Il progetto per un edificio per la formazione post scuola dell’obbligo per ragazzi neuro-atipici è il risultato di una collaborazione tra Dipartimento di Architettura di Ferrara e l’organizzazione no-profit “Associazione per i Disturbi dello Spettro Autistico”. Lo spettro autistico presenta un’ampia gamma di casi e sfumature e richiede un approccio inclusivo verso la varietà di atteggiamenti con l’ambiente circostante. Il progetto proposto si è avvalso di un approccio transdisciplinare che ha coinvolto diverse figure al di fuori della disciplina architettonica. È stato utilizzato un metodo adattivo, basato sull’idea greca di metis, piuttosto che sulla nozione platonica di eidos, per affrontare gli aspetti multiformi del fenomeno. La strategia di progetto si basa sul concetto di Gradiente, in grado di tradurre gli spazi in base alla loro intensità, attività e frequenza. Gli spazi per questi ragazzi sono stati progettati a differente gradiente di rapporti sia con l’esterno che con le persone: i luoghi destinati all’integrazione con gli altri richiedono, oltre che una gradazione di rapporti e stimoli, anche la possibilità di avere luoghi riservati alla tranquillità personale. Il tradizionale rapporto tra connettivo e aula è stato tradotto in una interfaccia esterno (il connettivo)/ interno (l’aula) in cui lo spazio di soglia fra le due condizioni è mediato da spazi di intermediazioni tra le condizioni private e pubbliche. Oltre alle aule collettive di apprendimento e applicazione sono previste aule per la musica, arte e altre. Si è dato largo spazio allo spazio sportivo, terreno considerato dagli esperti come fertile per la crescita di questi ragazzi. Planimetricamente l’edifico è organizzato attraverso corti con differenti gradi di interrelazione, a disposizione delle aule che si affacciano su di esse. Il non poter aver contatto con ciò che è esterno dell’edificio, ha condotto alla definizione una configurazione chiusa e compatta. Le singole aule sono inserite all’interno di una immagine più complessiva che viene enfatizzata da una grande copertura che si incurva per raggiungere la massima altezza sulla palestra. L’architettura, scandita da un ritmo di setti portanti, risulta rigorosa con poche aperture verso l’esterno che diventano generose sulle corti interne. I materiali utilizzati privilegiano il rapporto diretto con la matericità e cromaticità nei differenti spazi e divengono anch’essi elementi del programma pedagogico.
Campus per ragazzi neuro-atipici
alessandro GaianiPrimo
;duccio FantoniPenultimo
;Salome katamadzeUltimo
2024
Abstract
Il progetto per un edificio per la formazione post scuola dell’obbligo per ragazzi neuro-atipici è il risultato di una collaborazione tra Dipartimento di Architettura di Ferrara e l’organizzazione no-profit “Associazione per i Disturbi dello Spettro Autistico”. Lo spettro autistico presenta un’ampia gamma di casi e sfumature e richiede un approccio inclusivo verso la varietà di atteggiamenti con l’ambiente circostante. Il progetto proposto si è avvalso di un approccio transdisciplinare che ha coinvolto diverse figure al di fuori della disciplina architettonica. È stato utilizzato un metodo adattivo, basato sull’idea greca di metis, piuttosto che sulla nozione platonica di eidos, per affrontare gli aspetti multiformi del fenomeno. La strategia di progetto si basa sul concetto di Gradiente, in grado di tradurre gli spazi in base alla loro intensità, attività e frequenza. Gli spazi per questi ragazzi sono stati progettati a differente gradiente di rapporti sia con l’esterno che con le persone: i luoghi destinati all’integrazione con gli altri richiedono, oltre che una gradazione di rapporti e stimoli, anche la possibilità di avere luoghi riservati alla tranquillità personale. Il tradizionale rapporto tra connettivo e aula è stato tradotto in una interfaccia esterno (il connettivo)/ interno (l’aula) in cui lo spazio di soglia fra le due condizioni è mediato da spazi di intermediazioni tra le condizioni private e pubbliche. Oltre alle aule collettive di apprendimento e applicazione sono previste aule per la musica, arte e altre. Si è dato largo spazio allo spazio sportivo, terreno considerato dagli esperti come fertile per la crescita di questi ragazzi. Planimetricamente l’edifico è organizzato attraverso corti con differenti gradi di interrelazione, a disposizione delle aule che si affacciano su di esse. Il non poter aver contatto con ciò che è esterno dell’edificio, ha condotto alla definizione una configurazione chiusa e compatta. Le singole aule sono inserite all’interno di una immagine più complessiva che viene enfatizzata da una grande copertura che si incurva per raggiungere la massima altezza sulla palestra. L’architettura, scandita da un ritmo di setti portanti, risulta rigorosa con poche aperture verso l’esterno che diventano generose sulle corti interne. I materiali utilizzati privilegiano il rapporto diretto con la matericità e cromaticità nei differenti spazi e divengono anch’essi elementi del programma pedagogico.File | Dimensione | Formato | |
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