La Grotta della Ghiacciaia (Comune di Fumane, VR), situata a 250 metri di quota in una valle orientata E-W, è uno dei siti Musteriani dei Monti Lessini. Il giacimento conserva una stratigrafia potente oltre 3,5 m e costituita da quattro macro-unità stratigrafiche, di cui le più recenti hanno restituito evidenze di alcune fasi di occupazione antropica. La campagna di ricerca del 2021, che si inserisce in un più ampio progetto di approfondimento della frequentazione neandertaliana dell’arco alpino, ha portato alla bonifica del deposito rimaneggiato e allo scavo stratigrafico di parte del deposito archeologico nell’area occidentale della cavità. Le ricerche si sono concentrate sulla porzione superiore della stratigrafia, caratterizzata da limi e brecce di origine sia esterna (eolica e colluviale) che autogena (crioclastica). Le unità indagate, dall’alto, comprendono le UUSS 20÷24, composte da livelli brecciosi pressoché sterili (21-24) ed archeologici (20) riferibili al Paleolitico superiore antico, e le UUSS 31÷36, riferibili a livelli limo-argillosi con brecce sterili (32) e lievemente (31) o fortemente (33-36) antropizzati nel corso del Paleolitico medio. Le ricerche hanno permesso di recuperare migliaia tra manufatti e reperti faunistici.

Grotta della Ghiacciaia

M. Peresani
Conceptualization
;
D. Delpiano
Formal Analysis
2024

Abstract

La Grotta della Ghiacciaia (Comune di Fumane, VR), situata a 250 metri di quota in una valle orientata E-W, è uno dei siti Musteriani dei Monti Lessini. Il giacimento conserva una stratigrafia potente oltre 3,5 m e costituita da quattro macro-unità stratigrafiche, di cui le più recenti hanno restituito evidenze di alcune fasi di occupazione antropica. La campagna di ricerca del 2021, che si inserisce in un più ampio progetto di approfondimento della frequentazione neandertaliana dell’arco alpino, ha portato alla bonifica del deposito rimaneggiato e allo scavo stratigrafico di parte del deposito archeologico nell’area occidentale della cavità. Le ricerche si sono concentrate sulla porzione superiore della stratigrafia, caratterizzata da limi e brecce di origine sia esterna (eolica e colluviale) che autogena (crioclastica). Le unità indagate, dall’alto, comprendono le UUSS 20÷24, composte da livelli brecciosi pressoché sterili (21-24) ed archeologici (20) riferibili al Paleolitico superiore antico, e le UUSS 31÷36, riferibili a livelli limo-argillosi con brecce sterili (32) e lievemente (31) o fortemente (33-36) antropizzati nel corso del Paleolitico medio. Le ricerche hanno permesso di recuperare migliaia tra manufatti e reperti faunistici.
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