Lo scritto costituisce l’estrema sintesi della tesi di laurea avente il medesimo titolo. Delinea i riferimenti cronologici e gli interventi che vennero eseguiti a partire dal XIX secolo per la trasformazione del monastero certosino in cimitero comunale, soffermandosi sulla Sala Casazza, che accoglie gli archi funebri di illustri famiglie ferraresi, oggetto di approfondimento specifico nelle fasi di progetto. Il rilievo geometrico della sala, eseguito alla scala di 1:20 (con dettagli 1:10) ha costituito la base per la restituzione del degrado materico, particolarmente accentuato per la presenza concomitante di elevata umidità (principalmente per risalita, essendo molto alto il livello di falda) e di materiali porosi e igroscopici (gesso, intonaco, cotto, arelle). I materiali lapidei naturali, e in particolare i marmi presenti in molte varietà, connotano invece i monumenti sepolcrali. Il progetto di conservazione ha avuto come obiettivo primario la risoluzione dei problemi dovuti all’umidità, sia alla scala ampia dell’intero complesso che all’interno della Sala Casazza: le operazioni sono state indicate nelle tavole di progetto, in schede descrittive e in un apposito capitolato d’appalto.

Progettare la permanenza negli spazi della memoria: la Certosa di Ferrara

FABBRI, Rita
1992

Abstract

Lo scritto costituisce l’estrema sintesi della tesi di laurea avente il medesimo titolo. Delinea i riferimenti cronologici e gli interventi che vennero eseguiti a partire dal XIX secolo per la trasformazione del monastero certosino in cimitero comunale, soffermandosi sulla Sala Casazza, che accoglie gli archi funebri di illustri famiglie ferraresi, oggetto di approfondimento specifico nelle fasi di progetto. Il rilievo geometrico della sala, eseguito alla scala di 1:20 (con dettagli 1:10) ha costituito la base per la restituzione del degrado materico, particolarmente accentuato per la presenza concomitante di elevata umidità (principalmente per risalita, essendo molto alto il livello di falda) e di materiali porosi e igroscopici (gesso, intonaco, cotto, arelle). I materiali lapidei naturali, e in particolare i marmi presenti in molte varietà, connotano invece i monumenti sepolcrali. Il progetto di conservazione ha avuto come obiettivo primario la risoluzione dei problemi dovuti all’umidità, sia alla scala ampia dell’intero complesso che all’interno della Sala Casazza: le operazioni sono state indicate nelle tavole di progetto, in schede descrittive e in un apposito capitolato d’appalto.
1992
Ferrara; Certosa; rilievo; progetto di conservazione; restauro
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