L’articolo presenta un nuovo, rilevante dipinto di Giovan Francesco Barbieri detto Guercino (1591-1666), che l’analisi dello stile consente di ricondurre alla maturità del grande pittore centese al principio del quinto decennio del Seicento. Lo studio delle fonti documentarie – in particolare il Libro dei conti, in cui l’artista annotò le entrate della propria attività professionale a partire dal 1629, e le testimonianze letterarie inerenti ai protagonisti della storia dell’ordine carmelitano in età moderna – ha permesso d’identificare il committente dell’opera nel generale dei padri carmelitani Alberto Massari (1585-1643). Poco prima di lasciare Bologna per Roma, dove lo attendeva l’incarico generalizio, il 14 gennaio 1643 Massari versò a Guercino 50 ducatoni per il Sant’Andrea «a mezza figura»: un’opera che, stando alle notizie relative all’eredità del carmelitano, egli dovette poi donare al convento di Santa Maria in Traspontina a Roma insieme al resto dei suoi beni. L’articolo ridiscute, inoltre, le altre interpretazioni del pittore riguardanti sant’Andrea, e il significato che tale scelta iconografica ebbe per il padre Massari, il quale, secondo il referto delle fonti carmelitane, era stato battezzato giustappunto con il nome dell’apostolo pescatore.
Un Sant'Andrea di Guercino e il suo committente
Gianluca Forgione
Primo
2024
Abstract
L’articolo presenta un nuovo, rilevante dipinto di Giovan Francesco Barbieri detto Guercino (1591-1666), che l’analisi dello stile consente di ricondurre alla maturità del grande pittore centese al principio del quinto decennio del Seicento. Lo studio delle fonti documentarie – in particolare il Libro dei conti, in cui l’artista annotò le entrate della propria attività professionale a partire dal 1629, e le testimonianze letterarie inerenti ai protagonisti della storia dell’ordine carmelitano in età moderna – ha permesso d’identificare il committente dell’opera nel generale dei padri carmelitani Alberto Massari (1585-1643). Poco prima di lasciare Bologna per Roma, dove lo attendeva l’incarico generalizio, il 14 gennaio 1643 Massari versò a Guercino 50 ducatoni per il Sant’Andrea «a mezza figura»: un’opera che, stando alle notizie relative all’eredità del carmelitano, egli dovette poi donare al convento di Santa Maria in Traspontina a Roma insieme al resto dei suoi beni. L’articolo ridiscute, inoltre, le altre interpretazioni del pittore riguardanti sant’Andrea, e il significato che tale scelta iconografica ebbe per il padre Massari, il quale, secondo il referto delle fonti carmelitane, era stato battezzato giustappunto con il nome dell’apostolo pescatore.File | Dimensione | Formato | |
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