Catalogazione e studio dei manoscritti del convento di Santa Croce conservati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

This thesis, part of the 2017 Project of National Interest (PRIN) on Dante, aims to study and to profile the 130 manuscripts originally from the Franciscan convent library of Santa Croce in Florence and now held in the Biblioteca Nazionale Centrale of Florence (BNCF). The research has been based on compiling single catalogue entries for each manuscript in order to create a comprehensive catalogue, which can be found at the back of the thesis; this thorough palaeographical approach has been combined with a detailed cultural-historical analysis of the whole 130 manuscripts as well as an art-historical study of all the decorated and illuminated ones. The first part of this research is characterised by the historical contextualisation of the late-medieval and early-Renaissance cultural and social ambiance in which Santa Croce was developing not only as an ecclesiastical complex, but also as a cultural hub. Hence, this part not only focused on the social and political shifts of Florence at the time, but also on the Franciscans’ progressive adaptation to secular life. It has been demonstrated how exactly this progressive adaptation to secular life of the Franciscans has favoured among them an open-minded approach to all those goods needed for the diffusion of culture, thus specifically to manuscripts and the figurative arts. Such phenomenon has been clearly identified within Santa Croce and, consequently, the relationship among manuscripts, the Arts and the Franciscans has been further analysed. In actual fact, the second section of this research focused on how manuscripts, their possible decorations and any other form of art present in the Florentine Franciscan convent played a role in characterising a typical Franciscan and santa-crocian identity. Ultimately, such analysis allowed to evaluate the role of commissioning in the library collection of Santa Croce, especially considering how often the visual palimpsest referenced the Franciscan world, eventually, suggesting a certain degree of direct patronage from the Franciscans. Precisely this proactive role of the friars of Santa Croce in the creation and collection of manuscripts, allowed to identify the cultural connections that the Florentine convent had with other European Franciscan institutions, in particular French, but also English and, generally, Northern-European ones. Overall, all these elements combined, served to prove the extent to which Santa Croce managed to develop an impressive intellectual avant-gardism within its ambience thanks to its savant and studious friars between the late Middle Ages and the early Renaissance.

Questa tesi, che fa parte del Progetto di Interesse Nazionale (PRIN) Dantesco 2017, si pone come obiettivo primario lo studio e la profilazione in forma di schede catalografiche dei 130 manoscritti provenienti originariamente dalla biblioteca del convento francescano di Santa Croce a Firenze, ed ora conservati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF). Partendo da questa attività di catalogazione, il cui risultato si trova in appendice al testo, si è voluto completare il progetto, conducendo non solo un’analisi paleografica, codicologica, culturale, storico-intellettuale critica di tutti i 130 codici, ma anche una più accurata contestualizzazione storico-artistica dei manoscritti miniati e decorati presenti nella collezione sotto esame. La prima parte di questa tesi è caratterizzata, quindi, dalla ricostruzione storica dell’ambiente culturale e cittadino tardo-medievale ed inizio-rinascimentale in cui Santa Croce andava formandosi sia come complesso ecclesiastico che come centro di studi. In questa fase è stato, pertanto, necessario porre l’accento non solo sul particolare momento di transizione culturale e politico di Firenze, ma anche sul progressivo adattamento alla vita secolare dei Francescani. Si è dimostrato, infatti, che proprio questo progressivo adattamento alla vita secolare ed ai suoi relativi bisogni, ha favorito una sorta di apertura da parte dei Francescani verso tutti quei beni materiali necessari alla diffusione della cultura, in particolar modo verso i manoscritti e l’arte figurativa. Tale fenomeno si è potuto riscontrare ben caratterizzato all’interno di Santa Croce stessa. La relazione tra manoscritti, Arte e Francescani è stata, quindi, il fulcro di questa tesi poiché si è investigato come i testi, con le loro eventuali miniature e decorazioni, insieme alle altre forme di arti figurative presenti nel contesto del convento fiorentino, siano stati caratterizzanti per l’identità francescana e, specificamente, santacrociana. Infine, tale analisi ha permesso di valutare il ruolo della committenza nella collezione libraria di Santa Croce, partendo proprio dal presupposto che la maggior parte dei codici sotto esame presentassero spesso riferimenti visuali e testuali al mondo francescano, facendo quindi ipotizzare un’influenza sotto qualche forma di committenza o produzione diretta da parte dei Francescani stessi. Proprio questo ruolo di mediazione diretta nella creazione e nella collezione dei manoscritti di Santa Croce, ha permesso di ricostruire le connessioni culturali che questo convento fiorentino aveva con altre istituzioni francescane europee, in particolar modo francesi, ma anche inglesi e nordeuropee, dimostrando il livello di avanguardia intellettuale che Santa Croce, grazie ai propri frati studiosi e studenti, aveva raggiunto nel tardo Medioevo e agli albori del Rinascimento.