L’Autore ipotizza le conseguenze derivanti dall’accoglimento da parte della Corte di Giustizia dell’Unione europea delle conclusioni presentate dall’Avvocato generale nella causa C-760/22, che attiene alla compatibilità fra il diritto dell’imputato a essere presente al processo sancito dall’art. 8, par. 1 della direttiva 2016/343/UE e la possibilità che questo vi partecipi in videoconferenza. Al centro dello studio, la valo- rizzazione del principio di stretta legalità processuale nella disciplina dei collegamenti audiovisivi funge da strumento per interpretare i più recenti rinvii pregiudiziali sulla partecipazione a distanza in forza di un ordine europeo di indagine e l’iniziativa di modifica della direttiva 2012/29/UE da parte della Commissione. Nella medesima ottica, ma fuori dai confini eurounitari, vengono analizzati gli orientamenti delle maggiori Corti penali internazionali sull’imputato connesso al procedimento tramite video-link. La riflessione chiude, infine, sull’opportunità di regolamentare l’allesti- mento tecnico dell’aula d’udienza ibrida, sfuggendo al pregiudizio dell’equiparazione tra presenza fisica diretta e presenza mediata dalla tecnologia.
L’importante è partecipare? Considerazioni sull’imputato in videoconferenza alla luce del rinvio pregiudiziale nella causa C-760/22*
Niccolò Tronchin
2024
Abstract
L’Autore ipotizza le conseguenze derivanti dall’accoglimento da parte della Corte di Giustizia dell’Unione europea delle conclusioni presentate dall’Avvocato generale nella causa C-760/22, che attiene alla compatibilità fra il diritto dell’imputato a essere presente al processo sancito dall’art. 8, par. 1 della direttiva 2016/343/UE e la possibilità che questo vi partecipi in videoconferenza. Al centro dello studio, la valo- rizzazione del principio di stretta legalità processuale nella disciplina dei collegamenti audiovisivi funge da strumento per interpretare i più recenti rinvii pregiudiziali sulla partecipazione a distanza in forza di un ordine europeo di indagine e l’iniziativa di modifica della direttiva 2012/29/UE da parte della Commissione. Nella medesima ottica, ma fuori dai confini eurounitari, vengono analizzati gli orientamenti delle maggiori Corti penali internazionali sull’imputato connesso al procedimento tramite video-link. La riflessione chiude, infine, sull’opportunità di regolamentare l’allesti- mento tecnico dell’aula d’udienza ibrida, sfuggendo al pregiudizio dell’equiparazione tra presenza fisica diretta e presenza mediata dalla tecnologia.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


