in italiano

FAVA, Elisabetta
1994

Abstract

In questo lavoro si propone una rappresentazione che interpreti gli indicatori di forza grammaticali correlati alla forza illocutoria come grappoli di tratti grammaticali, i tratti che cooccorrono alla definizione del tipo, con alcune possibili variazioni da quest'ultimo, a due livelli di descrizione grammaticale. In un primo livello le restrizioni di cooccorrenza di una serie di tratti definiscono una classe di tipi sintattici di forma canonica (come costrutti astratti caratterizzati da tratti sistematicamente interrelati). Nella loro definizione si esclude la specificazione delle loro possibili variazioni. Questa caratterizzazione del tipo sintattico interrogativo offre generalizzazioni più ampie di quelle possibili se si assume una corrispondenza uno-a-uno fra tratti e forze, consentendo così un primo raggruppamento di un gruppo di atti illocutori con la stessa forza, come espressa grammaticalmente. Un secondo livello è caratterizzato da variazioni di uno o più tratti rispetto al primo tipo. La specificazione dell'atto canonico illocutorio, come espresso dal tipo sintattico canonico, e degli atti illocutori non-canonici ma con la stessa forza illocutoria, come il rilassarsi di certe condizioni e proprietà, costituisce un secondo livello, dove l'informazione convogliata dal tipo (sintattico) può essere ulteriormente specificata, nel senso di una ulteriore convergenza o divergenza da quest'ultimo. Questo consente di ricostruire alcune correlazioni di forma e funzione, e precisamente, correlando variazioni di forma a variazioni di funzione, di distinguere all'interno del tipo, uno canonico (o non marcato) e uno non canonico (o marcato), caratterizzato, quest'ultimo, proprio per mezzo di variazioni di uno o più tratti rispetto al primo tipo.
1994
9788880980988
interrogative retoriche; atti linguistici; variazione linguistica
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