La mancata convalida dell’arresto di Osama Elmasry Njeem, cittadino libico, da parte della Corte d’appello di Roma in data 21 gennaio 2025, nonostante la pendenza di una richiesta di consegna da parte della CPI, ai sensi dell’art. 89, par. 1, Statuto della CPI (Statuto), ha messo sotto una lente di ingrandimento i rapporti di cooperazione verticale dell’Italia con la Corte penale internazionale (CPI). Rapporti regolati tanto dallo Statuto quanto dalla sua legge di attuazione n. 237/2012. È proprio l'errata interpretazione di tale legge da parte del giudice italiano ad aver causato uno stallo diplomatico nei rapporti tra la CPI e lo Stato italiano.
UN PO’ DI CHIAREZZA SULLA MANCATA CONSEGNA DI OSAMA ELMASRY NJEEM ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE
Khrystyna Gavrysh
2025
Abstract
La mancata convalida dell’arresto di Osama Elmasry Njeem, cittadino libico, da parte della Corte d’appello di Roma in data 21 gennaio 2025, nonostante la pendenza di una richiesta di consegna da parte della CPI, ai sensi dell’art. 89, par. 1, Statuto della CPI (Statuto), ha messo sotto una lente di ingrandimento i rapporti di cooperazione verticale dell’Italia con la Corte penale internazionale (CPI). Rapporti regolati tanto dallo Statuto quanto dalla sua legge di attuazione n. 237/2012. È proprio l'errata interpretazione di tale legge da parte del giudice italiano ad aver causato uno stallo diplomatico nei rapporti tra la CPI e lo Stato italiano.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


