Il territorio di Gorizia è protagonista di un drammatico percorso che attraversa tutto il Novecento. A inizio secolo è una città multietnica in cui le diverse aspirazioni nazionali degli italiani e degli sloveni trovano un luogo di convivenza. È poi attraversata dalla tragedia delle due guerre mondiali: trasformata in un campo di battaglia nel 1916, profondamente offesa nel 1945. Inoltre il periodo tra le due guerra è connotato dall’esasperazione nazionalista del fascismo. Dopo il 1945 si accende uno scontro politico-ideologico di altro tipo, tra capitalismo e comunismo. Per oltre 60 anni è rimasta divisa in due da un confine. Nova Gorica, nata in seguito ai trattati di Parigi, diventa sin da subito un poligono simbolico e politico da ostentare nei confronti dell’occidente attiguo. Dopo i primi euforici passi, in pochi anni la centralità del progetto Nova Gorica si tramuta in importanza locale: sia per il cambiamento dei rapporti politici ed economici tra Italia e Jugoslavia, sia per il cambiamento delle strategie nella modernizzazione jugoslava. Il saggio individua lungo tutto il “secolo breve” (e oltre) le relazioni tra le due città immaginate dall’urbanistica sul “versante italiano” della twin city che si andava formando, con una lettura critica dei piani regolatori e progetti urbanistici che vedono spesso quali autori alcuni dei protagonisti dell’urbanistica italiana ed europea.

Gorizia, un Novecento di piani urbanistici [Gorica, 20. stoletje urbanističnih načrtov é] [Gorizia, a Twentieth Century of urban zoning plans]

MARIN, Alessandra
2024

Abstract

Il territorio di Gorizia è protagonista di un drammatico percorso che attraversa tutto il Novecento. A inizio secolo è una città multietnica in cui le diverse aspirazioni nazionali degli italiani e degli sloveni trovano un luogo di convivenza. È poi attraversata dalla tragedia delle due guerre mondiali: trasformata in un campo di battaglia nel 1916, profondamente offesa nel 1945. Inoltre il periodo tra le due guerra è connotato dall’esasperazione nazionalista del fascismo. Dopo il 1945 si accende uno scontro politico-ideologico di altro tipo, tra capitalismo e comunismo. Per oltre 60 anni è rimasta divisa in due da un confine. Nova Gorica, nata in seguito ai trattati di Parigi, diventa sin da subito un poligono simbolico e politico da ostentare nei confronti dell’occidente attiguo. Dopo i primi euforici passi, in pochi anni la centralità del progetto Nova Gorica si tramuta in importanza locale: sia per il cambiamento dei rapporti politici ed economici tra Italia e Jugoslavia, sia per il cambiamento delle strategie nella modernizzazione jugoslava. Il saggio individua lungo tutto il “secolo breve” (e oltre) le relazioni tra le due città immaginate dall’urbanistica sul “versante italiano” della twin city che si andava formando, con una lettura critica dei piani regolatori e progetti urbanistici che vedono spesso quali autori alcuni dei protagonisti dell’urbanistica italiana ed europea.
2024
9791256550272
piani urbanistici; movimento moderno; città di confine
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