La crescente attenzione verso l'influenza dei video sulla percezione dello spazio pubblico deriva dal ruolo onnipresente delle immagini nella nostra vita quotidiana. Che siano incontrate per strada, su indumenti o su riviste, le immagini giocano un ruolo significativo nella formazione della nostra percezione della realtà. Tuttavia, forse le immagini più influenti sono quelle presentate attraverso video, televisione o proiettate su schermi. A seguito della caduta della Cortina di Ferro, l'Albania ha sperimentato una rapida trasformazione, abbracciando influenze occidentali e progressi tecnologici. Il paesaggio urbano è cambiato a causa dell'adattamento dei residenti a nuovi modelli sociali e ideali consumistici. Nei primi anni '90, la scena delle arti visive in Albania ha introdotto forme d'arte contemporanea come performance, installazioni e video arte. Il video offre vantaggi unici come la manipolazione dinamica del tempo e gli elementi audio immersivi, permettendo agli artisti di coinvolgere più profondamente i sensi degli spettatori. Il video è diventato un medium privilegiato per gli artisti visivi, catturando la metamorfosi della città dall'alienazione agli sforzi per abbellire e reclamare gli spazi pubblici. L'architettura è emersa come punto focale nei primi lavori video, racchiudendo le sfide sociali e le crisi identitarie affrontate dalla società albanese. Gli artisti hanno lottato con le rapide trasformazioni architettoniche, evidenziando l'evoluzione del rapporto tra spazio pubblico e individuo. Attraverso una serie di sequenze video, questa ricerca esplora l'influenza delle immagini in movimento sulla nostra percezione dello spazio architettonico e della memoria collettiva nello caso di studio della Piazza Scanderbeg. Indaga su come gli spettatori interagiscono con lo spazio pubblico attraverso video, film e video arte e analizza i modi in cui il video manipola lo spazio reale. Inoltre, lo studio mira a identificare schemi ripetitivi nella rappresentazione dello spazio pubblico attraverso il medium del video. Metodologicamente, la ricerca adotta un approccio fenomenologico, combinando analisi archivistiche, studi comparativi e interviste con gli interessati. Esaminando sequenze cinematografiche e il loro rapporto con spazi del mondo reale, lo studio getta luce sul complesso intreccio tra video, architettura e memoria collettiva. Questa tesi mira a colmare una lacuna critica nella letteratura riguardante l'intersezione di video, architettura e memoria collettiva in Albania, offrendo spunti per architetti, urbanisti, antropologi e studenti di arti visive e cinematografia.
The interest in the influence of video on the perception of public space stems from the omnipresent role of images in our daily lives. Whether encountered on the streets, on clothing, or in magazines, images play a significant role in shaping our perception of reality. However, perhaps the most influential images are those presented through video, television, or projected onto screens. Following the fall of the Iron Curtain, Albania experienced rapid transformation, embracing Western influences and technological advancements. The urban landscape changed due to residents adapting to new societal norms and consumerist ideals. In the early 1990s, the visual arts scene in Albania introduced contemporary art forms like performance, installations, and video art. Video offers unique advantages like dynamic time manipulation and immersive audio elements, allowing artists to engage viewers' senses more deeply. Video became a privileged medium for visual artists, capturing the city's metamorphosis from alienation to efforts to beautify and reclaim public spaces. Architecture emerged as a focal point in early video works, encapsulating the societal challenges and identity crises faced by Albanian society. Artists grappled with the rapid architectural transformations, highlighting the evolving relationship between public space and the individual. Through a series of video sequence, this research explores the influence of moving images on our perception of architectural space and collective memory in the case study of Scanderbeg Square. It investigates how viewers engage with public space through video, film, and video art and analyzes the ways in which video manipulates real space. Additionally, the study aims to identify repetitive patterns in the portrayal of public space through video media. Methodologically, the research employs a phenomenological approach, combining archival analysis, comparative studies, and interviews with stakeholders. By examining cinematic sequences and their relationship to real-world spaces, the study sheds light on the complex interplay between video, architecture, and collective memory. This thesis aims to fill a critical gap in the literature concerning the intersection of video, architecture, and collective memory in Albania, offering insights for architects, urban planners, anthropologists, and students of visual arts and cinematography.
Influence of Video in Shaping the Perception of the Albanian Public Space
PRONJA, REMIJON
2024
Abstract
La crescente attenzione verso l'influenza dei video sulla percezione dello spazio pubblico deriva dal ruolo onnipresente delle immagini nella nostra vita quotidiana. Che siano incontrate per strada, su indumenti o su riviste, le immagini giocano un ruolo significativo nella formazione della nostra percezione della realtà. Tuttavia, forse le immagini più influenti sono quelle presentate attraverso video, televisione o proiettate su schermi. A seguito della caduta della Cortina di Ferro, l'Albania ha sperimentato una rapida trasformazione, abbracciando influenze occidentali e progressi tecnologici. Il paesaggio urbano è cambiato a causa dell'adattamento dei residenti a nuovi modelli sociali e ideali consumistici. Nei primi anni '90, la scena delle arti visive in Albania ha introdotto forme d'arte contemporanea come performance, installazioni e video arte. Il video offre vantaggi unici come la manipolazione dinamica del tempo e gli elementi audio immersivi, permettendo agli artisti di coinvolgere più profondamente i sensi degli spettatori. Il video è diventato un medium privilegiato per gli artisti visivi, catturando la metamorfosi della città dall'alienazione agli sforzi per abbellire e reclamare gli spazi pubblici. L'architettura è emersa come punto focale nei primi lavori video, racchiudendo le sfide sociali e le crisi identitarie affrontate dalla società albanese. Gli artisti hanno lottato con le rapide trasformazioni architettoniche, evidenziando l'evoluzione del rapporto tra spazio pubblico e individuo. Attraverso una serie di sequenze video, questa ricerca esplora l'influenza delle immagini in movimento sulla nostra percezione dello spazio architettonico e della memoria collettiva nello caso di studio della Piazza Scanderbeg. Indaga su come gli spettatori interagiscono con lo spazio pubblico attraverso video, film e video arte e analizza i modi in cui il video manipola lo spazio reale. Inoltre, lo studio mira a identificare schemi ripetitivi nella rappresentazione dello spazio pubblico attraverso il medium del video. Metodologicamente, la ricerca adotta un approccio fenomenologico, combinando analisi archivistiche, studi comparativi e interviste con gli interessati. Esaminando sequenze cinematografiche e il loro rapporto con spazi del mondo reale, lo studio getta luce sul complesso intreccio tra video, architettura e memoria collettiva. Questa tesi mira a colmare una lacuna critica nella letteratura riguardante l'intersezione di video, architettura e memoria collettiva in Albania, offrendo spunti per architetti, urbanisti, antropologi e studenti di arti visive e cinematografia.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.