Sulla base di una dettagliata indagine morfologica dei terrazzi fluviali e marini che caratterizzano la Val d'Agri (Italia meridionale), è stato possibile ricostruire l'evoluzione morfotettonica quaternaria di questo settore dell'Appennino meridionale. I risultati ottenuti permettono di suddividere la valle in tre settori a diversa evoluzione morfotettonica, separati da due evidenti soglie morfostrutturali coincidenti con altrettante importanti strutture tettoniche. Il settore più occidentale, rappresentato dall’alta Val d’Agri, è compreso tra la sorgente ed il sovrascorrimento dell’Armento. L’evoluzione morfotettonica e sedimentaria tardo-quaternaria di questo tratto vallivo è stata principalmente controllata dalla persistenza, durante il Pleistocene, di una soglia rappresentata da un’estesa anticlinale con asse NNO-SSE, strutturalmente associata al sovrascorrimento dell’Armento e responsabile della formazione del 'paleolago' del Pertusillo. La presenza, a quote prossime al corso attuale dell’Agri, di due ordini simmetrici di terrazzi alluvionali (il più recente dei quali è attualmente sommerso dal lago artificiale del Pertusillo), attribuibili al Pleistocene superiore-Olocene, suggerisce altrettante fasi discrete di sollevamento tettonico che potrebbero essere il risultato dell’attività recente di una o più faglie bordiere dell’alta Val d’Agri. La media Val d’Agri è invece impostata sulle successioni clastiche marine e continentali plio-pleistoceniche del Bacino di Sant’Arcangelo ed è confinata tra il sovrascorrimento dell’Armento e un’altra soglia, anch’essa di origine tettonica, rappresentata dalla faglia di Scorciabuoi. La proiezione longitudinale dei quattro ordini di terrazzi fluviali medio-suprapleistocenici rilevati lungo la riva destra dell’Agri, nel settore dell’abitato di Sant’Arcangelo, evidenzia che questo versante è stato interessato, nel tardo Quaternario, da un processo di sollevamento e di piegamento antiforme, che suggerisce un’attività recente della faglia di Scorciabuoi o di un’eventuale struttura contrazionale sepolta. Infine, la bassa Val d’Agri, compresa tra la faglia di Scorciabuoi e la costa ionica, è caratterizzata dalla presenza di terrazzi sia fluviali che marini. La buona correlazione fisica tra i terrazzi marini, sviluppati trasversalmente alla foce dell’Agri, e i terrazzi fluviali presenti lungo il tratto più basso del fiume, conferma l’influenza predominante dell’eustatismo nell’evoluzione morfologica di questa porzione della valle. L’analisi morfotettonica della distribuzione dei terrazzi marini del Pleistocene medio-superiore ha evidenziato che il settore costiero della foce dell’Agri è stato interessato da un sollevamento tettonico quaternario non uniforme nello spazio e nel tempo, caratterizzato da tassi compresi tra 0,03 mm/a e 2,76 mm/a.

Analisi morfotettonica ed evoluzione quaternaria della Val d'Agri, Appennino meridionale

CAPUTO, Riccardo
2003

Abstract

Sulla base di una dettagliata indagine morfologica dei terrazzi fluviali e marini che caratterizzano la Val d'Agri (Italia meridionale), è stato possibile ricostruire l'evoluzione morfotettonica quaternaria di questo settore dell'Appennino meridionale. I risultati ottenuti permettono di suddividere la valle in tre settori a diversa evoluzione morfotettonica, separati da due evidenti soglie morfostrutturali coincidenti con altrettante importanti strutture tettoniche. Il settore più occidentale, rappresentato dall’alta Val d’Agri, è compreso tra la sorgente ed il sovrascorrimento dell’Armento. L’evoluzione morfotettonica e sedimentaria tardo-quaternaria di questo tratto vallivo è stata principalmente controllata dalla persistenza, durante il Pleistocene, di una soglia rappresentata da un’estesa anticlinale con asse NNO-SSE, strutturalmente associata al sovrascorrimento dell’Armento e responsabile della formazione del 'paleolago' del Pertusillo. La presenza, a quote prossime al corso attuale dell’Agri, di due ordini simmetrici di terrazzi alluvionali (il più recente dei quali è attualmente sommerso dal lago artificiale del Pertusillo), attribuibili al Pleistocene superiore-Olocene, suggerisce altrettante fasi discrete di sollevamento tettonico che potrebbero essere il risultato dell’attività recente di una o più faglie bordiere dell’alta Val d’Agri. La media Val d’Agri è invece impostata sulle successioni clastiche marine e continentali plio-pleistoceniche del Bacino di Sant’Arcangelo ed è confinata tra il sovrascorrimento dell’Armento e un’altra soglia, anch’essa di origine tettonica, rappresentata dalla faglia di Scorciabuoi. La proiezione longitudinale dei quattro ordini di terrazzi fluviali medio-suprapleistocenici rilevati lungo la riva destra dell’Agri, nel settore dell’abitato di Sant’Arcangelo, evidenzia che questo versante è stato interessato, nel tardo Quaternario, da un processo di sollevamento e di piegamento antiforme, che suggerisce un’attività recente della faglia di Scorciabuoi o di un’eventuale struttura contrazionale sepolta. Infine, la bassa Val d’Agri, compresa tra la faglia di Scorciabuoi e la costa ionica, è caratterizzata dalla presenza di terrazzi sia fluviali che marini. La buona correlazione fisica tra i terrazzi marini, sviluppati trasversalmente alla foce dell’Agri, e i terrazzi fluviali presenti lungo il tratto più basso del fiume, conferma l’influenza predominante dell’eustatismo nell’evoluzione morfologica di questa porzione della valle. L’analisi morfotettonica della distribuzione dei terrazzi marini del Pleistocene medio-superiore ha evidenziato che il settore costiero della foce dell’Agri è stato interessato da un sollevamento tettonico quaternario non uniforme nello spazio e nel tempo, caratterizzato da tassi compresi tra 0,03 mm/a e 2,76 mm/a.
2003
Bianca, M.; Caputo, Riccardo
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