L’autore muove da una ricostruzione storica dei poteri giudiziali di direzione della discussione, per criticare la pronuncia con cui la Cassazione Penale n. 17681/2024 ha confermato il provvedimento del presidente della Corte d’Appello volto a togliere la parola al difensore durante l’arringa. Lo studio si concentra sull’affievolimento del diritto inviolabile di difesa e le inefficienze sistematiche addossate all’imputato ad opera dei giudici di legittimità. Viene altresì contestata l’assenza di una motivazione all’esercizio della potestà presidenziale, accanto alla prova diabolica imposta all’avvocato, cui spetterebbe dimostrare cosa avrebbe illustrato al collegio, se fosse stato messo nelle condizioni di esprimersi. L’analisi chiude sul concetto di abuso del processo applicato alle tecniche argomentative di parte e suggerisce, rigettando l’indirizzo antiformalistico ed efficientista della Cassazione, che il potere direttivo del giudice sia sempre giustificato attraverso il principio di proporzionalità e, come tale, sindacabile.

Durata della discussione finale e poteri direttivi del giudice

Niccolò Tronchin
2025

Abstract

L’autore muove da una ricostruzione storica dei poteri giudiziali di direzione della discussione, per criticare la pronuncia con cui la Cassazione Penale n. 17681/2024 ha confermato il provvedimento del presidente della Corte d’Appello volto a togliere la parola al difensore durante l’arringa. Lo studio si concentra sull’affievolimento del diritto inviolabile di difesa e le inefficienze sistematiche addossate all’imputato ad opera dei giudici di legittimità. Viene altresì contestata l’assenza di una motivazione all’esercizio della potestà presidenziale, accanto alla prova diabolica imposta all’avvocato, cui spetterebbe dimostrare cosa avrebbe illustrato al collegio, se fosse stato messo nelle condizioni di esprimersi. L’analisi chiude sul concetto di abuso del processo applicato alle tecniche argomentative di parte e suggerisce, rigettando l’indirizzo antiformalistico ed efficientista della Cassazione, che il potere direttivo del giudice sia sempre giustificato attraverso il principio di proporzionalità e, come tale, sindacabile.
2025
disciplina dell'udienza - direzione del dibattimento - discussione finale - attività argomentativa delle parti - poteri del giudice
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